La exit, un modo per conquistare i mercati stranieri
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La exit, un modo per conquistare i mercati stranieri

ANDREA GALASSI, ALUMNUS E COFOUNDER DELLA STARTUP WASH OUT, SPIEGA LA DECISIONE DI LEGARSI AL GRUPPO TELEPASS

L’exit di una startup non si pianifica. Non può far parte della strategia di crescita, perché questo significherebbe anticipare i tempi, compromettendo la libertà d’azione e la flessibilità, aspetti fondamentali per il successo di un’azienda. Innanzitutto bisogna consolidare il progetto, renderlo interessante agli occhi dei primi investitori: “partire pensando subito a chi poter vendere limita il campo d’azione e distrae”, afferma Andrea Galassi, alumnus Bocconi e co-founder di Wash Out, società specializzata nel lavaggio e igienizzazione a domicilio di auto e moto, sia per privati sia per aziende, e oggi partecipata al 70% dal gruppo Telepass. A conferma, lo stesso rapporto con Telepass è iniziato sotto forma di partnership industriale nel mondo business-to-consumer (con Wash Out nelle vesti di partner white label sull’app Telepass Pay). Questa relazione si è solo successivamente evoluta con l'acquisto da parte di Telepass dell’attuale quota societaria di maggioranza.

“L’exit con Telepass non è qualcosa che avevamo pianificato o previsto, è stata invece l’esito di un lungo percorso durante il quale abbiamo compreso che i nostri servizi si sarebbero integrati bene nella loro piattaforma, che quest’operazione ci avrebbe permesso di accelerare, accedendo anche ai mercati esteri e che, così facendo, avremmo reso più sicuro il futuro di Wash Out”, spiega Galassi aggiungendo che l’accordo di compravendita con Telepass ha previsto anche una capitalizzazione iniziale per finanziare le attività di un piano triennale, durante il quale la società si sta rafforzando sia a livello di struttura organizzativa sia di infrastruttura tecnologica, aprendo al contempo il business a nuovi canali e mercati. Nata come startup nel 2016, oggi Wash Out è presente in sei città italiane e a Parigi. Nel 2018 ha vinto la prima edizione del programma di accelerazione B Heroes e dal 2020 è parte del gruppo Telepass, che sta sviluppando una piattaforma di servizi diversificati ma sempre legati alla mobilità.

“Quando il progetto aziendale diventa rilevante, monetizzare o, se vogliamo, “fare l’exit” non è un problema, soprattutto in questo periodo dove c’è a disposizione molto più capitale che aziende valide in cui investire. Tra l’altro il “take the money and run” è un falso mito. Quasi sempre, infatti, il compratore chiede al team operativo di restare per alcuni anni con una formula di lock-up. E in ogni caso ai fondatori”, prosegue Galassi, “se coesi intorno al loro progetto, viene naturale pensare di accompagnarlo e sorreggerlo nella transizione”. In sintesi, quindi, il consiglio di Galassi è prendersi il tempo necessario per sviluppare il proprio progetto, renderlo rilevante e successivamente iniziare a ipotizzare un eventuale piano di exit ma, ancora una volta, senza correre, dandosi il tempo per essere sicuri che l’operazione scelta faccia coincidere gli interessi di tutte le parti. In quest’ottica, conclude Galassi, “allungare la finestra temporale per la transizione di exit può essere una buona scelta”.

Biografia
Andrea Galassi ha conseguito una laurea triennale in Economia aziendale e management nel 2009. Nel 2011, ha ottenuto la laurea specialistica con lode in Management. “Il primo giorno di università mi aspettavo di iniziare un percorso che mi avrebbe accompagnato nel mondo del lavoro, dandomi le necessarie competenze”, sottolinea Galassi. “Nei miei cinque anni in Bocconi ho trovato questa mia aspettativa assolutamente soddisfatta tanto che, nel pensare dove far nascere Wash Out, ho subito bussato all’acceleratore dell’università. Ricordo con grande piacere come Wash Out abbia mosso i suoi primi passi nello stesso palazzo dove, fino a pochi anni prima, mi trovavo con i compagni di classe per preparare gli esami”.

di Camillo Papini

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