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Occupazione del Congresso. Un fatto grave che poteva essere prevenuto
I fatti accaduti ieri negli Stati Uniti sono gravissimi e praticamente senza precedenti, come spiega nel video Giuseppe Franco Ferrari, professore di diritto costituzionale dell'Università Bocconi: "Fbi, polizia e la stessa sindaca di Washington D.C. hanno tergiversato, visto che la marcia era preparata da tempo e si sapeva che sarebbe stata turbolenta", spiega il docente, "una modalità per scongiurarla sarebbe stata la mobilitazione della guardia nazionale, ma non è stato fatto. Adesso invece molti invocano il ricorso al venticinquesimo emendamento, con il vicepresidente Pence che ha la facoltà di rimuovere Trump dalla sua carica".
Buon compleanno, Carta di Nizza
Il 7 dicembre del 2000 venne proclamata per la prima volta la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, nota anche come Carta di Nizza. Ma in che situazione si trova questo importante documento nel giorno del suo ventesimo compleanno? Lo spiega nel video Graziella Romeo, professore associato di Civil Liberties and Human Rigths all’Università Bocconi. “Quest’anno tutta l’Unione si trova a fronteggiare la pesante crisi economica e sociale determinata dalla pandemia”, spiega Romeo, “ma al termine di questo difficile momento altre importanti questioni la attendono al varco, prima fra tutte la crisi migratoria che giace da tempo sul tavolo e che la pandemia ha aggravato. La Carta”, continua la docente, “ha molto da dire in tema di diritti sociali, civili e politici che sono equiparati e tutti concorrono a formare la persona, ma nella Carta si parla anche di diritti fondamentali come la solidarietà, che dovrebbe guidare gli Stati in questo contesto, e il diritto d’asilo. Dobbiamo augurarci che di questi principi facciano buon uso le Corti, europee e nazionali, e soprattutto le istituzioni politiche”.
25 Novembre, la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Oggi, 25 novembre, è la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In questo video Catherine De Vries, prorettore per la Diversità e l'Inclusione dell'Università Bocconi: "In questa università crediamo che che diffondere la conoscenza e la consapevolezza della diversità e dell'inclusione sia un modo per tutti noi di combattere la violenza contro le donne e le ragazze".
Trentuno anni fa oggi 'nascevano' i diritti del fanciullo
Il 20 novembre del 1989 in ambito Onu è stata siglata la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata in seguito da 196 paesi, tra cui l’Italia nel 1991. “Si tratta di una serie di obblighi giuridici legati dal concetto di preminenza dell’interesse superiore del fanciullo”, spiega nel video Roger O’Keefe, ordinario di International Law alla Bocconi. “L’applicazione di queste norme non è facile, perché c’è un livello internazionale ma l’adempimento della maggior parte degli obblighi spetta alle Corti e alle società nazionali”, continua O’Keefe, “anche se la parte più importante di questa Convenzione è l’opera di sensibilizzazione sociale su questi temi. E’ un passo in avanti importante, ma c’è ancora molto da fare”
Una guerra di ricorsi nelle mani della Corte Suprema
Un forte incremento del tasso di polemica e di ideologizzazione ha caratterizzato le recenti elezioni americane, così come si è registrato un forte aumento della litigiosità giudiziale, come spiega nel video Giuseppe Franco Ferrari, senior professor di Diritto costituzionale all’Università Bocconi. “Ci sono almeno 20 vertenze depositate presso Corti federali e 4 presso la Corte Suprema”, spiega Ferrari, “che riguardano il voto postale. Ma non si tratta di un’avversità contro questa disciplina, adottata fin dalla Guerra di secessione, bensì verso alcune modalità, peraltro rilevanti, con cui questo voto viene esercitato e che non danno garanzie di sicurezza. In particolare la possibilità di censire le schede anche diversi giorni dopo l’evento elettorale. La Corte Suprema ha già deciso in un caso”, continua Ferrari, “che questa modalità non è illegittima. Tuttavia ci saranno altri ricorsi e la decisione della Corte Suprema potrebbe essere diversa”.
Secondo un esperimento, la vittoria di Trump nel 2016 ha sdoganato la xenofobia. Succedera' di nuovo?
L’esito delle lezioni Usa sarà importante, tra le altre cose, per il futuro degli immigrati e delle altre minoranze. “E questo non solo per effetto delle politiche del prossimo presidente, ma anche per come i cittadini americani si comporteranno nei confronti di quelle minoranze dopo le elezioni”, spiega Stefano Fiorin, assistant professor del Dipartimento di economia dell’Università Bocconi. “Infatti, quando i politici che attaccano apertamente le minoranze (dicendo di voler costruire muri o di eliminare i campi Rom con le ruspe) ricevono un significativo successo elettorale, le loro parole e la loro popolarità possono portare allo sdoganamento di linguaggi dispregiativi e comportamenti violenti contro queste minoranze”. Per dimostrare questa ipotesi, nel 2016 Fiorin e coautori hanno realizzato un esperimento negli Usa, chiedendo ai partecipanti se volessero donare denaro a un’organizzazione dichiaratamente anti-immigrazionista, dicendo ad alcuni che la donazione sarebbe stata anonima, ad altri che sarebbe pubblica: “Quello che vediamo”, commenta Fiorin, “è che prima dell’elezione di Trump, supportare una causa xenofoba era socialmente stigmatizzato (i partecipanti erano meno inclini a donare quando la partecipazione era pubblica)”. Subito dopo le elezioni, “in cui Trump ha vinto utilizzando una campagna esplicitamente anti-immigrazionista, questa norma sociale contro la xenofobia è rapidamente scomparsa”. Sapendo infatti che molti connazionali avevano espresso sentimenti xenofobi votando per Trump, “i partecipanti hanno iniziato a donare di più all’organizzazione anche in pubblico, perché non temevano più di essere giudicati come estremisti”. Sarà dunque interessante capire “se queste dinamiche saranno rafforzate da una vittoria di Trump, o se una vittoria di Biden possa far riemergere quelle norme sociali a difesa delle minoranze che esistevano in passato”, conclude Fiorin.
Riflettiamo sul ruolo dello Stato se vogliamo mostrare di meritarci i 209 mld di Next Generation Eu
I temi economici emergono nuovamente in tutta la loro forza a causa del riacutizzarsi dell’emergenza Covid. L'esigenza è, “da un lato, di recuperare gli oltre 10 punti di pil perduti; dall’altro, quella di tutelare l’occupazione”, spiega Stefano Caselli, professore di Finanza dell’Università Bocconi. “È fondamentale iniettare tanta liquidità nel sistema economico, soprattutto attraverso l’uso dei 209 miliardi del programma Next Generation Eu”. L’Italia, sottolinea Caselli, “dovrà dimostrare di meritarsi questi soldi con un vero e proprio business plan”. Proprio questo aspetto spinge a interrogarsi su quale ruolo debbano giocare lo Stato e i mercati: “Lo Stato non può sostituirsi alle imprese”, continua il professore, “non può fare l’imprenditore. Ha invece un ruolo che è governato da paletti precisi: la logica del suo intervento deve essere selettiva e deve essere sempre a termine, ci devono essere sempre obiettivi anche minimi di profitto (perché si tratta di soldi dei contribuenti) e, infine, deve intervenire a fianco dei privati e disegnare norme fiscali che permettano ai mercati di spiegare tutta la loro forza moltiplicava positiva”. Questo “permetterà di attrarre investitori internazionali, di mettere in vetrina le nostre imprese e di farle crescere”, continua Caselli. “L’italia ha una ricchezza finanziaria immensa, è giusto che un pezzo di questa ricchezza venga investito all’interno delle imprese per creare occupazione e nuova ricchezza”. Perché, in caso contrario, il rischio è “che tra qualche anno qualcuno ci possa chiedere di utilizzare un pezzo della nostra ricchezza per ridurre il debito. Sarebbe un vero peccato”.
Leggi la scheda del volume di Stefano Caselli dedicato all'intervento pubblico nell'economia: https://www.viasarfatti25.unibocconi.it/notizia.php?idArt=22288
C'e' un'alternativa a lasciare a casa gli studenti delle superiori
"La didattica a distanza aumenta le disuguaglianze e non è accessibile a tutti a causa del digital divide", spiega Francesco Billari, professore di Demografia dell'Università Bocconi. "L'alternativa per evitare la chiusura delle scuole superiori è spostare gli orari di inizio delle lezioni. In questo modo consentiremmo di alleggerire il peso sul trasporto pubblico diminuendo la densità sui mezzi pubblici negli orari di punta e consentiremmo agli studenti di continuare, eventualmente in modo alternato, a usufruire di una didattica non a distanza».
Milgrom e Wilson, due microeconomisti fondamentali per la teoria dei giochi e delle aste
Pierpaolo Battigalli, direttore del Dipartimento di Scienze delle decisioni, commenta il Premio Nobel per l'economia 2020
Nobel a Milgrom e Wilson: grazie a loro capiamo come funzionano veramente i mercati
Marco Ottaviani, professore di Economia della Bocconi, commenta i Premi Nobel per l'Economia 2020
Be responsible, be sustainable, be safe
Bocconi has reopened safely with a campus ready to welcome the community back. Be responsible, be sustainable, be safe.
#YourSafetyMatters
#nowmorethanever
E' il momento di ripensare all'immigrazione
Riguardo al tema immigrazione, la Pandemia non ha fatto che rendere ancora più evidenti i tre problemi che già erano presenti, spiega Graziella Romeo, professore di Migration Law all'Università Bocconi. "Il primo è il permanere di una visione politica dogmatica per la quale l'immigrazione è un problema da trattare in maniera emergenziale. La Pandemia ci ha però mostrato che non è così e che, anzi, l'immigrazione può aggravare una situazione già emergenziale". Il secondo problema, continua Romeo, è legato al tema degli sbarchi, "che sono tuttora gestiti in un modo che lascia spazio ad ampie violazioni dei diritti fondamentali dei migranti". Infine, il problema della solidarietà tra paesi dell'Unione europea, che è stato discusso di recente in occasione al dibattito sulla governance europea e sugli strumenti per limitare l'impatto del Covid: "Si spera che il tema immigrazione torni al centro della discussione in Europa", conclude Graziella Romeo, "perché l'alternativa sarebbe il ripetersi di un copione". Un copione che diventa evidente se si pensa "alle quarantene sulle navi degli ultimi mesi, che ricordano quelle dell'agosto del 2019, quando si decise di chiudere i porti".
La Bce e la raccomandazione alle banche di non distribuire dividendi: giusto, ma solo se temporaneo
La Banca centrale europea ha raccomandato alle banche di non distribuire dividendi agli azionisti fino a gennaio 2021 con il fine di scongiurare eventuali crisi legate al Covid, sollevando parecchie obiezioni, come spiega nel video Andrea Resti, professore di Finanza all'Università Bocconi: "Le banche sono imprese private e in teoria toccherebbe agli azionisti prendere certe decisioni più che alle autorità", dice Resti, "perché in questo modo si rischia di aggravare la crisi invece di scongiurarla. Il problema è che se tutte le banche, insieme, avessero bisogno di nuovi capitali, il sistema bancario si fermerebbe. La decisione della Bce è dunque giusta a patto che sia transitoria, perché se il mercato dovesse pensare che i dividendi delle banche siano destinati a diventare più poveri", continua Resti, "allora il prezzo delle azioni comincerebbe a risentirne. Con il risultato di indebolire l'economia piuttosto che rafforzarla".
La Carbon neutrality, il nuovo core business delle aziende
Pochi giorni fa Apple ha annunciato di voler raggiungere la carbon neutrality entro il 2030, "un obiettivo davvero ambizioso", spiega nel video Stefano Pogutz, ricercatore di Green management and corporate sustainability alla Bocconi, "perché si tratta di operare una strategia articolata basata sull'innovazione sia tecnologica sia organizzativa, con il ricorso a fonti di energia rinnovabili ma anche alla carbon sequestration e alla forestazione". Un traguardo ambizioso perché abbraccia anche le attività di filiera e le emissioni degli stessi prodotti che Apple mette sul mercato. "Ma Tim Cook non è solo in questa battaglia",, continua Pogutz, "altre grandi aziende come Enel, Unilever, Microsoft inseguono la carbon neutrality o addirittura vogliono diventare carbon negative, cioè sottrarre più di quanto si è generato, perché il successo oggi non può essere separato dalla sostenibilità"
COVID19. Recovery Fund: buon accordo, ora l'Italia si rimbocchi le maniche per renderlo storico
L'Italia incassa un buon accordo, spiega Carlo Altomonte, professore di European economic policy dell'Università Bocconi: "Intanto, l'impianto complessivo del Recovery Fund non è mai stato messo in discussione", spiega il professore. "Oggi si può fare debito per aree dell'Unione che sono in difficoltà ed è una rivoluzione". Inoltre, questa politica fiscale "finalmente comune, finalmente europea", si affianca a quella monetaria per sostenere il ciclo economico. "E i mercati giustamente festeggiano", commenta Altomonte. Sul fronte del costo politico del negoziato, "si mantengono i trasferimenti agli stati, ma si riducono le spese per i beni pubblici europei. Quindi, meno soldi per gli investimenti, per la ricerca, per la transizione energetica". Per questo motivo, "è necessario che i piani di recovery nazionali recuperino almeno parzialmente questa parte di spesa sul green e sul digitale", continua Altomonte.
Accelerano però anche i tempi delle erogazioni ("Entro fine anno potremo già avere un ok, se faremo tutto per bene"), ci sarà un anticipo del 10% dal gennaio 2021 dei fondi erogati "e la possibilità di includere anche le spese già effettuate nel 2020. Infine, a chi sottolinea che tutti i soldi che i paesi come L'Italia riceveranno dovranno essere comunque ripagati, Carlo Altomonte risponde che "in realtà, non è così. I paesi stanno dando garanzia al bilancio comunitario per ripagarlo a partire dal 2028, ma nell'accordo si attivano anche delle nuove entrate europee".
Per l'Italia, quello sul Recovery Fund, è insomma "un accordo ancora migliore del previsto, ma deve essere molto chiaro che la capacità operativa di realizzare progetti e riforme nei tempi previsti, che è il nostro storico punto debole, diventerà centrale per garantire l'efficacia di questi fondi", conclude Altomonte.
Concessione ad Autostrade: servirebbero interventi politici piu' decisi
Trovato l'accordo sulla governance di Autostrade: "A una diluizione della partecipazione della famiglia Benetton a fronte di una maggiore partecipazione dello Stato attraverso Cassa depositi e prestiti, almeno per un primo tempo. Poi Autostrade sarà messa sul mercato", spiega Marco Percoco, direttore del Centro di ricerca GREEN della Bocconi. Ci sono però alcuni punti da chiarire, spiega Percoco: "Il primo punto è sicuramente il valore di questa operazione, che è determinato dal valore della concessione sottostante. Il secondo punto, più politico, è che la nuova regolazione autostradale prevede una concessione massima per 315 chilometri di rete, mentre attualmente Autostrade per l'Italia ha in pancia circa 2.700 chilometri". Più in generale, "Una decisione che è meramente politica, ovvero quella dell'intervento dello Stato nel mercato delle concessioni autostradali, andrebbe accompagnata da interventi politici più decisi".
L'ecosistema startup al tempo del Covid 19
In questa live chat di B4i, Markus Venzin, Dean per l'innovazione della Bocconi, e Nico Valenti Gatto, managing director di Bocconi for innovation, hanno discusso delle opportunità di preaccelerazione e accelerazione per le giovani imprese innovative insieme a due rappresentanti di queste: Nadia Neytcheva di Doctors in Italy e Lorenzo Piovani di Wapi
Executive chat live
Quali le sfide di politica strutturale legate all'epidemia COVID-19? Su questo tema si sono confrontati Laurence Boone, capo economista dell’Oecd, Francesco Giavazzi, economista e vice presidente dell’International advisory counci della Bocconi, e Gianmario Verona, rettore della Bocconi.
Fare impresa (e innovazione) ai tempi del Covid19
Gianmario Verona, rettore Bocconi, ne discute con Diego Piacentini, senior advisor di KKR, e Saeed Amidi, ceo di Plug and Play , nella quarta puntata di Executive chat live
L'informazione nell'era del Covid19
Nella terza puntata di Executive chat live Gianmario Verona, rettore della Bocconi, incontra Gerard Baker, già direttore del Wsj, e Maurizio Molinari, direttore di La Repubblica
Covid19 / Ecco perche' il Recovery fund e' un'iniziativa storica
Il Recovery fund è di fatto un'iniziativa storica, spiega Carlo Altomonte, professore di European economic policy. "Per la prima volta, infatti, il bilancio europeo viene usato in funzione anticiclica, cioé con una procedura che crea domanda pubblica europea a livello federale per una contingenza immediata e non per spesa strutturale". Il punto chiave di quello che per Altomonte "è un vero e proprio eurobond, è che si tratta di uno strumento mutualizzato, ossia non tutti veranno ricompensati per quello che metteranno nel piatto". Ci saranno Stati, "come Italia e Spagna", che riceveranno di più, altri, "come la Germania", che riceveranno di meno.
Brasile, il dramma Covid colpa delle scelte di Bolsonaro
Antonella Mori, ricercatrice di economia politica ed esperta di America Latina, analizza la gestione della pandemia da parte del presidente del Brasile
Executive chat live
Basic and applied research in times of Covid-19 è il titolo del secondo appuntamento del ciclo di webinar dedicati alla pandemia. Con Gianmario Verona, rettore della Bocconi, ne discutono Alberto Mantovani (direttore scientifico di Humanitas Research Hospital) e Carlo Rosa (CEO di Diasorin)
#BocconiCorrespondents da Londra, Pier Vittorio Mannucci
Nella capitale del Regno Unito le stesse scene nei supermercati viste in Italia, racconta l'alumnus, che è professore alla London Business School e che spiega come le Università si siano subito organizzate
Executive Chat Live
Gianmario Verona, rettore della Bocconi, incontra Francesca Cornelli, dean dì Kellogg School of Management, e Giovanna Iannantuoni, rettore dell’Università Bicocca di Milano, per parlare dell’Università e delle scienze sociali al tempo del Covid19
#BocconiCorrespondents da Mosca, Roberto De Meo
Roberto, chapter leader degli alumni nella città, racconta il suo lockdown
#BocconiCorrespondents da Miami, Emanuele Francia
Emanuele Francia, bloccato a Miami dal Coronavirus, racconta le regole del distanziamento sociale nella città americana
#BocconiCorrespondents da Los Angeles, Leonardo Gerotto
Tra libertà e restrizioni, l’alumnus Bocconi e manager di Mattel ci racconta la sua Città degli Angeli
Covid19 / Attenzione: i paradisi fiscali esistono anche in Europa
Alcuni paesi europei, in particolare Danimarca, Francia e Polonia, hanno deciso di non dare i fondi che l'Ue ha destinato alle imprese in difficoltà causa Covid19 a quelle aziende che sono registrate in paradisi fiscali, spiega nel video Eleanor Spaventa, ordinario di European Union Law alla Bocconi: "Esiste una lista di 12 paesi che l'Unione europea considera paradisi fiscali", dice Spaventa, "ma in realtà la lista è molto più lunga e comprende anche paesi della stessa Ue, come Olanda e Lussemburgo. Ma le imprese di questi paesi hanno gli stessi diritti di ricevere i fondi di quelle di tutti gli altri Stati dell'Ue".

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Libri
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La grande tentazione
Perche' non possiamo rinunciare a banche e mercati. Lo spiega Stefano Caselli nel suo nuovo libro per Egea, con la prefazione di Ferruccio De Bortoli e la postfazione di Walter Mariotti, e in una pillola video
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L'impresa a 360 gradi
Dal compromesso con gli stakeholder alla trasformazione organizzativa. Una roadmap per esplorare come le aziende possono affrontare i conflitti innovando. Il nuovo libro di Sarah Kaplan con la prefazione del rettore della Bocconi Gianmario Verona
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Il marketing al tempo del Coronavirus
Anche il marketing si trasforma per rispondere alla fase 2 dettata dal Covid19. In questo loro nuovo ePub, David Jarach e Davide Reina raccolgono in 7 punti le regole da seguire
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La tradizione cosmopolita. Un ideale nobile ma imperfetto
Martha C. Nussbaum, una delle piu' conosciute pensatrici contemporanee, affronta il tema principe del dibattito politico di oggi: il ruolo delle nazioni in un mondo globalizzato nel suo nuovo libro per Egea