Consumatore, puntiamo su di te
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Consumatore, puntiamo su di te

TRA I DRIVER FONDAMENTALI DELLA TRASFORMAZIONE DEL SETTORE ENERGETICO CE N'E' UNO CHE STA CAMBIANDO VOLTO: L'UTENTE FINALE, CHE GRAZIE ALLA TECNOLOGIA OGGI PUO' SCEGLIERE CON MAGGIORE LIBERTA' E DIVENTARE ESSO STESSO PRODUTTORE. PER LE AZIENDE RAPPRESENTA UN CAMBIO DI BUSINESS RADICALE

di Matteo Di Castelnuovo, SDA Associate Professor of Practice

Il consumatore finale di energia? Sta cambiando ruolo e comportamenti rispetto al passato. In un recente articolo insieme ad Andrea Biancardi di SDA Bocconi School of Management, “A new paradigm in the electricity sector: key trends and stock performance of European utilities”, pubblicato sul European Energy and Climate Journal, abbiamo mappato ed analizzato i sei driver principali che stanno guidando la transizione verso un sistema energetico più efficiente e sostenibile. Il primo, forse il più noto, è quello della decarbonizzazione del settore energetico. Il secondo è quello della decentralizzazione, vale a dire la progressiva crescita del numero di impianti di produzione elettrica di piccola taglia, tipicamente basati su tecnologie verdi. Il terzo driver è rappresentato dalla digitalizzazione, che è certamente un trend comune alla maggior parte dei settori, mentre il quarto è quello dell’elettrificazione, che è forse il più visibile anche ai profani del settore energetico: il nostro consumo di energia sta diventando sempre più un consumo di elettricità. Il quinto, fondamentale nel favorire un’accelerazione del tasso di innovazione nell’industria energetica, è quello della convergenza industriale, che evidenzia come un numero crescente di soggetti provenienti da altre industrie (Google, Apple, Tesla, Shell, VW, ecc.) stia rapidamente “convergendo” verso il settore elettrico grazie alle nuove opportunità di business che stanno emergendo.
Ma c’è un sesto e ultimo driver, che viene definito come attivazione del consumatore finale di energia. In questo caso ci riferiamo al radicale cambio di comportamento e di ruolo da parte dei consumatori, come risultato soprattutto della recente evoluzione in alcuni fattori chiave: dall’innovazione tecnologica (es. smart meter), ad una regolazione incentivante più efficace (es. tariffe dinamiche), dalle maggiori informazioni di mercato più facilmente accessibili (es. app dei fornitori e siti comparativi delle offerte) alla maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale causato dalla produzione e dal consumo di energia. In particolare, da storicamente poco reattivo o passivo (es. con una domanda molto inelastica, per usare un termine da economisti), il consumatore di energia comincia progressivamente ad “attivarsi” e ad interagire con le aziende fornitrici di energia ma anche col mercato stesso.

Per quel che riguarda il cambio di comportamento, il consumatore sceglie un diverso fornitore con maggiore frequenza rispetto a quanto storicamente avvenuto, fino al caso estremo delle app di autoswitching che passano automaticamente ad un nuovo fornitore di energia in base al prezzo di mercato; ma può anche richiedere servizi più evoluti ed innovativi: dalla “semplice” fornitura di energia verde certificata, alla gestione “smart” degli apparecchi elettrici in casa e del servizio di ricarica per l’auto elettrica. Ma può anche pretendere una maggiore trasparenza sulla sostenibilità della filiera a cui appartiene il fornitore stesso.

Per quel che riguarda il cambio di ruolo, il consumatore può installare pannelli solari e batterie nella sua abitazione, diventando di fatto anche auto-produttore oltreché consumatore (il cosiddetto “prosumers”); ma può anche diventare un concorrente del fornitore stesso, partecipando al mercato elettrico, direttamente tramite piattaforme basate sulla blockchain, o indirettamente attraverso gli aggregatori, che combinano virtualmente diversi micro-produttori e li gestiscono come un unico impianto di produzione.
Per le imprese fornitrici di energia, questo driver comporta un cambiamento radicale delle tecnologie e dei modelli di business. Infatti non basta più offrire un prezzo competitivo della commodity al cliente finale perché quest’ultimo richiederà progressivamente servizi più innovativi, “verdi” e a valore aggiunto (“se posso soddisfare da solo il mio fabbisogno energetico, a cosa mi serve un fornitore?”) che passano necessariamente per un decoupling tra fatturato e volumi di elettricità venduta e per un miglioramento negli indicatori di sostenibilità di tutte le attività aziendali.

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