Lo spazio ha un nuovo fattore E (come economia)

NON PIU' SOLO ESPLORAZIONE E IMMAGINAZIONE. LA CONQUISTA DELL'UNIVERSO E DELLE SUE RISORSE E' SEMPRE PIU' UN FENOMENO ECONOMICO CHE COME TALE VA AFFRONTATO E STUDIATO. UNENDO PUBBLICO E PRIVATO

di Andrea Sommariva, direttore SEE Lab di SDA Bocconi School of Management

L’economia dello spazio è secondo l’Ocse «l’intera gamma di attività e l’uso di risorse che creano valore e benefici per gli esseri umani nel corso dell’esplorazione, ricerca, gestione e utilizzo dello spazio». Oggi, l’economia dello spazio si concentra nell’orbita bassa terrestre e nell’orbita geostazionaria. È un’economia mista. I governi vi partecipano con i programmi militari e quelli delle agenzie spaziali, mentre l’attività dei privati si concentra nella manifattura dei lanciatori e dei satelliti e nei servizi che derivano dalla tecnologia satellitare. Lo spazio è un comparto di grande valenza economica. È un elemento abilitante di un numero sempre più rilevante di reti e piattaforme nei più diversi settori di attività: dall’information technology  alla televisione, dai sistemi Gps al mobile.

Inoltre, l’uso della tecnologia satellitare nella navigazione, nella meteorologia e nell’osservazione della Terra ha alimentato lo sviluppo di applicazioni e servizi, come il controllo del traffico aereo, il management delle risorse naturali e dell’agricoltura, e il monitoraggio dell’ambiente e dei cambiamenti climatici. Uno dei principali limiti allo sviluppo dell’economia dello spazio sono gli elevati costi di accesso allo spazio. Nel corso degli ultimi dieci anni, gli Usa hanno aperto il settore spaziale a società produttrici di lanciatori. Le nuove startup hanno fatto progressi nello sviluppo di veicoli spaziali, riuscendo a dimezzare i costi di accesso allo spazio. La competizione sta portando le altre società aerospaziali in Usa ed Europa a rivedere le tecnologie e a ridurre i costi di produzione. Il ribasso di questi costi, unito ai progressi ottenuti nella diminuzione dei costi della tecnologia satellitare, aprirà la strada alle piccole e medie imprese, che potranno fornire servizi di nicchia per un numero di clienti maggiore. La riduzione dei costi potrebbe persino rendere possibile il sogno della energia solare dallo spazio, dandoci una nuova e importante fonte di energia pulita.

Il basso costo dell’accesso allo spazio è anche una delle forze trainanti da cui dipende il futuro dell’esplorazione umana dello spazio. Un’altra forza trainante sarà la collaborazione tra agenzie spaziali statali e imprese private. Le agenzie spaziali si stanno infatti orientando verso un percorso a tappe per proseguire il viaggio dell’uomo nello spazio: progettano di toccare in sequenza la Luna, una selezione di asteroidi, e infine Marte. L’uso delle risorse spaziali sarà decisivo per il successo di queste missioni. In anni recenti il fascino dello spazio è tornato a catturare le menti di una generazione che oggi ritiene possibile l’espansione della sfera economica oltre l’orbita terrestre. La nuova industria spaziale ha come missione l’estrazione di minerali, oltre a acqua e altre sostanze, dai corpi celesti vicini alla Terra.  Le risorse dello spazio servirebbero a garantire carburante, ossigeno e acqua alle navicelle dirette all’esplorazione interplanetaria, e a mantenere sistemi di supporto alla vita di una futura stazione spaziale, posta magari in uno dei punti di librazione tra Terra e Luna.

I minerali servirebbero per costruire infrastrutture spaziali ed eventualmente per commerciare con la Terra. Lo spazio potrà così contribuire alla risoluzione di problemi, attuali e futuri, creati dalla combinazione di crescita della popolazione, risorse minerarie critiche, disastri ambientali causati dall’uomo.