Diritti civili, il vento della controriforma soffia negli Usa
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Diritti civili, il vento della controriforma soffia negli Usa

LA POLITICA DI DONALD TRUMP HA COME OBIETTIVO INVERTIRE LA ROTTA RISPETTO A QUANTO REALIZZATO DAL SUO PREDECESSORE ANCHE SU SANITA', FINANZA E AMBIENTE. TRA I SUOI ALLEATI IL GIUDICE DELLA CORTE SUPREMA NEIL GORSUCH OGGETTO DI UNO STUDIO DA PARTE DI ROMEO, GIURISTA DELLA BOCCONI

di Graziella Romeo, assistant professor presso il Dipartimento di studi giuridici

I primi mesi del mandato di Trump sono stati caratterizzati da un attivismo a tratti caotico. Il susseguirsi di decreti di taglio emergenziale in materia di immigrazione, prontamente sospesi da quasi una decina di corti federali, ha determinato uno stato di incertezza rispetto alla condizione giuridica di alcune categorie di residenti-non cittadini. Lo smantellamento dell’Obamacare, la riforma sanitaria voluta dal predecessore al fine di realizzare un sistema sanitario tendenzialmente universalistico, è stato faticosamente avviato dopo due tentativi falliti di portare il progetto di legge all’esame della House of Representatives. Infine, la copertura del seggio vacante alla Corte Suprema è avvenuta al costo di una forzatura del regolamento parlamentare del Senato, per superare il preannunciato ostruzionismo della minoranza democratica. Più in generale, questo movimento caotico è alimentato da una strategia da controriforma, che interessa quasi ogni ambito delle politiche che hanno qualificato la presidenza Obama: la sanità, la finanza, l’ambiente, i diritti civili (specialmente quelli della sfera sessuale).
 
La polarizzazione politica
Ora, mentre i sistemi politici europei, a prescindere dall’orientamento ideologico, esibiscono una comune sensibilità verso il tema dei diritti civili, testimoniata per esempio dal diffuso riconoscimento delle unioni civili, con conseguenze di sterilizzazione dello scontro su questi profili, negli Stati Uniti la polarizzazione politica ha a che fare anche con una radicale alterità di vedute in fatto di diritti civili.
La presidenza Trump si innesta in questo scenario e promette conseguenze sul piano dei civil rights. Innanzitutto, vi è la questione del diritto di aborto.
Il dibattito sul suo riconoscimento non si è mai veramente sopito. All’epoca del primo mandato di Obama, l’apparizione del Tea Party sembrava annunciare una battaglia antiabortista. Benché il movimento sia ora marginale e distante dai Repubblicani rispetto a questioni importanti, questi ultimi non dimenticano la sensibilità di una parte della loro constituency al tema. E, infatti, a livello statale fioriscono di tanto in tanto leggi mirate contro le cliniche che prestano questo servizio; al piano federale, d’altra parte, l’estensione dei fondi pubblici alle strutture sanitarie abortiste è costantemente oggetto di scontro politico.
 
Tra originalismo e diritti naturali
Trump ha due alleati: il primo è naturalmente un Congresso guidato dal Grand Old Party e il secondo è la Corte Suprema. La nomina di Neil Gorsuch, conservatore e seguace dell’originalismo, potrebbe segnare l’inizio di una giurisprudenza di rilettura dello storico precedente con cui si riconobbe il diritto di scelta alle donne (Roe v. Wade).
La componente conservatrice del collegio la ritiene una decisione sbagliata e ha qualche volta avanzato l’opportunità di ribaltarla. Certo, vi è anche un ostacolo significativo: l’impraticabilità di ottenere il voto del giudice Kennedy, di nomina conservatrice ma di sensibilità liberal sui civil rights. 
Ad ogni modo, la scelta di Gorsuch è il segnale di una certa visione dei diritti civili e del loro rapporto con il processo politico.
Il giudice eletto è sensibile all’idea del fondamento naturale dei diritti, del legame tra diritto alla vita e dignità umana, con la conseguenza di essere scettico sia rispetto all’esistenza di un diritto costituzionale alla libertà delle scelte riproduttive, sia rispetto a un right to die.
Soprattutto, Gorsuch ritiene che la sede della battaglia per i diritti sia il processo politico: l’origine del loro riconoscimento è nella loro capacità di esprimere radicamento sociale e tradizionale.
Niente di più distante, insomma, dall’ispirazione che ha caratterizzato i momenti cruciali del progresso dei diritti civili negli Stati Uniti.
 

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