Artigiani per la crescita
L'ALTA GAMMA, CON LA SUA UNICITA', PUO' SMARCARSI DALLA CONCORRENZA DEI PAESI DELL'EST DEL MONDOdi Matteo Vizzaccaro, docente di finanza
Le imprese italiane hanno perso una parte rilevante di quote di mercato negli ultimi anni. Tre i fattori primari di questo processo involutivo: i prodotti a basso costo provenienti dall’est del mondo, una dimensione che ha limitato accesso alla finanza e capacità d’investimento e l’incapacità di partecipare in modo proficuo al processo di globalizzazione dei mercati.
In un sistema globalizzato, dove nuovi paesi (asiatici, africani, dell’America Latina) invaderanno il mercato a condizioni inavvicinabili, cercare di competere potrebbe risultare fatale. Ma, c’è un’eccezione: le imprese artigiane d’eccellenza. Il loro modello di prodotti di altissima gamma può rappresentare, grazie a unicità e inimitabilità, una via per uscire dalla competizione. La ricerca continua del valore premia queste imprese, che, nonostante una dimensione limitata (nell’87% dei casi con meno di 10 dipendenti), nel 50,5% dei casi hanno aumentato o mantenuto costante il livello degli investimenti operativi e mantenuto (nel 55% dei casi) o aumentato (nel 15% dei casi) i livelli di occupazione. Tali risultati sono generati da prodotti unici e di qualità eccellente e da scelte strategiche vincenti. Il 71% circa delle imprese accede a mercati di sbocco stranieri, il 33% esporta più del 60% del proprio fatturato. L’Europa Occidentale e gli USA sono i principali mercati.
Solo con eccellenza e qualità si può uscire dalla competizione e andare incontro alle esigenze di una domanda dalle caratteristiche nuove, una categoria di soggetti che ha modificato il proprio comportamento d’acquisto rispetto a un passato caratterizzato dal mero possesso, favorendo una maggiore inclinazione culturale alla comprensione del valore intrinseco e unico che un bene può avere, generato dalle persone e dal loro saper fare, legato ad artigianalità, autenticità, competenza, creatività. Una domanda che oggi non trova adeguata soddisfazione in un sistema d’offerta che in colpevole continuità col passato non sa cogliere la direzione comportamentale delle nuove generazioni, più critiche. Per l’Italia, sistema dotato in modo specifico e difficilmente imitabile di un tessuto d’imprese di artigianato contemporaneo d’eccellenza, realmente capaci di incontrare questi bisogni, questa è una possibile e decisiva soluzione.
La crescita dimensionale rimane però una necessità. Occorre crescere per tanti motivi: si ha più finanza, si possono fare investimenti per rivisitare sia i processi che per innovare i prodotti, si hanno risorse per avvalersi di manager e per far crescere la cultura digitale, si hanno i volumi per considerare l’eventualità di esportazioni, per avere margine di trattativa con le distribuzioni locali. Tramite eccellenza e crescita l’Italia può risultare un paese unico, di fascino ineguagliabile. L’artigianato contemporaneo di eccellenza può essere il portavoce di tale nuovo posizionamento.
