La Bocconi alla Notte degli Archivi
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La Bocconi alla Notte degli Archivi

L'EVENTO, IN PROGRAMMA IL 10 GIUGNO, FA PARTE DI ARCHIVISSIMA, UNA MANIFESTAZIONE NATA CINQUE ANNI FA PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO ARCHIVISTICO DI ISTITUZIONI PUBBLICHE E PRIVATE

Un patrimonio di importanza inestimabile, da conoscere, studiare e valorizzare. Sono gli archivi storici custoditi presso il servizio  Biblioteca e Archivi dell’Università Bocconi  diretto da Beatriz Villagrasa. Portati fisicamente nella sede di via Gobbi  nel 2014 dalla precedente collocazione presso l’Istituto di Storia economica e oggi consultabili anche online, gli  Archivi   raccontano la storia della Bocconi dalla sua  fondazione, attraverso una ricca documentazione fotografica e i carteggi di chi l’Università l’ha guidata nel corso dei decenni. Ma anche archivi più antichi, che sono stati acquisiti quasi sempre attraverso donazioni, con documenti che risalgono addirittura al 1400, in alcuni casi di importanza storica fondamentale come  l’Archivio Saminiati-Pazzi o più recenti come l’Archivio della Camera nazionale della moda italiana.

“Per dare visibilità maggiore a questo nostro patrimonio”, racconta Tiziana Dassi, responsabile degli Archivi, “abbiamo deciso quest’anno di partecipare all’evento Archivissima, giunto alla quinta edizione, un Festival nazionale dedicato agli archivi al quale prendono parte gli Archivi di Stato, quelli delle Fondazioni, di università e aziende private, che quest’anno avrà come tema centrale ‘Change’, il cambiamento, e che sarà in programma dal 9 al 12 giugno”. In particolare, la Bocconi parteciperà all’evento la Notte degli Archivi (10 giugno), con la pubblicazione su Asboc (https://asboc.unibocconi.it/) di una relazione di viaggio del 1948 di Cesare Brustio che costituisce un caso di benchmark per il cambiamento della Rinascente verso un nuovo modello di vendita ispirato ai grandi magazzini americani. “Il materiale appartiene all’Archivio Brustio-La Rinascente, che raccoglie le carte della famiglia Brustio dal 1917 al 1971. La denominazione del fondo è dovuta al fatto che la maggior parte dei documenti si riferisce proprio al grande magazzino, dove i Brustio ricoprirono ruoli importanti, da amministratore delegato a presidente”, dice Tiziana Dassi, “ed è anche una testimonianza del legame storico tra la Bocconi e il grande magazzino.

Il percorso che pubblicheremo, dal titolo ‘I grandi magazzini americani, un modello per il cambiamento de La Rinascente’, racconta attraverso foto e brevi testi tutte le modifiche sia architettoniche sia per quanto riguarda la parte espositiva della merce nel periodo dal 1921 agli anni 50, per conformarla agli esempi degli Stati Uniti che Cesare Brustio aveva osservato di persona nel suo viaggio”. Il senso principale di questa operazione, come spiega ancora Tiziana Dassi, “è quello di dare valore alla memoria per ricordare alcuni passaggi fondamentali che si collegano anche alla storia della Bocconi e valorizzare documenti importanti per la ricerca economica e sociale oggi accessibili anche online sul portale Asboc”. 

di Davide Ripamonti

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