Pietro Morino, uno studente Emit va al Mit per fare ricerca
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Pietro Morino, uno studente Emit va al Mit per fare ricerca

IL LAUREANDO IN ECONOMICS AND MANAGEMENT OF INNOVATION AND TECHNOLOGY SARA' VISITING STUDENT AL SENSEABLE CITY LAB DEL MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY DALL'1 MAGGIO AL 31 OTTOBRE

Per lo stage curriculare ha scelto un’esperienza di ricerca al Green, il Centro di ricerca sulla geografia, le risorse naturali, l’energia, l’ambiente e le reti della Bocconi e tra meno di due mesi si trasferirà a Cambridge, nel Massachusetts, dove si è guadagnato una posizione da visiting student (dall’1 maggio al 31 ottobre) presso il Senseable city lab, un laboratorio del Massachusetts institute of technology (Mit) che mira ad anticipare l’evoluzione delle città e a migliorarne il funzionamento grazie all’analisi della gran quantità di dati prodotti da sensori, smartphone e reti di cui il tessuto urbano è disseminato.
 
Pietro Morino, laureando del MSc in Economics and management of innovation and technology (Emit), ha dimostrato di volere fortissimamente la posizione. «Quando ho assistito a una conferenza del direttore del laboratorio, Carlo Ratti», racconta Pietro, «ne sono rimasto affascinato e ho cominciato a raccogliere informazioni sulle opportunità di lavorare al Senseable city lab. Ho mandato una prima lettera di motivazione e mi hanno detto di rifarmi vivo a settembre 2018, quando ci sarebbero state posizioni per visiting student». Pietro ha superato un primo screening basato sul cv e si è, poi, trovato ad affrontare l’impegnativo compito di una presentazione via Skype secondo i criteri del PechaKucha, uno stile che prevede di utilizzare 20 slide che si susseguono ogni 20 secondi, imponendo sintesi e chiarezza.
 
Parte integrante del processo di selezione sono state anche le tre lettere di referenza chieste dal laboratorio. Una di queste è stata scritta da Myriam Mariani, la direttrice dell’Emit. «Pietro è senza dubbio uno studente brillante e intraprendente», dice la direttrice. «Rappresenta bene il genere di studenti che Emit seleziona e contribuisce a formare, aperti a percorsi ed esperienze non standard, curiosi di esplorare terreni diversi collegati all'economia e management dell'innovazione che ormai permea tutti i settori e si avvale dei metodi di analisi che Emit insegna, diversi ma tutti basati sul massimo rigore logico».
 
«Per prepararmi a dovere alla presentazione mi sono letto una quindicina di ricerche, frutto dei precedenti progetti del laboratorio», dice Pietro. In particolare, la sua attenzione si è incentrata sui progetti relativi al mobility sharing, tema della sua tesi triennale. «Uno spin-off del Senseable city lab ha creato una ruota di bicicletta che contiene non solo un motorino elettrico per la pedalata assistita, ma anche sensori capaci di raccogliere una gran mole di informazioni, e mi sono chiesto che cosa si potrebbe fare, in termini di user experience e ottimizzazione della rete, applicando questa ruota ai veicoli di un sistema urbano di bike sharing».
 
Grazie all’esperienza al Green, Pietro ha conosciuto da vicino la realtà della ricerca scientifica e ha rafforzato la decisione di farne la sua attività futura, avviando un cammino che dovrà passare attraverso un dottorato. «Al Mit, oltre a una grande esperienza accademica, mi aspetto anche un arricchimento umano, grazie al confronto con chi ha già fatto o sta facendo un percorso simile a quello che vorrei intraprendere».

di Fabio Todesco

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