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Atleti della Bocconi protagonisti ai Campionati nazionali universitari

SEI MEDAGLIE PER UNA SPEDIZIONE DI ALTA QUALITà. IL BIS NEL TENNIS DI MATTEO ROMANò

Numericamente contenuta rispetto a quella di altre università, la spedizione della Bocconi ai 63esimi Campionati nazionali universitari (Lignano Sabbiadoro 23-30 maggio) si è segnalata per l’alto livello dei partecipanti. Sei medaglie, l’oro di AlessandroVan de Loo nel tiro a volo, specialità double trap, gli argenti di Efe Tokmen e Davide Pignone nel canottaggio (rispettivamente nel 4 senza senior A e nell’8 con senior A), Matteo Romanò, nel singolare maschile di tennis, Eleonora Anna Giorgi, nella marcia, il bronzo di Martina Fumagalli nella scherma, che danno un contributo importante al medagliere complessivo del Cus Milano, destinato (la classifica non è ancora ufficiale) a trionfare nel medagliere a squadre.

Matteo Romanò
“E’ stata un’edizione molto bella dei Campionati”, dice Matteo Romanò, 23 anni, alla sua seconda partecipazione, “eravamo alloggiati tutti insieme in una sorta di vero e proprio villaggio olimpico, si respirava una bella atmosfera”. Per Matteo, l’anno scorso medaglia d’oro nel doppio, quest’anno “solo” un argento, anche se nella specialità più prestigiosa: “Ho giocato un grande torneo”, spiega, “basti pensare che al primo turno ho battuto il campione in carica dell’anno scorso e poi sono arrivato in finale vincendo sempre in due set”. In finale però l’ostacolo era troppo alto.
“Il mio avversario, Pietro Ansaldo del Cus Genova, è stato una vera promessa del tennis nazionale, campione europeo under 16, e oggi partecipa con ottimi risultati al Campionato italiano di serie A. C’era poco da fare, anche se il punteggio, 6-2 6-3, testimonia che qualche problema, soprattutto nel secondo set, gliel’ho creato”.
 
Per Matteo, che nel doppio si è fermato ai quarti causa l’infortunio alla spalla del compagno Davide Pozzoni, c’è adesso alle porte la finale della competizione a squadre riservata alle università milanesi, in programma il 13 giugno al Palacus Idroscalo contro la Cattolica. “Siamo favoriti”, spiega Matteo, “soprattutto con i maschi (la finale comprende incontri maschili e femminili) dovremmo vincere tutti gli incontri, ma non si può mai dire”. Per quanto riguarda i Campionati nazionali, Matteo ha un rammarico, ma anche una speranza: “Il rammarico è che, se avessi vinto, mi sarei qualificato per le Universiadi. La speranza è che Ansaldo, di due anni maggiore, nel frattempo si laurei. Senza di lui potrei davvero puntare all’oro”.


di Davide Ripamonti

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