#GenerazioneEU premia la transizione digitale su IG e il racconto di una migrazione
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#GenerazioneEU premia la transizione digitale su IG e il racconto di una migrazione

UNA CAMPAGNA INSTAGRAM E LA VICENDA IMMAGINARIA DI UNA GIOVANE SOMALA VINCONO IL CONTEST DI BOCCONI E REPUBBLICA@SCUOLA. IL 24 MAGGIO, CON DAVIDE SASSOLI, MARIO MONTI E MAURIZIO MOLINARI, LA PREMIAZIONE ONLINE DEL CONTEST CHE HA COINVOLTO OLTRE 1.100 STUDENTI DI 17 REGIONI ITALIANE

Una campagna social per Instagram sul tema della transizione digitale, con un piano editoriale da fare invidia alla divisione marketing di un’azienda. Una toccante lettera in cui si immagina una ragazza somala raccontare il proprio arrivo e la propria integrazione in una grande città italiana. Sono i due elaborati vincitori del premio assoluto e del premio della giuria al contest organizzato da Bocconi e Repubblica@Scuola nell’ambito di #GenerazioneEU, iniziativa realizzata in collaborazione con la Rappresentanza italiana della Commissione europea e l'Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia.

Il contest, che ha coinvolto in totale oltre 1.100 studenti delle scuole superiori di 17 regioni italiane, vedrà la premiazione di tutti i vincitori delle categorie in concorso (in totale sono 19 i premi assegnati) il 24 maggio alle ore 16, durante un evento online trasmesso da Repubblica.it che vedrà la partecipazione del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, del presidente della Bocconi, Mario Monti, del direttore di Repubblica, Maurizio Molinari. I tre saranno intervistati da due giovani europee, la business developer manager del Financial Times Virginia Stagni, alumna Bocconi, e l’atleta e attivista ambientale Sofia Bonicalza.

Raccogliendo gli spunti del discorso sullo stato dell’Unione pronunciato nel 2020 dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, i partecipanti avevano il compito di proporre, da soli o in gruppo, o una lettera idealmente indirizzata all’Europa, oppure un articolo giornalistico o ancora una campagna social pensata per Instagram.
Ed è proprio quest’ultima la strada che ha scelto Vincenzo Bellisario, studente dell’Istituto Tecnico Industriale ‘Castelli Moretto’ di Brescia, che si è aggiudicato il primo premio assoluto. Una campagna elaborata nei minimi dettagli, anche dal punto di vista grafico e del timing di pubblicazione, che racconta ai suoi coetanei la sfida europea della transizione digitale, uno dei tre pilastri di Next Generation EU. “Ho scelto questa strada perché sono convinto che il mondo dell’informazione debba muoversi verso il linguaggio dei giovani. E per i ragazzi come me, anche Instagram è diventato uno strumento di informazione”, racconta Vincenzo, che ha 18 anni. “Tra i vari temi, era proprio quella della transizione digitale che sentivo più vicino. Soprattutto, sono stato ispirato dall’idea che questa transizione debba essere in qualche modo guidata anche attraverso la comunicazione”.

Si è ispirata invece al tema dell’immigrazione Marta Lassi, 17enne studentessa del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate ‘Il Pontormo’ di Empoli, che ha immaginato la paura e il rifiuto della guerra, il viaggio in mare e la difficile integrazione a Torino di una sua coetanea somala, Elaine. Un racconto delicato e toccante, ma permeato di positività. “Mi sono sempre interessata al tema dell’immigrazione e alle storie che ne fanno parte”, racconta Marta. “Da lì, l’idea di dar voce direttamente a una ragazzina, alle sue emozioni, per raccontare un tema importante”. Per lei, come per molti dei suoi coetanei, l’Europa è un concetto spesso lontano e quasi impalpabile, ma riflettere per #GenerazioneEU su un tema così d’impatto e all’Europa in generale, “mi fa sentire parte di qualcosa di più grande”.

Nel suo ruolo di preside dell’Istituto ‘Il Pontormo’ (che a sua volta è stato premiato nella categoria ‘Scuola più europea’ per il maggior numero di partecipanti al contest), la professoressa Filomena Palmesano ha una visione ampia del rapporto tra i giovani e l’Europa: “I ragazzi più giovani sono poco consapevoli dell’Importanza dell’Unione, vivono l’Europa come un’entità abbastanza distante dalle loro vite”, racconta la dirigente. “Un progetto come Generazione EU è utile per consentire loro di confrontarsi con realtà diverse e con esperienze che possono farli crescere. Partecipare a un contest nazionale ha permesso loro di aprirsi in una fase delicata come questa, in cui la pandemia li porta a chiudersi in loro stessi”.

Circa trent’anni fa, “Simone Veil, sopravvissuta all’Olocausto e primo presidente del parlamento europeo eletto direttamente dai cittadini, disse che da allora in poi il destino dell’Europa e il futuro del mondo libero sarebbero stati interamente nelle nostre mani”, conclude Gianmarco Ottaviano, titolare della Cattedra Achille e Giulia Boroli di studi europei della Bocconi (nell’ambito della quale sono state organizzate le attività di #Generazione EU). “Le vincitrici e i vincitori del concorso Generazione EU, ma anche tutte e tutti coloro che vi hanno partecipato, hanno dimostrato con i loro contributi che anche oggi ci sono giovani mani pronte a raccogliere la sfida”.

di Andrea Celauro

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