Il futuro e' sul web. Anche per i marchi del lusso
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Il futuro e' sul web. Anche per i marchi del lusso

NELLA CHALLENGE DELLA LVMH PROFESSORSHIP IN FASHION E LUXURY MANAGEMENT DI EMANUELA PRANDELLI IL COMPITO DEGLI STUDENTI ERA ELABORARE STRATEGIE PER LA PIATTAFORMA DI ECOMMERCE DI CHRISTIAN DIOR COUTURE. DUE I TEAM VINCITORI

Su una cosa sono tutti d’accordo. Se l’e-commerce è un fenomeno in continuo e progressivo sviluppo, soprattutto tra le fasce giovani della popolazione, la pandemia, con la chiusura dei negozi e il distanziamento, ne ha accelerato il corso, come testimoniato dai numeri che sono passati dall’8-10% di acquisti tramite e-commerce al 20-25% per quanto riguarda il comparto lusso. Si tornerà a comprare nei negozi, perché l’esperienza “fisica” resta importante, ma l’acquisto in rete sarà sempre più qualcosa di diverso da una semplice alternativa. E le aziende si stanno attrezzando per instaurare un rapporto privilegiato con i clienti, per venire incontro ai loro desideri e alle loro richieste, a volte rivolgendosi proprio a quel target giovane che dell’e-commerce è il fruitore abituale. E’ quanto accaduto all’Università Bocconi con la Grand Challenge LVMH all'interno della LVMH Professorship in Fashion and Luxury Management di Emanuela Prandelli, nell’ambito della quale circa 300 studenti dei Master of Science, del Mafed e dell’Mba, suddivisi in 57 team, dal 13 ottobre al 24 novembre, con premiazione il 4 dicembre, si sono affrontati in una competizione difficile e stimolante, come spiega la stessa Prandelli: “Come sviluppare, in una logica conversazionale, la piattaforma di e-commerce di Christian Dior Couture, un compito coerente con la generazione Z e quindi perfettamente nelle corde degli studenti”.

La challenge della cattedra LVMH si svolge ormai da cinque anni, ma è la prima volta che tutto il lavoro viene svolto in distance. Senza però che questo abbia avuto risvolti negativi sui lavori presentati alla giuria. “Al contrario, ci sono stati sottoposti lavori che hanno saputo coniugare rigore metodologico e creatività”, continua Emanuela Prandelli, “due aspetti che non sempre vanno d’accordo”.
La qualità dei lavori ha reso difficile il compito della giuria, che alla fine ha deliberato due ex aequo, premiando i team Eloquence (Ambrine Salla, Emma Artigues, Julia Abbou, Soenke Von Schassen, Apolline Bernard) e Logination Consulting (Richard Bao, Arianna Anglano, Jiangli Ida Chen, Emanuela Nitti, Silvia Mittiga), che potranno passare un’intera giornata nello store Dior di Milano a contatto con lo store manager.
“In primo luogo, abbiamo imparato l’importanza di lavorare insieme come una squadra e di sfruttare i punti di forza di ogni membro per ottimizzare le nostre prestazioni come squadra,” racconta Richard Bao, canadese, iscritto al MAFED, leader del team Logination Consulting. “Durante la challenge abbiamo deciso di adottare un approccio consulenziale al caso, perciò abbiamo passato molto del nostro tempo ad analizzare le sfide che Dior sta affrontando, sviluppando un framework per organizzare il nostro processo di soluzione e poi consigliando soluzioni che fossero rilevanti per l'azienda. Dato che ogni membro del nostro team ha diverse esperienze lavorative in diversi campi, siamo stati in grado di comprendere meglio le vere sfide che le aziende stanno affrontando in questi giorni. Abbiamo messo l'implementazione al centro della nostra soluzione, che riteniamo sia stata molto apprezzata dal team di Dior.”

“La challenge è stata un'opportunità senza pari per il nostro team di condividere idee davanti a una giuria eccezionale,” racconta Emma Artigues, francese, iscritta al Bocconi-Essec double degree in Management, leader del team Eloquence. “Ci ha dato l’opportunità per affinare la nostra capacità di risolvere i problemi, sperimentare con entusiasmo acque inesplorate e ci ha dato la fiducia necessaria per far crescere le nostre ambizioni. Sicuramente, ciò che ha fatto la differenza è stata la complementarità dei punti di forza di ciascuno dei membri del nostro team, creatività, pensiero strategico, capacità di seguire i mercati e potere motivazionale! La sfida LVMH è stata una bellissima avventura".
“Ancora una volta gli studenti della Bocconi la loro motivazione, la loro resilienza e la loro capacità di proporre soluzioni molto rilevanti per il business case”, dice il team di LVMH. “Ci auguriamo che questa esperienza abbia dato loro l’opportunità di scoprire alcune delle grandi sfide che le nostre Maison affrontano per costruire il futuro dell’industria del lusso”.  

di Davide Ripamonti

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