Una vita tra amministrazione e creativita'
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Una vita tra amministrazione e creativita'

ALAN FLETCHER, PRESIDENTE E CEO DELL'ASPEN MUSIC FESTIVAL E SCHOOL E ANCHE COMPOSITORE DI SUCCESSO, RACCONTA AGLI STUDENTI BOCCONI COME RIESCE A ESSERE SIA UN DIRIGENTE CHE UN CREATIVO

“Non ho mai desiderato essere un dirigente, ho sempre voluto essere un compositore”, ammette Alan Fletcher rivolgendosi al pubblico di studenti. E in effetti comporre musica è proprio quello che fa, per circa 3 mesi l’anno, in una casa vista oceano. Il tempo che resta però veste i panni del dirigente, più precisamente del CEO e Direttore dell'Aspen Music Festival and School, Festival di musica classica noto non solo per la sua programmazione di concerti, ma anche per la formazione musicale che vanta giovani artisti di alto livello provenienti da oltre 40 paesi in tutto il mondo. Proprio di questo dualismo identitario, e dei suoi vantaggi, ha discusso Fletcher durante l’ultimo appuntamento di Broaden Your Frame, serie di incontri organizzati dalla scuola Graduate. “Sono sia un executive che un creativo, ma, in un mondo che attribuisce grande valore al multitasking, io preferisco essere una delle due cose per volta”, precisa.

“Alan Fletcher è un esempio di virtuosa applicazione di approcci manageriali in contesti culturali. Un uomo appassionato e competente, compositore di successo, che ha trovato la giusta combinazione e mediazione tra arte e mercato”, dice Andrea Rurale, docente e direttore del Master in Arts Management and Administration (MAMA). “Il grande successo del festival che organizza in una piccola realtà di 6000 abitanti ne è un esempio”.

Nella vita, la sua visione a lungo termine e la sua attitudine al problem solving lo hanno portato sin dalla giovane età ad essere scelto per ricoprire ruoli manageriali, partendo dal New England Conservatory of Music, dove inizialmente insegnava ed è dopo poco finito per diventare Dean, Rettore e Vice Presidente.  “Essere un buon dirigente vuol dire avere una visione a lungo termine e sapere come dovrà essere l’azienda o la istituzione tra 10, 20, 30 anni, e aspettare di giorno in giorno il momento giusto per fare dei piccolissimi step volti al raggiungimento del grande obiettivo”, spiega Fletcher. “E ricordare di risolvere molti più problemi di quanti ne create”.

di Benedetta Ciotto

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