Il primo lancio di tocchi per il Big
SONO 27 I PRIMISSIMI LAUREATI IN INTERNATIONAL POLITICS AND GOVERNMENT, IL BACHELOR IN SCIENZE POLITICHE LANCIATO NEL 2015 DALLA BOCCONI. ARRIVATI CON IL SOGNO DI RENDERE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE, ORA CRESCIUTI E PRONTI AD AFFRONTARE NUOVE SFIDE, DICE VINCENZO GALASSO“Essere la prima classe di laureati del Bachelor in International politics and government (Big) è più che gratificante”, dice Ottavia Brussino, una dei 27 primissimi neolaureati del corso di laurea triennale in scienze politiche inaugurato nel 2015, che per definire il Big ha usato l’espressione “bellissima famiglia internazionale”. “In questi tre anni hanno imparato ad analizzare dati, a come pensare, realizzare, implementare e valutare politiche pubbliche, hanno sperimentato le potenzialità del buon lavoro di squadra, hanno imparato ad accogliere la diversità e a farne tesoro, a presentare efficacemente le proprie idee e anche a trovare dei compromessi e a raggiungere accordi”, dice Vincenzo Galasso, direttore del programma di laurea.
Il programma, interamente in lingua inglese, che vede tutti gli studenti trascorrere un semestre di exchange all’estero, ha l’obiettivo di formare i futuri policy-maker nazionali e internazionali, anche se “la preparazione multidisciplinare e l’ottima base quantitativa aprono diverse porte”, dice Isabella Rustignoli, neolaureata. Isabella (che per ora sa solo che intende proseguire gli studi) e i suoi compagni, hanno infatti diverse ambizioni: c’è Ottavia Brussino a cui piacerebbe lavorare in una organizzazione internazionale, c’è Gioia Chiara Uva, che invece mira ad entrare nei tribunali internazionali, c’è Francesco Ferraresi, che sogna una carriera nella cooperazione internazionale allo sviluppo, c’è Victoria Priori, che lavorerà sodo per entrare un giorno all’Onu, come funzionaria o diplomatica, e ci sono tutti gli altri, pronti a inseguire le proprie aspirazioni.
Quando si chiede loro cosa hanno imparato in questi tre anni, ognuno ha la sua risposta: il pensiero critico, una mentalità aperta, l’essere più realisti e pronti ad accogliere i punti di vista diversi dal loto. “Forse però la cosa più importante che abbiamo imparato è che lo scopo dell'università non è lottare per essere migliori degli altri”, dice Ilaria Morawtz, “ma mettere a disposizione degli altri le proprie risorse e creare un ambiente dove tutti riescono a dare del proprio meglio grazie al supporto e il sostegno reciproco”.
“Tre anni fa erano un gruppo di ragazzi entusiasti, pieni di voglia di imparare e con il sogno di rendere il mondo un posto migliore, e hanno creato una nuova comunità in Bocconi: quella di scienze politiche”, conclude Galasso. “Ora sono cresciuti e sono pronti ad affrontare nuove sfide, in Bocconi e altrove. Ad maiora”.
di Benedetta Ciotto