In politica gli uomini vengono da Marte
I MESSAGGI NEGATIVI FANNO MAGGIORE BRECCIA SUI MASCHI, MENTRE LE DONNE PREFERISCONO UNA STRATEGIA DI PERSUASIONE DI TAGLIO POSITIVO. I CANDIDATI SAPRANNO TENERNE CONTO?di Vincenzo Galasso, direttore del Bachelor of Science in International Politics and Management
A novembre si svolgerà la prima elezione presidenziale americana di genere misto: Donald Trump contro Hillary Clinton. Ma questa corsa elettorale non passerà alla storia solo per questioni di genere. Anche lo stile dei contendenti è importante. Senza il supporto dell’establishment del partito repubblicano, Donald Trump ha scelto una campagna elettorale molto estrema, rivolta direttamente agli elettori, e ha criticato chiunque, incluso il Papa. Forte del grande appoggio dell’establishment democratico, Hillary Clinton è stata meno dura, ma anche meno incisiva nel suo messaggio.
Che tipo di campagna elettorale dobbiamo attenderci per il gran finale? Uno degli aspetti più critici delle campagne elettorali sono i toni. E negli ultimi decenni, il tono delle campagne elettorali presidenziali americane è stato sempre molto negativo, soprattutto nelle ultime settimane prima delle elezioni. Inoltre l’ammontare di risorse allocate per finanziare pubblicità negative è in continuo aumento. Le primarie di quest’anno non hanno fatto eccezione, soprattutto per quanto riguarda Donald Trump. Evidentemente gli spin doctor sono convinti che una campagna negativa contribuisca a mobilitare il proprio elettorato e a strappare voti dagli avversari.
Una recente ricerca analizza in Italia l’impatto che il tono – positivo o negativo – delle campagne elettorali ha sulle scelte degli elettori e delle elettrici. La ricerca utilizza un esperimento implementato a Milano durante l’elezione municipale del 2011, che ha visto l’allora sindaco in carica, una donna, contro un candidato uomo.
I risultati empirici di questo esperimento rivelano grandi differenze di genere nella risposta alle diverse strategie di persuasione politica. La pubblicità negativa ha incrementato la partecipazione al voto degli elettori di circa 8 punti percentuali, ma non ha avuto effetti sulle elettrici. Le differenze di genere sono state ancora più forti per le scelte elettorali. Le donne hanno votato di più per il candidato avversario e di meno per il sindaco uscente se esposte alla campagna positiva dell’avversario. È accaduto esattamente il contrario per gli uomini: quelli esposti alla campagna positiva del candidato avversario hanno votano di meno per il candidato avversario (di 11 punti) e di più per il sindaco in carica.
il genere del candidato non conta
Questa forte differenza di genere nelle risposte elettorali può essere dovuta alla differenza di genere dei candidati? Le elezioni comunali milanesi del 2011 hanno rappresentato una corsa elettorale di genere misto. Le elettrici potrebbero essersi identificate con la donna sindaco in carica e in tal modo potrebbero non aver gradito la campagna negativa dell’avversario maschio. Per valutare il movente dell’identità di genere, lo studio utilizza un esperimento naturale. Durante un dibattito elettorale su Sky Tv, il sindaco (donna) in carica ha violentemente attaccato il candidato maschile accusandolo di avere avuto forti legami in gioventù con il terrorismo rosso. Questo dibattito è stato mandato in onda mentre il terzo sondaggio era in corso. Quindi è stato possibile paragonare le risposte degli individui cui è capitato di rispondere prima del dibattito con quelli che hanno risposto dopo. Anche in questo caso, uomini e donne hanno avuto reazioni opposte. Gli uomini hanno valutato positivamente la sindaca uscente, che aveva sferrato l’attacco negativo, mentre le donne si allineano con il candidato (maschio) oggetto dell’attacco.
L’identificazione di genere con il candidato non sembra quindi essere il meccanismo rilevante. Uomini e donne rispondono diversamente ai messaggi di persuasione politica, indipendentemente dal genere del candidato. Durante il rush finale delle campagne elettorali è quindi importante mandare messaggi differenziati a seconda del target di elettori. Anche per genere.
