Benvenuti al nord. Anzi in Padania
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Benvenuti al nord. Anzi in Padania

IL CERTET BOCCONI HA MISURATO INSIEME ALL'UNIVERSITA' DI GRONINGEN L'ATTRATTIVITA' PER GLI IMPRENDITORI DI REGIONI E PROVINCE ITALIANE. TRE LE CHIAVI DEL SUCCESSO: ACCESSIBILITA', CENTRALITA' GEOGRAFICA ED ECONOMICA, ECONOMIE DI AGGLOMERAZIONE

di Lanfranco Senn e Dario Musolino, rispettivamente professore senior presso il Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico e senior researcher del Certet Bocconi

Quanto sono attrattive regioni e province italiane per gli imprenditori? E come sono valutate in quanto possibili localizzazioni dei loro investimenti produttivi?  Una ricerca condotta in collaborazione tra l’Università di Groningen (faculty of spatial sciences) e il Certet Bocconi, sulle preferenze localizzative delle imprese italiane, ha recentemente gettato luce su questi aspetti.
Come prevedibile, il nord del paese è mediamente più attrattivo del sud. E lo è anche il centro Italia, seppur in misura minore. La tradizionale lettura dei divari territoriali macro-regionali non appare comunque esauriente, rispetto a ciò che emerge. Per esempio, si nota come anche le regioni e province settentrionali siano caratterizzate da livelli di attrattività percepita alquanto differenziati, che evidentemente disegnano un gap centro-periferia interno al nord del paese: il centro, oltremodo attrattivo, dato dalla macro-area padana, e la periferia, data invece dalle regioni e province esterne a questo core (Liguria, Val d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli). È un risultato abbastanza sorprendente, se si considera che le piccole regioni periferiche del settentrione non registrano il gap socio-economico reale con la macro-area padana, che invece soffrono quelle meridionali. Queste ultime, invece, soffrono un’immagine più uniformemente negativa (fa eccezione la Puglia). Milano spicca come la singola area più attrattiva del paese.
Questa immagine del paese, in cui non vi è solo una gerarchia nord-centro-sud, ma anche un gap all’interno del settentrione, è tipica di tutte le imprese intervistate. Si consideri che perfino le imprese meridionali, pur valutando relativamente più attrattivo il luogo sede della loro impresa (il tipico self-locational effect osservabile in queste indagini), ritengono comunque regioni e province della pianura padana decisamente più attrattive delle altre.
La spiegazione di queste valutazioni emersa dalle indagini fa riferimento essenzialmente a tre parole chiave: accessibilità, centralità geografica ed economica, economie di agglomerazione. La mega-city region padana si avvantaggia di centralità geografica ed economica, di una dotazione di infrastrutture e collegamenti di trasporto superiore ad altre aree (basti notare, nel caso di Milano, la strategicità di avere tre aeroporti), e di un addensamento di attività economiche e di popolazione che crea le condizioni per il sorgere e il manifestarsi di tutte quelle economie esterne alle imprese, anche note come economie di agglomerazione. Al contrario, le aree meno attrattive scontano perifericità, carenze infrastrutturali, rarefazione del tessuto produttivo e, nel caso di alcune aree del sud del paese, la presenza di fattori anomali, come la criminalità organizzata.
Altri fattori, tipicamente considerati dalla letteratura, come qualità del capitale umano, innovazione, qualità della pubblica amministrazione, non risultano determinanti nel disegnare le gerarchie territoriali.  
Le implicazioni di policy di queste evidenze sono abbastanza immediate. Nelle aree più deboli, in particolare in quelle meridionali, vanno prioritariamente attaccate, con adeguate politiche di investimento e interventi, le notevoli carenze in fatto di accessibilità e sicurezza. Nelle aree più forti, bisogna invece mantenere il vantaggio localizzativo riconosciuto dalla business community (preservando quindi gli alti livelli di accessibilità e di centralità), affinché queste possano conservare il ruolo di leadership e traino dell’economia del paese.
 
Rating medi delle regioni. La scala va da 1 (molto sfavorevole)
a 5 (molto favorevole).

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