Il puzzle della mobilita'
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Il puzzle della mobilita'

SOSTENIBILITA', SHARING MOBILITY, ESPANSIONE DEI SERVIZI PUBBLICI, PIATTAFORME DIGITALI. L'INCASTRO DI QUESTE QUATTRO TENDENZE DETERMINERA' COME CI MUOVEREMO NOI E LE MERCI CHE CONSUMIAMO. CON UN UNICO OBIETTIVO: AUMENTARE L'EQUITA' SPAZIALE E QUELLA TRA GENERAZIONI

di Marco Percoco, direttore del centro di ricerca GREEN della Bocconi

Forse mai come in questi ultimi anni abbiamo avuto la chiara percezione di quanto la mobilità e i servizi di trasporto siano croce e delizia della società contemporanea.
Da un lato, le restrizioni ai movimenti delle persone imposte dalla quasi totalità dei governi ci hanno fatto apprezzare quanto importante sia la prossimità, che spesso implica la possibilità di relazioni sociali, personali e professionali. Dall’altro, l’esplosione del commercio elettronico, con la sua logistica di lungo raggio e di ultimo miglio, ci ha fatto meglio comprendere quanto le nostre vite di consumatori moderni dipendano in maniera cruciale da una tipologia di servizi, quelli del trasporto delle merci, che è spesso invisibile ai nostri occhi e forse non apprezzata abbastanza.

Questa rinnovata attenzione giunge in un momento di grande fermento nel settore, che sta rispondendo a importanti sollecitazioni di natura economica e sociale, con particolare riferimento a due obiettivi su tutti: migliorare l’accessibilità e garantire la sostenibilità ambientale.

Per quanto riguarda l’accessibilità, non v’è dubbio che una delle questioni più stringenti per le città contemporanee sia quella di garantire una maggiore equità spaziale, ovvero una riduzione della diseguaglianza nell’accessibilità alle molteplici opportunità che le città offrono. Ed è proprio in questo ambito che l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto (privato, pubblico, in sharing) stanno provando i primi, timidi, tentativi di integrazione, sebbene in uno spazio definito da un’ipertrofia normativa.

A livello globale, i trasporti sono responsabili di circa il 20% delle emissioni climalteranti e, attraverso l’emissione di particolato e ozono, di circa 400.000 morti premature. Sono queste le ragioni, espresse nella loro crudezza, per cui ai servizi di mobilità è oggi richiesto un considerevole sforzo per contribuire al raggiungimento di quegli obiettivi di sostenibilità ambientale che la comunità internazionale si sta convintamente imponendo. A questa sfida, il settore dei trasporti sta rispondendo assecondando o provando a modificare abitudini di mobilità, ma anche, e forse soprattutto, attraverso radicali innovazioni tecnologiche, nei carburanti, come nella trazione.

Con sforzo estremo di sintesi, è possibile, però, identificare quattro tendenze di fondo che sembrerebbero trainare il fermento innovativo del settore.
Probabilmente, la spinta più forte nell’ultimo decennio è stata quella relativa alla sostenibilità, che ha indotto una crescente penetrazione di auto ibride ed elettriche, sino a discutere, oggi, delle potenzialità dell’idrogeno, soprattutto per il trasporto delle merci.
La propensione ad avere auto di proprietà si è ridotta considerevolmente, specialmente tra i più giovani. Questo mutamento è stato accompagnato da una crescita interessante dei servizi di sharing mobility, ormai presenti in quasi tutte le città di medie e grandi dimensioni.

Negli ultimi anni si è poi assistito ad una leggera espansione dell’offerta di servizi pubblici di trasporto, con una timida, ma importante, tendenza all’integrazione, almeno dal punto di vista dell’organizzazione.

L’avvento delle piattaforme digitali, infine, se da un lato ha posto serie questioni legate al mondo del lavoro, dall’altro ha garantito una maggiore accessibilità dei quartieri più svantaggiati, garantendo una più elevata equità spaziale.
In definitiva, il settore della mobilità sta conoscendo un momento di grande vitalità e forse è utile pensare alle sue dinamiche come una serie di azioni volte a garantire una maggiore equità non solo nel tempo, dunque tra generazioni, ma anche nello spazio, ovvero tra individui che appartengono alla stessa generazione ma vivono in luoghi diversi.

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