Questione di identita'
OPINIONI |

Questione di identita'

UNO STUDIO SU OLTRE 2.000 AZIENDE ITALIANE EVIDENZIA IL FENOMENO DELL'EPONIMIA E DI COME QUESTO ABBIA EFFETTI POSITIVI SULLA REPUTAZIONE E LA TRASPARENZA AZIENDALE. ANCHE AL CAMBIARE DELLE GENERAZIONI

di Alessandro Minichilli e Annalisa Prencipe, rispettivamente professore associato presso il Dipartimento di management tecnologia e professore ordinario presso il Dipartimento di accounting

Da Armani a Barilla, da Ferrero a Illy. Sono tante le imprese di successo che portano il nome del proprio fondatore. Una scelta impegnativa, sotto molti aspetti.
La scelta del nome giusto per la propria impresa non è decisione da prendere alla leggera. Dare il nome dell’imprenditore a un’impresa all’atto della sua fondazione – fenomeno noto come eponimia – stabilisce un legame diretto, spesso univoco, tra il primo e la seconda. Questo legame risulta tanto più forte quanto più il nome è raro. La rarità lo rende infatti più facilmente identificabile e più direttamente associabile al fondatore o alla sua famiglia.

L’eponimia genera un legame non solo emotivo tra imprenditore e impresa, ma anche reputazionale. Il successo o l’insuccesso dell’impresa, così come le sue azioni, tendono infatti a riflettersi sulla reputazione e sul riconoscimento sociale dell’imprenditore e della sua famiglia.
Partendo da queste premesse, in un recente studio condotto su un campione di oltre 2.000 imprese private italiane di grandi dimensioni sul periodo 2003-2013, Alessandro Minichilli (Università Bocconi) e Annalisa Prencipe (Università Bocconi) insieme a Gianfranco Siciliano (China Europe International Business School) e Suresh Radhakrishnan (University of Texas at Dallas) analizzano il fenomeno dell’eponimia e il legame di questa con la trasparenza informativa nei bilanci.

Nel campione analizzato, circa il 33% delle imprese sono eponime, a riprova del fatto che dare il proprio nome a un’impresa è un fenomeno piuttosto diffuso in Italia, Paese che si caratterizza per la più alta varietà di cognomi al mondo (oltre 350.000).
In linea con studi precedenti, gli autori osservano che – rispetto alle non eponime – le imprese che portano il nome del proprio fondatore tendono ad avere una performance reddituale migliore. Questa prima evidenza è in linea con l’ipotesi che gli imprenditori che hanno maggiore fiducia nelle proprie capacità di successo siano più propensi a dare il proprio nome all’impresa in fase di startup. Tale fiducia sembra poi tradursi effettivamente in una migliore performance, non solo nei primi anni di vita dell’impresa.
Dopo aver isolato l’effetto della migliore performance delle imprese eponime, lo studio mostra inoltre che, a parità di una serie di altre caratteristiche, le imprese eponime sono meno propense ad attuare politiche di bilancio aggressive o, più in generale, politiche contabili potenzialmente fuorvianti per le decisioni degli utilizzatori dei bilanci quali banche, fornitori, clienti o azionisti di minoranza. I risultati mostrano anche come le imprese eponime siano meno frequentemente soggette a provvedimenti da parte delle autorità fiscali per errori o manipolazioni nei bilanci.

Gli autori sostengono che tali effetti siano dovuti a una maggiore attenzione da parte degli imprenditori eponimi e/o delle loro famiglie verso le conseguenze reputazionali che possono scaturire da comportamenti opportunistici o non corretti in materia di informativa di bilancio. A conferma di questa tesi, lo studio rivela come l’effetto positivo dell’eponimia sulla trasparenza informativa sia più forte nei casi in cui il nome sia più raro e laddove l’impresa abbia una maggiore visibilità sui media, fattori questi in grado di amplificare gli effetti reputazionali negativi sull’imprenditore o sulla sua famiglia scaturenti da una condotta errata da parte dell’impresa. Gli effetti osservati sembrano perdurare anche nei casi in cui alla guida dell’impresa vi siano generazioni successive rispetto a quella del fondatore. Tale evidenza suggerisce che gli effetti reputazionali derivanti dall’eponimia continuano ad impattare positivamente sulla trasparenza informativa dell’impresa anche a prescindere dalle qualità imprenditoriali del fondatore.

Ultimi articoli Opinioni

Vai all'archivio
  • Ce la faranno Usa e Cina a fuggire alla trappola di Tucidide?

    Le due potenze si fronteggiano in una guerra commerciale che non e' escluso possa diventare guerra vera e propria. Una guerra fredda, tuttavia, e' gia' in corso e sta portando a una polarizzazione che ridurra' il potenziale di crescita e l'affacciarsi della stagflazione

  • Il giusto equilibrio contro gli shock

    Assicurazione contro la disoccupazione o lavoro a tempo ridotto? Meglio tutelare i lavoratori o i posti di lavoro? La risposta puo' essere la complementarita' dei sistemi

  • La fuga degli onesti

    I migranti tendono a essere piu' onesti di chi rimane nei luoghi di origine. Luoghi che, di conseguenza, sono privati di capitale sociale, con effetti negativi sulla produttivita', sulla crescita e sulla qualita' delle istituzioni

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30