Ma tu la  sai mandare una mail?
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Ma tu la sai mandare una mail?

NUOVE COMPETENZE A CAVALLO TRA TECNOLOGIE, INNOVAZIONE, CREATIVITA' E PREPARAZIONE ECONOMICOAZIENDALE SONO IL MANTRA NELLE RICERCHE SU LINKEDIN C. PER QUELLE AZIENDE CHE VOGLIONO CAVALCARE LA DIGITAL TRANSFORMATION. E CONTINUARE A FARSI LEGGERE DAI CLIENTI SENZA FINIRE TRA LO SPAM

di Ferdinando Pennarola

Non è facile spedire una email. Ebbene sì, sembra un’affermazione insensata, ma è proprio così: recapitare centinaia, o migliaia, di email ai propri clienti per realizzare una campagna promozionale basata su uno strumento moderno e interattivo come la posta elettronica richiede un insieme di competenze che non sono facilmente disponibili, nemmeno attingendo da un insegnamento universitario di più recente istituzione. La posta elettronica è stata senza dubbio uno dei servizi più attraenti, che ha accelerato lo sviluppo di Internet, non a caso molti l’hanno definita come una vera e propria killer app. E ben presto ha occupato una posizione importante nei nuovi strumenti di marketing, dando vita a servizi professionali di direct email marketing, o Dem, un acronimo molto riconosciuto negli ambienti professionali. Spedire migliaia di email a clienti consenzienti non è facile, soprattutto quando questi ultimi lasciano un indirizzo secondario (per esempio, @gmail.com) per dirottare il traffico pubblicitario e non intasare la propria casella di posta principale.

Se la maggioranza delle email in uscita puntano allo stesso server, quest’ultimo reagirà con un Dos (denial of service) perché interpreterebbe la spedizione come un attacco male intenzionato, facendo fallire la Dem, visto che i messaggi non verrebbero recapitati ai destinatari. Chi spedisce deve quindi dotarsi di una piattaforma di bilanciamento delle spedizioni (load balancing) che a intervalli regolari tenti il recapito dei messaggi al server destinatario. Una volta recapitati, i messaggi si spera vengano aperti, letti, eventualmente inoltrati a un altro destinatario, e poi scatenare una serie di eventi collegati alla promozione, come, per esempio, una visita in negozio del cliente che, informato via email della promozione, si reca per un eventuale acquisto. La grande maggioranza di queste comunicazioni finiscono nel cestino, senza nemmeno essere aperte: ma quali sono gli ingredienti che trasformano una Dem in un successo? È la scelta dell’oggetto della email? La grafica html del testo del messaggio? L’orario o il luogo di recapito?
Dietro tutto ciò ci sono nuove professionalità che si stanno consolidando nel vasto mondo del digitale, grazie all’incrocio di competenze di base (quelle tecniche informatiche sono le più importanti)  arricchite da esperienza e da una buona dose di innovazione e creatività. Non stupisce leggere, da ricerche di LinkedIn, che le competenze che assicurano i migliori stipendi nel mercato del lavoro hanno a che vedere con il cloud computing, con la creazione di interfacce utente attrattive, con l’analisi dei dati e l’integrazione dei software oppure con architetture web innovative, capaci di integrare l’esperienza dell’utente indipendentemente dai canali o strumenti tecnici di accesso (mobile, pc, o altro). Con queste si fa la differenza nella competizione in un mondo sempre più digitale e, conseguentemente, le persone che le possiedono contribuiscono in modo determinante alle iniziative strategiche delle loro organizzazioni.

Purtroppo non c’è ancora, e forse mai ci sarà, una libreria da cui attingere per aggiornare o acquisire le competenze che servono per il digitale. La nuova corsa all’oro di questa fine decennio è la digital transformation: tutte le aziende, di ogni ordine e grado, stanno annunciando ambiziosi progetti di trasformazione digitale dei loro processi, con talvolta, vere e proprie rivoluzioni dei modelli di business. La caccia ai profili professionali migliori è ufficialmente aperta: si cercano giovani, appassionati delle tecnologie, in primis di quelle informatiche, con una buona preparazione aziendale che aiuta sempre, per non apparire come catapultati in un contesto di lavoro di cui non si conoscono i fondamentali, e che possibilmente abbiano acquisito una minima esperienza sul campo, scontrandosi con un problema concreto: come spedire 250 mila email al giorno e non avere ritorni negativi.
 

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