L'Europa vuol far uscire dall'ombra i risparmiatori distratti
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L'Europa vuol far uscire dall'ombra i risparmiatori distratti

A BRUXELLES IL DIBATTITO SUL PEPP, LO STRUMENTO PENSIONISTICO PAN EUROPEO, SI CONCENTRA SULLA DEFAULT OPTION, OVVERO SU CHI PER DISTRAZIONE NON ESERCITERA' IL DIRITTO DI SCELTA

di Claudio Tebaldi, professore associato presso il Dipartimento di finanza

Il Parlamento e la Commissione Europea sono impegnati nella formulazione del regolamento per un prodotto pensionistico europeo convenzionalmente denominato Pepp, Pan-european pension product, liberamente trasferibile da un paese all’altro dell’Unione.
Il regolamento Pepp individua una normativa comune europea che disciplinerà i piani individuali di risparmio che le famiglie e i lavoratori possono stipulare al fine di integrare il trattamento pensionistico garantito dai sistemi di previdenza sociale pubblici e dei fondi pensione di categoria.

Il tema è uno di quelli chiaramente e inesorabilmente destinati al disinteresse collettivo. Prima che anche il lettore più avveduto ci abbandoni, vi vogliamo avvertire che, pirandellianamente, a Bruxelles il dibattito si concentra sulla default option, ovvero sul trattamento da riservare proprio alla categoria di risparmiatori distratti, quella maggioranza silenziosa che, pur sottoscrivendo un Pepp, non eserciterà il diritto a scegliere lo strumento finanziario in cui investire le contribuzioni.
Infatti, per quanto possa apparire sorprendente, esiste ampia evidenza che documenta la disattenzione degli investitori e spesso l’incapacità a operare scelte finanziarie consapevoli e disciplinate da minimi requisiti di razionalità. È anche documentato che le distrazioni si pagano caramente e alimentano la disuguaglianza sociale. Infatti i distratti si concentrano tra i più giovani e nella popolazione con livelli di educazione e di reddito più bassi.
Le istituzioni sovranazionali europee, spesso vituperate, sono dunque impegnate a garantire il diritto a una gestione prudente e remunerativa del risparmio pensionistico anche per i molti inconsapevoli che in futuro usufruiranno di una polizza offerta dal loro assicuratore o gestore di fiducia e decideranno di non decidere come investire il loro denaro.

Se pensate che questo problema non vi riguardi perché vi ritenete risparmiatori diligenti, certamente non vi sfuggirà che il destino del denaro dei distratti rimane comunque importante per tutti quegli imprenditori che hanno buone idee e chiedono al mercato di finanziare i loro progetti.
Infatti il regolamento per la Pepp è parte dell’insieme di riforme per promuovere la Capital market union, ovvero la creazione di un mercato dei capitali europeo ben funzionante.
Un secondo argomento di dibattito riguarda il merito delle scelte di investimento vere e proprie. L’analisi del comportamento degli investitori non professionali mostra che per minimizzare l’effetto dei loro errori, gli investitori più inesperti scelgono spesso di ridurre l’esposizione e fatalmente i loro rendimenti.
Al contrario, anche alla luce dell’invecchiamento della popolazione e dell’avvento dell’automazione che riduce la remunerazione del lavoro, oggi è più che mai necessario provare a ottenere un maggior rendimento.
Dunque è inevitabile aumentare l’esposizione al rischio di mercato e nel contempo utilizzare le usuali tecniche di diversificazione e di copertura dinamica per minimizzare l’impatto dei trend azionari negativi. In ultima analisi la normativa in via di approvazione dovrà incentivare gli operatori di mercato a competere per offrire i prodotti tecnicamente più adeguati a contemperare tali esigenze.
Le soluzioni tecniche a disposizione non mancano, inoltre si intravedono numerose opportunità per innovare gli approcci tradizionali. Le analisi quantitative svolte in uno studio commissionato da European financial asset managers association a SDA Bocconi School of management mostrano in particolare come i fondi a ciclo di vita (in cui la componente azionaria è forte all’inizio, ma diminuisce con il passare del tempo) risultino una soluzione percorribile, sistematicamente superiore, in termini di rendimento, rispetto ai fondi a rendimento minimo garantito.
 

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