La corsa a ostacoli sulla strada della mobilita' elettrica
OPINIONI |

La corsa a ostacoli sulla strada della mobilita' elettrica

DIFFIDENZA DEI CONSUMATORI, DIFFICOLTA' DI RICARICA E COSTI ELEVATI I PROBLEMI DA RISOLVERE PER DIFENDERE L'AMBIENTE GRAZIE ALLE AUTO ELETTRICHE

di Ugo Tortori, research fellow del Certet Bocconi

Come sarà la mobilità elettrica del futuro? Il veicolo elettrico, soprattutto nelle sue configurazioni full electric tipiche del Bev, Battery electric vehicle, può rappresentare una soluzione all’inquinamento e ai pressanti vincoli ambientali, viste le zero emissioni al tubo di scarico e un’efficienza dal serbatoio alla ruota di circa tre volte superiore rispetto al veicolo con motore a combustibile. Se alcune obiezioni possono essere poste in termini di emissioni complessive qualora il veicolo elettrico sia alimentato da energia elettrica non pulita, lo spostamento delle emissioni da centri urbani ad aree meno densamente abitate può essere considerato di per sé un vantaggio in termini di minori costi sociali legati alla limitata densità abitativa in tali aree. Laddove integrato con un mix energetico appropriato, in cui il peso delle rinnovabili vada assumendo via via dimensioni maggiori, il veicolo elettrico può rappresentare il vettore attraverso cui fruire una mobilità sempre più eco-friendly. In Italia, per esempio, l’incidenza delle fonti rinnovabili sulla produzione totale ha superato il 40% per il 2014.
 
➜ Car Sharing e Smart Grid
Il potenziale disrupting della mobilità elettrica è ancora frenato da una serie di barriere all’ingresso che il consumatore considera insuperabili: asimmetric information, range anxiety & operation e total cost of ownership sono gli ostacoli principali. Per superare l’asimmetric information, ovvero la diffidenza dei consumatori rispetto a tali tecnologie e l’incapacità di percepirne i vantaggi e svantaggi, è indispensabile la sensibilizzazione e l’educazione del cittadino. Per range anxiety & operation s’intendono quelle problematiche legate all’autonomia e alla difficoltà delle operazioni di ricarica rispetto ai veicoli a propulsione tradizionale e, se essendo in parte necessario lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica a supporto, è chiaro che tali criticità abbiano una forte valenza psicologica piuttosto che reale.  Infine il total cost of ownership non è sufficientemente competitivo vista l’ancora non raggiunta maturità della tecnologia delle batterie e l’ancora ridotta penetrazione di mercato che non permette lo sfruttamento di economie di scala nella produzione. Tale componente incide per più del 30% sul costo dell’Ev, electric vehicle, oltreché rappresentare fonte di grande incertezza circa il valore residuo del bene.

L’investimento in un asset come l’Ev può essere ridotto in termini pro-capite attraverso la condivisione dello stesso e attraverso la ricerca di modelli di business innovativi: nel primo caso il car-sharing in ambito metropolitano può rappresentare una soluzione di efficientamento della capacità del veicolo, in un contesto in cui il consumatore vive un minore attaccamento alla proprietà, oltre che permettere una riduzione del livello di asimmetria informativa. Nel secondo caso gli Ev possono essere utilizzati a supporto della smart grid, offrendo ulteriori occasioni d’uso oltre quelle strettamente legate alla mobilità. I sistemi vehicle-to-grid, in cui il veicolo è utilizzato come sistema di accumulo, possono migliorare la stabilità della rete e ridurre i picchi di domanda; altre applicazioni behind the meter con sistemi di energy management possono migliorare i consumi domestici.

Il percorso di transizione verso la mobilità elettrica sta trasformando i tradizionali confini competitivi, dando la possibilità a player nel settore automotive, digital e Ict, produttori e distributori di energia elettrica etc. di offrire nuovi servizi e prodotti attraverso opportunità e modelli di business finora inesplorati. Il successo o meno sarà frutto principalmente della capacità di coo-petition tra i diversi stakeholder, ovvero di riuscire a fare sistema nel processo di innovazione, nel soddisfare le esigenze del consumatore e spingendo le iniziative a supporto da parte del policy maker.
 

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