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Giancarlo, un vulcano seriale all’Emit

LE SUE IDEE, IN FASE DI REALIZZAZIONE, RUOTANO INTORNO AL SOCIAL NETWORKING E AGLI SMARTPHONE. SI è PROCURATO UNO STAGE IN GERMANIA PER STUDIARE DA IMPRENDITORE E IMPORTARE IN ITALIA UN’IDEA CHE LO HA COLPITO

In futuro Giancarlo Garibaldi, studente del secondo anno dell’Emit, il biennio in Economics and management of innovation and technology, potrà diventare un imprenditore seriale. Per ora è sicuramente un vulcano seriale, iperattivo nella generazione di idee imprenditoriali, alcune delle quali già in fase di sperimentazione.

L’idea di Post-Here è nata all’Emit, nell’ambito di un’iniziativa intercorso che prevede la stesura di un business plan e la sua presentazione a un gruppo di docenti e business angel. “Combinando messaggistica e geo-localizzazione, Post-Here vuole essere un’applicazione per smartphone che permetta agli utenti lo scambio di messaggi geo-vincolati”, spiega lo studente, che ha generato l’idea con il compagno di corso Gabriele Rodriguez. “Si può pensare che i partecipanti a una community lascino i loro commenti davanti ai negozi, per esempio, o che qualcuno lasci a un collega le istruzioni su che cosa fare quando giunge in un determinato luogo”.

Laureato triennale in ingegneria dell’automazione, Giancarlo ha sempre avuto aspirazioni imprenditoriali e cercava un biennio meno tecnico di quelli di ingegneria. Ha scelto l’Emit dopo avere assistito a una presentazione di orientamento della Bocconi riservata agli ingegneri.

Garibaldi ha idee chiare sulla fattibilità tecnica e imprenditoriale di Post-Here anche perché un suo progetto è a una fase più avanzata di sviluppo. MatchMe, altra applicazione per smartphone, vuole riavvicinare la vita reale e i social network. “I partecipanti alla community”, dice Garibaldi, “tracceranno il profilo proprio e delle persone che vorrebbero incontrare. Quando due persone con profilo compatibile si trovano nel raggio di qualche metro, l’applicazione se ne accorge, avvisando i due della vicinanza reciproca”. A differenza dei siti di incontri, il match non dovrebbe riguardare solo caratteristiche sentimentali, ma ogni genere di interesse condiviso. In questo come nel caso di Post-Here, anche se secondo modalità diverse, i business dovrebbero reggersi grazie agli introiti pubblicitari e alla vendita di versioni premium con funzionalità avanzate.

Nata un paio di anni fa, quando Garibaldi studiava ancora ingegneria, l’idea di MatchMe ha già vissuto un’evoluzione importante. In un primo tempo il match non doveva essere segnalato dagli smartphone, ma da “Abbraccialetti” (un marchio che lo studente ha registrato) costruiti appositamente. “Poi ci siamo resi conto che, da una parte, avviare la produzione fisica degli abbraccialetti comportava costi e rischi molto alti e, dall’altra, che gli smartphone si stavano affermando”. In questo caso Garibaldi parla al plurale perché collaborano con lui altri tre studenti di ingegneria e due advisor: un manager del settore telefonico e uno specialista di ricerche di mercato. Lo studente calcola di avere a disposizione una versione beta per i primi test di mercato entro l’estate.

La passione di Giancarlo per l’imprenditoria risale a ben prima dell’università. “Alle elementari”, racconta, “ero molto sovrappeso e i miei genitori non mi davano soldi per focacce e merendine, mentre mio padre aveva la casa piena di cancelleria, che gli veniva regalata per questioni di lavoro. Be’, io mi mettevo in tasca un po’ di penne e matite, che poi vendevo ai miei compagni per potermi comprare quello che mi piaceva”. Al liceo ha organizzato, traendone piccoli profitti, settimane bianche e feste d’istituto.

Le idee, dunque, non sono destinate a rimanere tali. All’ultima sta lavorando in questi giorni, in Germania. Tramite il network Erasmus for young entrepreneurs ha contattato un imprenditore tedesco attivo nella personalizzazione di alcuni oggetti diffusissimi nella vita d’azienda, in modo da valorizzare il valore dei brand delle imprese che li utilizzano. Garibaldi ha così deciso di svolgere nell’impresa tedesca i tre mesi di stage curriculare, attivandosi con gli uffici Bocconi per la parte burocratica. “In questi mesi, gli farò da assistente per vedere come l’imprenditore si muove nel concreto. Se ce ne saranno le condizioni potrò diventare il referente italiano, importando il suo business”.    



di Fabio Todesco

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