Rivellino (Feltrinelli): il digitale e' un modo di pensare, ma l'esperienza conta

UNA REALTA' INTEGRATA E MULTIFORME CHE, COME SPIEGA L'AMMINISTRATORE DELEGATO E ALUMNO BOCCONI, PONE AL CENTRO IL CLIENTE

Il mare, la vela, un buon libro. Il trinomio perfetto per vivere un’esperienza introspettiva, a tratti meditabonda, in cui riscoprirsi in equilibrio con la contemporaneità. In questa trilogia si intrecciano i molti aspetti della vita di Roberto Rivellino, amministratore delegato di Feltrinelli e alumno Bocconi classe 1997. Il mare è quello della sua Napoli, la navigazione a vela è la sua passione, i libri sono i molti che edita la casa editrice di cui è alla guida dal 2011. Ma andando a rovistare nella biblioteca personale di Rivellino, uno, in particolare, ha il privilegio di essere il suo preferito: Fuoco su Napoli di Ruggero Cappuccio. «Da leggere nella versione cartacea anche se io sono molto digital: il digitale è un modo di pensare, è un pezzo del tutto che si completa nell’esperienza fisica».

Feltrinelli è una realtà verticalmente integrata che comprende un polo editoriale, una televisione, un sistema retail, una piattaforma di e-commerce... Come si compenetrano questi mondi?

Al centro della nostra filiera non c’è il singolo titolo, la singola libreria, la singola Business Unit, ma il cliente. In questi anni abbiamo lavorato per integrare l’offerta facendoci ispirare dai valori, dalla storia e dalle innovazioni che, da sessant’anni, il marchio Feltrinelli porta nel mercato italiano: al centro di questo progetto c’è sempre stato il lettore contemporaneo, la persona curiosa e attenta, il cittadino che vuole crescere con noi. Con il canale LaEffe, per esempio. La tv offre l’esperienza Feltrinelli travalicando l’ambito dei libri.

Per quanto riguarda il retail, Feltrinelli offre sia l’esperienza in libreria che l’e-commerce sulla propria piattaforma. Come si integrano off line e on line?

Le nostre librerie sono ambienti polifunzionali in cui fare un’esperienza sociale, di incontro e scambio: sono luoghi di contaminazione in cui trovano spazio la caffetteria e una programmazione ricca e articolata di eventi che vedono come protagonisti scrittori, giornalisti e musicisti. La piattaforma digitale rappresenta un’alternativa, in cui il confronto è animato da una community digitale che si autogenera, condividendo opinioni sugli autori e recensioni sui libri. L’e-commerce, inoltre, ci consente di essere presenti capillarmente sul territorio, anche dove non abbiamo una libreria.

E l’app Feltrinelli?

È un valido strumento per mantenere vitale la dimensione della libreria fisica. L’app, per esempio, consente di essere sempre informati sugli eventi nei bookshop, sulle nuove uscite, sulle offerte.

Qual è il vostro rapporto con Amazon?

Amazon rappresenta una sfida enorme a cui cerchiamo di tenere testa facendo leva sull’unicità dell’esperienza in libreria. Amazon non ha librerie fisiche, Feltrinelli sì; Amazon non può offrire luoghi reali di socialità, Feltrinelli sì. Ripensare il marchio Feltrinelli anche nell’ambito della ristorazione è qualcosa di non digitalizzabile che riporta le persone in libreria.

Quello degli e-book è un fenomeno passeggero o una realtà consolidata?

Quando sono arrivato in Feltrinelli, c’era la convinzione generale che nel giro di poco tempo gli e-book avrebbero conquistato il 20-30% del mercato ma non è stato così: oggi costituiscono una quota del 5%, con una maggiore incidenza nell’ambito delle pubblicazioni professionali rispetto alla narrativa. L’e-book rappresenta un’esperienza diversa dal cartaceo: probabilmente non lo sostituirà mai, lo affiancherà.

Siete fra i fondatori di Edigita, la piattaforma di distribuzione degli e-book…

Sì, questo progetto ha ancora dimensioni contenute ma rappresenta uno strumento per i piccoli editori che altrimenti non avrebbero la possibilità di pubblicare e-book: è la dimostrazione di come il digitale sia un’opportunità di crescita per tutti, a favore del pluralismo inteso come valore per il paese.

Il mercato del libro è un po’ in sofferenza, come lo si può rivitalizzare?

Le persone hanno sempre meno tempo per leggere, anche a causa dell’utilizzo totalizzante degli smartphone. È quindi necessario fare attività di promozione della lettura, soprattutto fra i bambini e i ragazzi. Inoltre, si possono utilizzare le stesse tecnologie per riavvicinare le persone ai libri: gli audiolibri sono un esempio molto calzante poiché consentono di fare esperienza del libro dove altrimenti sarebbe impossibile, in automobile, per esempio.  Le innovazioni si rincorrono con tale velocità che bisogna essere pronti a raccogliere le sfide tecnologiche puntando su qualità e riconoscibilità. Agiamo in un mercato difficile, ma non abbiamo preclusioni verso il nuovo che spesso abbiamo intercettato e portato in Italia per primi. È il fascino del mestiere dell’editore: saper scegliere anticipando i gusti del pubblico.
 

di Allegra Gallizia