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Roberta Raimondi riporta il grande hockey a Seregno

FALLITA LA VECCHIA SOCIETÀ, LA DOCENTE DELLA SDA ASSIEME A UN GRUPPO DI APPASSIONATI FONDA IL SEREGNO HOCKEY 2012, QUATTRO SQUADRE GIOVANILI E, DAL PROSSIMO OTTOBRE, IL DEBUTTO NELLA CATEGORIA CADETTA

Uno sport con solide radici nella città, una storia di successo e di passione. L’hockey su pista, a Seregno, esiste da 45 anni, può vantare uno scudetto (nel 1991) e una Coppa Cers, ma ha rischiato di scomparire a causa di una gestione scellerata. A breve, però, grazie all’iniziativa della docente di sistemi informativi della SDA Bocconi, Roberta Raimondi, e di altri appassionati una squadra di giovani usciti dal vivaio opportunamente rinforzata sarà ai nastri di partenza della serie B sotto le insegne del Seregno Hockey 2012. “Non nego che quello che ci ha mossi all’inizio è stato il desiderio di permettere ai nostri figli di continuare con l’hockey, poi è sbocciata una vera passione. La serie B è un campionato impegnativo ma è anche il primo passo affinché nel futuro a Seregno possa tornare il grande hockey. Per il momento punteremo sui giovani seregnesi e su quanti vorranno tornare a darci una mano. Ho già sentito alcuni ex grandi giocatori che si sono detti disponibili”.

All’inizio, quindi, soprattutto un progetto focalizzato sul vivaio, 60 ragazzi suddivisi in quattro squadre, organizzati da un gruppo di persone di buona volontà ma digiune di esperienze di gestione sportiva:  “Nel team che guida la neonata società”, spiega Roberta Raimondi, “ci sono varie professionalità, ognuno porta il proprio contributo in un ambito specifico mentre a me spetta un ruolo di coordinamento applicando quella logica manageriale che contraddistingue il mio lavoro in Bocconi. Si può dire che per me sia anche un vero esperimento sul campo”.

Lo sport cosiddetto ‘minore’ spesso si regge sulla passione e sull’impegno di volontari, e così è anche in questo caso: “Questo è lodevole”, spiega Roberta Raimondi, “ma purtroppo si tratta molto spesso di società disorganizzate e perciò non in grado di crescere e che scontano anche l’incapacità di comunicare. Noi adesso stiamo costruendo le fondamenta, cerchiamo le risorse che ci supportino perché fare sport costa parecchio e per il momento abbiamo dovuto pensare noi a tutto. Mi sto occupando di fundraising vincendo la diffidenza di chi ci confonde con la vecchia gestione”. 

L’hockey a Seregno ha rimesso le basi, il futuro però è una sfida che si potrà vincere, spiega Raimondi, “solo consorziandosi, perché dalla mia esperienza di lavoro mi rendo conto che i piccoli sono destinati a sparire. E’ questa l’unica ricetta”.



di Davide Ripamonti

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