Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro con Eleonora. In bocca al lupo :)
PERSONE |

Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro con Eleonora. In bocca al lupo :)

LA MARCIATRICE E ALUMNA DELLA BOCCONI GIORGI SI PREPARA PER LA SECONDA VOLTA, DOPO LONDRA, AD AFFRONTARE I GIOCHI. AD ACCOMPAGNARLA, IL 19 AGOSTO, IL TIFO DI TUTTA ITALIA E DELLA COMUNITA' BOCCONIANA

Un occhio poco esperto non avrebbe dubbi: quella che ha appena finito un allenamento di 20 km sotto il sole e ne sta per cominciare un altro nel pomeriggio non può essere lei. E invece no... Eleonora Giorgi si presenta così, tonica e rilassata come se davvero non fosse alla vigilia dell'evento sportivo più importante della sua carriera, le Olimpiadi di Rio 2016, con tutto l'entusiasmo delle attese e il fardello delle aspettative. Ma c'è da aspettarselo: quanta energia positiva può trasmettere a una giovane atleta la partecipazione all'evento sportivo mondiale per definizione? Per giunta in un contesto gioioso come quello brasiliano e con la speranza di vivere la propria gara da protagonista. Già perchè Eleonora Giorgi, milanese, 26 anni, laureata in Economia aziendale in Bocconi, marciatrice del gruppo Fiamme Azzurre, detiene il record italiano nella 20km su strada (1h26'46”, prima donna a scendere sotto 1h e 27 minuti) e quello mondiale sui 5mila metri su pista oltre a 3 titoli italiani e 7 giovanili in bacheca. Quelle di Rio de Janeiro saranno le sue seconde Olimpiadi dopo quelle del 2012, vissute a soli 22 anni.
Quali sono le emozioni che ancora oggi ti restano dai Giochi di Londra?
Una gioia grandissima, un sogno di bambina che si realizzava. Ricordo che ho corso quasi tutta la gara con la pelle d'oca, senza quasi sentire la stanchezza. Sul percorso c'era tantissima gente, specialmente intorno a Buckingham Palace, e si sentivano incitazioni in tutte le lingue, meraviglioso. Il villaggio olimpico poi era un insieme di tutte le nazioni del mondo, uno spettacolo anche solo attraversarlo.
A Londra il tuo record personale di allora valse il 14esimo posto. Oggi il tuo primato potrebbe portarti il quarto/quinto posto. Con quali ambizioni parti ?
L'atletica è la disciplina con più paesi partecipanti ai Giochi, è molto competitiva in ogni specialità. So che ci sono molte attese su di me e mi piacerebbe rispettarle. Il tempo non mi importa, se vinco anche facendo 1h e 28minuti sono contenta lo stesso! Nei pronostici, inoltre, c'è da considerare se saranno presenti o meno le marciatrici russe (al momento della chiusura di questo numero di Via Sarfatti 25 si attende la decisione definitiva sulla richiesta di squalifica di tutta la squadra russa da parte della Wada, l'agenzia mondiale antidoping, nda).
Disciplina tra le più difficili la marcia, molto tecnica, faticosissima, quasi innaturale, certo poco spettacolare; che cosa ti ha appassionato di questo sport?
Da piccola ho provato un po' tutti gli sport e alle medie ero già innamorata dell'atletica. Poi una forte tendinite mi ha costretto a cercare una disciplina meno traumatica per le caviglie e così ho provato la marcia. Non mi è piaciuta subito, ma nel campo di allenamento di Mariano Comense c'era un bel team di marciatrici e il gruppo mi ha coinvolto. Marciare per me significa sfidare i limiti. I miei soprattutto. Ancora non li ho scoperti tutti, e anche per questo penso e spero di avere ancora margini di miglioramento.
C'è più talento o lavoro nel raggiungere i tuoi risultati?
Io non sono un talento della marcia. Sono grintosa, ma nei miei risultati c'è molto lavoro, molti esercizi per la motilità delle anche. Per rendere devo allenarmi tanto, almeno 20 km al giorno, certe settimane arrivo a 160. Tanti marciatori più dotati ne fanno meno perché magari hanno più facilità, io in qualche modo sono condannata a fare fatica perché se non mi alleno non vado da nessuna parte.
Hai un mental coach che ti aiuta ad affrontare la fatica psicologica di allenamenti e competizioni?
No, per ora non l'ho mai avuto e non ne ho mai sentito il bisogno. Sono molto razionale, affronto le gare come gli esami. Durante le corse penso a tante cose che poi non mi ricordo magari nemmeno e, nei momenti di difficoltà, cerco di immaginarmi le persone care che mi incitano. E a volte anche qualche scettico a cui voglio dimostrare invece quanto valgo... Piuttosto mi pesano di più gli allenamenti, specialmente quelli invernali, quando devo percorrere tanti chilometri, a ritmo più lento. In quei casi faccio un po' fatica a restare concentrata rispetto a quando lavoro sulla velocità.
Le discipline che richiedono uno sforzo fisico maggiore sono da sempre le più soggette alle tentazioni del doping. Come convivi tu con gli scandali che spesso circondano gli atleti, anche della tua disciplina?
Io non mi sento di giudicare nessuno come persona. Lo sport offre sempre a tutti una seconda possibilità e forse è giusto così. Certamente quando la squalifica ha toccato atleti della marcia mi ha colpito di più. Oggi comunque con il passaporto biologico ci sono poche possibilità di farla franca, ci sono ancora molte provette da analizzare relative a Pechino... Detto questo, rispettare i controlli antidoping è una parte importante della nostra attività e nella quotidianità richiede una certa attenzione perché devi dare ogni giorno un'ora di reperibilità, devi pensare a dove collocare questa finestra, a comunicare variazioni in tempo se cambi programma...
Un'altra variabile della marcia sono i giudizi degli arbitri, che possono interrompere una marcia trionfale in qualsiasi momento se rilevano un'infrazione. È difficile accettare questi interventi mentre, magari, hai già assaporato una vittoria o un podio?
Io sono quasi sempre positiva, non me la prendo per le sconfitte e cerco sempre di guardare avanti. Certo quando arriva la squalifica al momento ci si arrabbia sempre. Poi spesso si vedono i replay e tocca ammettere l'errore. Anche se, bisogna dirlo, nella marcia la tecnologia ha creato un equivoco. Una delle regole base, per esempio, dice che non si deve percepire con l'occhio umano una sospensione da terra degli arti inferiori. Quindi bisognerebbe sempre vedere i replay a velocità normale perché con i rallenty siamo tutti in sospensione, nessuno è esente da infrazione. Ma, come diceva  un calciatore di cui non ricordo il nome, rigore è quando arbitro fischia (la frase è di Vujadin Boskov, lo scomparso allenatore serbo della Sampdoria vincitrice dello scudetto nel 1991, nda).
A Rio verrà anche il tuo fidanzato, Matteo Giupponi, anche lui marciatore, in gara nella 50km. Riuscirete a godervi qualche scampolo di vacanza?
Temo di no... Io andrò a Rio 10 giorni prima della gara, giusto per abituarmi alle 5 ore di fuso orario e per provare un paio di volte il percorso che, essendo sul longomare, si prevede molto ventoso, una condizione difficile da trovare qui in Italia. La federazione inoltre ci ha sconsigliato di uscire ad allenarci da sole perciò starò ai programmi del gruppo. Matteo arriverà prima, poi dovrà rientrare, insomma, non so ancora i nostri programmi a dire il vero.
Hai già studiato il look da gara? A Londra le tue treccine fecero tendenza... e tutto sommato portarono bene.
Sicuramente, anche per motivi scaramantici, mi farò le unghie azzurre e metterò un fiore nei capelli. A Londra c'era un parrucchiere afro nel villaggio che ha fatto treccine un po' a tutte... vediamo che cosa ci sarà a Rio. Ma domare i miei ricci non sarà facile per nessuno.

di Lorenzo Martini

Ultimi articoli Persone

Vai all'archivio
  • Questa non e' una societa' per giovani, donne e stranieri

    Le vulnerabilita' aumentano la' dove si incontrano questi tre fattori di svantaggio, spiega Roberto Barbieri, alumnus e d.g. di Oxfam Italia. E in un'Italia che non mostra segnali di inversione di tendenza, i problemi sociali diverranno piu' profondi

  • Le due vie dell'Egitto per i beni di largo consumo

    Esportazioni agricole da un lato e potenziamento della produzione locale dall'altro: queste le opportunita' che individua Moustafa Hassanein, alumnus e deputy GM di Maggie Metal Corporation, nel mercato di un paese demograficamente in continua crescita

  • Tre citta', tre case per gli alumni Bocconi

    I bocconiani che lavorano nelle istituzioni europee a Bruxelles, Francoforte e Lussemburgo hanno un punto di riferimento anche nei chapter locali della Bocconi Alumni Community. La parola ai tre leader

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30