Raccogliere fondi per i bambini e' la vita che ha scelto Giuseppe Fusco

DIRETTORE DELLA DIVISIONE PRIVATE FUNDRAISING AND PARTNERSHIPS DI UNICEF E ALUMNUS BOCCONI, RACCONTA LA SUA ATTIVITA'. UN TERZO DEL MILIARDO E MEZZO DI DOLLARI CHE RACCOGLIE L'ORGANIZZAZIONE, SPIEGA, ARRIVA DA PRIVATI

Ha sostituito i numeri relativi alle quote di mercato e agli indicatori di vendita con quelli a nove zeri che Unicef raccoglie ogni anno dal settore privato per realizzare attività a sostegno dell’infanzia bisognosa. Così, nel 2003, Giuseppe Fusco ha dato una svolta alla propria vita. Padre di quattro figlie, appassionato di vela e bicicletta, in quell’anno è entrato in UNICEF dove oggi è direttore nella divisione Private fundraising and partnerships.

“Dopo la laurea in Economia aziendale alla Bocconi, nel 1990, mi sono trasferito in Inghilterra per lavorare in una multinazionale del largo consumo. Ma a un certo punto ho sentito sempre più evidente la necessità di mettere a frutto le competenze acquisite nel settore privato per fare qualcosa che potesse cambiare la vita delle persone”. Il primo passo di questa metamorfosi professionale è stato quello di seguire in prima linea iniziative che coinvolgessero i marchi privati in progetti di responsabilità sociale. Poi, quasi come una naturale conseguenza è arrivata l’opportunità di entrare alle Nazioni Unite per lavorare all’UNICEF.

“Oggi opero con un team presente in oltre 60 paesi, con l’obiettivo di massimizzare la raccolta di risorse finanziare provenienti dai privati, aziende e fondazioni. In alcuni casi, si tratta di donazioni tradizionali, in altri, di partnership con brand di consumo a sostegno di una determinata campagna”. Ogni anno, circa un terzo del fabbisogno finanziario dell’Unicef, che corrisponde a 1,5 miliardi di dollari, deriva in maniera assolutamente volontaria dal settore privato e viene impiegato in programmi per l’infanzia in oltre 150 paesi. “Mi occupo, inoltre, di attività di tutela e promozione dei diritti di bambini e adolescenti che coinvolgono i paesi europei. In particolare, in questo momento storico, siamo concentrati sull’assistenza delle centinaia di migliaia di bambini migranti e rifugiati che sono arrivate in Europa. Tale fenomeno ci fa riflettere anche sulla necessità di ridefinire il ruolo e le attività dei Comitati Nazionali UNICEF e i profili dei volontari di alcuni paesi del Sud Europa”.

Uno degli aspetti più entusiasmanti dell’impegno di Giuseppe Fusco è quello di lavorare a stretto contatto con i direttori generali e i consigli di amministrazione degli uffici Unicef di molti paesi del Vecchio continente per trovare la migliore applicazione a livello locale delle strategie globali di fundraising dell’organizzazione. Si tratta, infatti, di tradurre le linee guida generali rispetto alle caratteristiche di ogni paese perché vengano raggiunti gli obiettivi prefissati di cui ne ha la responsabilità.
 

di Allegra Gallizia