Il te' nella foresta

ALUMNUS BOCCONI, LORENZO BARBIERI, HA COMPRATO INSIEME ALLA MOGLIE CINESE UNA MONTAGNA IN UNA REGIONE AL CONFINE CON BIRMANIA E LAOS PER PRODURRE UNA PREGIATA VARIETA' BIOLOGICA

C’è chi vende ghiaccio agli eschimesi e chi, arrivando dalla tradizione enoica dell’Oltrepo pavese, ha scelto di produrre tè, in Cina. Questa è la storia di Lorenzo Barbieri, laureato alla Bocconi in Marketing e management nel 2007. Nello stesso anno si è traferito a Pechino per lavorare presso la Camera di Commercio italiana: “il mio lavoro era principalmente quello di promuovere il made in Italy in Cina”, racconta Barbieri rivelando una passione per la cultura orientale maturata inizialmente attraverso la letteratura.

La sua vita è cambiata quando durante un viaggio nel sud della Cina, in un’area di minoranze etniche al confine con la Birmania e il Laos, è entrato in contatto con le comunità locali e con la bellezza delle foreste tropicali del monte Nannuo, rinomato per la produzione del pregiato tè pu’er, una qualità post fermentata per invecchiamento ottenuta dal tè verde. “Qui, nessuno parla inglese e anche il mandarino è poco conosciuto”, continua Barbieri, “io ero straniero e anche loro si sentono, per certi versi, stranieri in Cina”. Ecco allora, che questa condizione è stata favorevole per la nascita di Eastern Leaves, la società che produce tè biologico, fondata da Lorenzo Barbieri e dalla moglie, una ragazza cinese conosciuta durante un corso di lingua. “In un primo momento abbiamo acquistato una porzione di montagna di circa 14 ettari, poi abbiamo ampliato la nostra proprietà annettendo una piantagione di tè per la produzione delle varietà rossa, bianca e del prezioso pu’er”. Nel 2014 è stato fatto il primo raccolto e a settembre del 2015 quest’eccellenza ha debuttato alla Beijing Design Week.

“Al momento dell’acquisto del terreno abbiamo firmato l’atto di vendita con tutti i componenti delle 34 famiglie proprietarie dell’appezzamento di terra, che hanno accettato la nostra proposta perché abbiamo garantito loro che ci saremmo impegnati a preservare il territorio”. Questa è una zona di confine soggetta a speculazioni. Nella trattativa è intervenuto anche il governo nelle vesti della prefettura autonoma locale che “ci ha dato un finanziamento di 10mila euro a fondo perduto perché l’area rientra in un programma di conservazione che premia chi la mantiene come pregiata”. Eastern Leaves, infatti, oltre ad avere un’impronta biologica, è attiva al fianco delle comunità locali con la speranza di “riuscire a convertire tutto il monte alla coltura organica”. Il progetto di Barbieri guarda anche all’Europa con la costituzione, a breve, di una sede della società a Hong Kong per lo sviluppo delle esportazioni.
 
Lorenzo Barbieri è uno degli oltre 500 alumni Bocconi in Cina, dove, l’11 marzo a Shanghai si terrà la quarta Bocconi Alumni Global Conference.
 
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di Allegra Gallizia