L'acqua norvegese? Arriva in Cina grazie a Sara

SARA VETTORI E' ASIA MARKET DIRECTOR PRESSO VOSS A PECHINO ED E' LAUREATA IN BOCCONI. CIO' CHE SERVE, SE SI FA BUSINESS IN CINA, E' UNA FORTE CAPACITA' DI MEDIAZIONE E DI ADATTAMENTO, RACCONTA

Voleva andare a Bangkok ma è finita a Pechino. Pensava di rimanere in Cina tre mesi ma dopo tredici anni vive ancora nel Paese del Dragone. È Sara Vettori, laureata nel 2003 in Economia politica internazionale alla Bocconi con una tesi sull’allargamento del trattato Asean a Cina, Corea del Sud e Giappone. “Inizialmente facevo strategie di internazionalizzazione per marchi italiani del lusso”, racconta Sara Vettori che in Cina ha lavorato anche per le Nazioni Unite occupandosi di progetti di sviluppo industriale e nel 2006 è entrata nella divisione water di Nestlè come responsabile dei marchi Sanpellegrino e Perrier. “Ho deciso di rimanere qui perché ero attratta dalle opportunità professionali ed ero incuriosita dal paese. Inoltre, lavorare nel food & beverage premium rappresentava un continuum con il mio precedente impiego nel settore delle consulenze: si trattava di creare un comparto nuovissimo importando marchi d’eccellenza in Cina per far apprezzare ai consumatori locali il lifestyle italiano e francese ”.

Dal 2012 Sara Vettori lavora in Voss, il player norvegese del mercato dell’acqua minerale, e oggi ricopre per l’azienda il ruolo di Asia Market Director. “Il mio compito è quello di pianificare e coordinare le strategie commerciali e di marketing del brand in quest’area. Collaborare contemporaneamente con culture e mercati diversi tra loro è estremamente stimolante ma anche molto complesso. Così, per gestire con successo il business, devo continuamente affidarmi alla mediazione”. È un processo di adattamento continuo che deve tener conto anche dei cambiamenti repentini che interessano il paese. “In questi anni ho potuto vedere da vicino tre diverse epoche della Cina: quella pre olimpica, quella post olimpica e quella post Expo. Tutta la nazione ha lavorato duramente per poter dimostrare al mondo di essere un grande paese”. E un fervore travolgente ha coinvolto ogni fascia di popolazione così come l’economia, che in parte è stata “pompata dagli importanti investimenti governativi. Tutto ciò ha contribuito a diffondere l’idea che nulla fosse impossibile”.

Oggi, in Cina l’entusiasmo è più contenuto, il tasso di crescita ha subito un rallentamento e le competenze professionali dei cinesi sono cresciute poiché “le nuove generazioni hanno studiato all’estero, acquisendo competenze al pari dei colleghi occidentali”. Le trasformazioni coinvolgono anche le donne che rappresentano un potenziale per il paese: “non ci sono barriere per raggiungere posizioni professionali di prestigio che possono essere gratificanti anche in termini economici”.  
 
Sara Vettori è una degli oltre 500 alumni Bocconi in Cina, dove, l’11 marzo a Shanghai si terrà la quarta Bocconi Alumni Global Conference.
 
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di Allegra Gallizia