Grandi container grande canale
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Grandi container grande canale

DOPO OTTO ANNI DI LAVORI, DAL 2016 PANAMA POTRA' ACCOGLIERE NAVI TRE VOLTE PIU' CAPIENTI, AVVIANDO UNA RIVOLUZIONE LOGISTICA E SOTTRAENDO CON OGNI PROBABILITA' BUSINESS AI PORTI DEGLI STATI UNITI OCCIDENTALI

di Oliviero Baccelli, direttore del Certet Bocconi

Dopo circa un secolo di onorato servizio, il canale inaugurato nel 1914 per collegare l’Oceano Pacifico all’Oceano Atlantico attraverso la zona del Lago Gatun a Panama verrà ammodernato in modo radicale. Infatti, dopo otto anni di lavori e un investimento governativo di oltre 5,2 miliardi di dollari, nel 2016 il nuovo sistema di chiuse e di tratte di accesso sarà in grado di aumentare la dimensione delle navi e ridurre i tempi del transito fra i due Oceani.
Il ruolo di Panama  nel commercio internazionale è stabile da circa un decennio e nel 2013 è passato per il canale circa il 3% in valore dei traffici marittimi mondiali, ma per alcune nazioni questo valore sale notevolmente: per gli Usa vale circa il 15%, per l’Ecuador circa il 40% e per la Cina circa il 5%, valore appena superiore a quello relativo all’Italia. Per il canale è passato circa il 4,7% dei traffici containerizzati, il 10,6% del grano, il 5,8% dei prodotti chimici per circa il 2,3% del totale delle tonnellate movimentate via mare su scala mondiale.
Il driver di questi cambiamenti è l’esigenza di valorizzare le economie di scala e il gigantismo navale nel settore container, da cui proviene il 51,5% dei pedaggi di transito. Infatti, il rapido sviluppo delle dimensioni medie e massime della flotta container ha portato ad avere nel 2014 il 54% dell’offerta di dimensioni superiori ai limiti del canale e questo valore era previsto salire al 60% entro il 2018. Poter superare l’attuale limite di capacità delle navi da 4.400 Teu (l’unità di misura delle navi container) portandolo a 12.400 Teu significa diminuire i costi marittimi del 34% e la riduzione dei tempi di 24 ore, grazie alla minor attesa e alla maggior velocità delle operazioni,  per una nave di questo tipo permette un risparmio di circa 100.000 dollari Usa.
 
➜ le nuove rotte di gas e cereali
La possibilità di accogliere navi di maggior dimensione e il raddoppio della capacità complessiva avranno effetti interessanti non solo sui traffici containerizzati, ma anche sui sistemi logistici dedicati ai prodotti agricoli e al liquified natural gas (lng).
I servizi container hanno una rilevanza economica notevole per l’import Usa, mentre il potenziale sviluppo di nuovi ed economici traffici di lng estratto nella zona del Golfo Usa verso India e Giappone o cereali verso il Sud Est asiatico può costituire un importante volano per l’export americano.
Nel 2014 erano circa 30 i servizi di linea container che utilizzavano il Canale, con capacità media di 3.900 Teu, e in modo progressivo tutti i servizi vedranno aumentare la dimensione delle navi impiegate ed è inoltre prevedibile un accorpamento delle linee ed un minor numero di scali per linea. Gli effetti attesi sui porti dell’area del Golfo del Messico e della costa orientale degli Usa sono legati alla maggior concentrazione dei traffici sui principali porti con caratteristiche di pescaggio ed equipment adeguati dove il numero di movimentazioni per tappa portuale del singolo servizio aumenterà notevolmente. Inoltre, i terminal portuali dovranno adeguare i livelli di produttività nelle operazioni di banchina e di inoltro terrestre, sviluppando sistemi logistici più avanzati. I porti della West Coast potranno veder ridursi la quota dei traffici inoltrati via ferrovia verso alcune aree del Sud Est degli Usa, nonostante gli alti livelli di efficienza raggiunti (treni da 400 Teu fra Los Angeles e Chicago con tempi di 4 giorni). In sintesi, gli 80 km del nuovo canale modificheranno le rotte su scala globale.
 
 

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