UMultirank, Bocconi al top per internazionalizzazione, ricerca e didattica
NELLA SECONDA EDIZIONE DEL RANKING PROMOSSO DALLA COMMISSIONE EUROPEA LA BOCCONI OTTIENE UN'OTTIMA VALUTAZIONE NELLE TRE AREE CHIAVE DELLA SUA ATTIVITA'Un ateneo con una forte vocazione internazionale e con ottimi risultati nella ricerca e nella didattica. E’ questa l’immagine della Bocconi che emerge dalla 2a edizione del ranking U-Multirank, finanziato dalla Commissione Europea e pubblicato oggi. In particolare la Bocconi ottiene il massimo della valutazione in tutti i parametri utilizzati per misurare l’internazionalizzazione degli atenei.
U-Multirank, nato l’anno scorso, fornisce una valutazione multidimensionale e comparativa degli atenei, e non produce classifiche, tramite graduatorie per un’ampia gamma di indicatori relativi a varie aree come la didattica, ricerca, internazionalizzazione e servizi, utilizzando dati forniti dalle università e dagli studenti. L’analisi copre circa 1.200 istituzioni in 83 paesi, è finanziato dalla Commissione europea ed è condotta da un consorzio indipendente guidato dal Centre for Higher Education in Germania e dal Centre for Higher Education Policy Studies e Centre for Science and Technology Studies, entrambi nei Paesi Bassi.
"U-Multirank propone una filosofia differente di ranking, che ha l'obiettivo di valutare gli atenei non attraverso una classifica generale ma sulla base di parametri e ambiti valutati separatamente con l'attribuzione di un voto,” spiega Stefano Caselli, prorettore per l’internazionalizzazione alla Bocconi. “Ed è motivo di grande soddisfazione vedere che dalla valutazione esce un ottimo riconoscimento per la Bocconi nelle aree che rappresentano gli aspetti essenziali della nostra strategia: l'internazionalizzazione, la ricerca e l'offerta didattica.”
Tra i singoli criteri analizzati, il ranking riconosce l’elevata mobilità degli studenti, sostenuta dall'offerta di oltre 250 destinazioni di scambio in scuole partner e 25 double degrees; il numero di citazioni di lavori di ricerca della faculty e la percentuale di lavori citati rispetto al totale delle pubblicazioni; oltre l’elevatissima percentuale di laureati a livello undegraduate e graduate.
di Tomaso Eridani
