L'uomo che fa della trasparenza una parola d'ordine in Svizzera
ALUMNI |

L'uomo che fa della trasparenza una parola d'ordine in Svizzera

LUCA SCHENK, DOPO UNA LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE ALLA BOCCONI, HA LAVORATO NEL MOBILIFICIO DI FAMIGLIA NEL VARESOTTO, PER POI APPRODARE NEL MONDO DELLA FINANZA ELVETICA. OGGI DIRIGE BX SWISS, LA BORSA PER LE PMI DI BERNA

Parafrasando una popolare canzone si può affermare che certi amori (professionali s’intende) non finiscono, fan dei giri immensi e poi ritornano. Dalla sua poltrona di Ceo della BX Swiss, la borsa svizzera dedicata alle esigenze delle piccole e medie imprese e dei risparmiatori svizzeri, a Berna, Luca Schenk ripercorre a ritroso le tappe del suo curriculum e non può fare a meno di sorridere ripensando a tutte le svolte e le deviazioni di percorso che sembravano averlo portato lontano dalla sua primigenia passione.

“Al momento di iniziare l'università avevo chiarissimo in mente il mio obiettivo formativo”, racconta Schenk. “Erano gli anni nei quali l’alta finanza era elogiata anche nelle prime pagine dei giornali e per me era chiaro fin dall’inizio che la mia strada era diretta alla finanza e alla borsa. Poi, dopo nemmeno un mese dall’inizio delle lezioni, ci fu il lunedì nero (19 ottobre 1987, nda), con il crollo di tutte le borse, e, in quegli stessi giorni, uscì il film Wall Street. Questi due fatti mi fecero riflettere molto, orientando i miei studi più verso la finanza aziendale che verso il trading”. Il giro lungo, però, comincia già all’indomani della laurea in Bocconi con l’impegno quasi obbligato nel mobilificio di famiglia (“ero passato in un attimo dalla finanza mobiliare a quella mobiliera”, commenta con una battuta), ed è proseguito nell’M&A e consulenza strategica e finanziaria per settori molto diversi tra loro, dallo sviluppo degli aeroporti alle energie rinnovabili, per poi approdare all’obiettivo più desiderato, un ruolo tanto strategico quanto dinamico: la direzione di una borsa.
 
Che cosa ricorda, con più piacere, degli anni bocconiani?
 
L’università, oltre a essere l’origine dove attingere conoscenze e spunti di riflessione, era anche un luogo d’incontro e di discussione tra studenti e professori con gli stessi interessi e passioni. Il fatto che Internet non esistesse ancora rendeva i rapporti forse meno frequenti ma più solidi. Ricordo che un venerdì pomeriggio un professore, Alberto Grando, finita la lezione, simpaticamente ci sfidò, dicendoci: “Se domani qualcuno vuole parlare con me sono in Creperia, a Cervinia. E offro da bere a tutti”. Ci andammo, e lui mantenne la promessa.
 
Quali crede siano stati gli insegnamenti più importanti acquisiti all’Università Bocconi?
 
Il metodo è l’insegnamento più decisivo: analizzare, trovare soluzioni creative e imprenditoriali, lavorare molto, abituarsi a competere con i migliori. Anche gli strumenti di analisi insegnati 25 anni fa sono a mio avviso ancora attuali.
 
Come si declina la professione di manager quando l’azienda da gestire è una borsa?
 
Gestire una borsa valori è avvincente. Una borsa risponde, per sua natura, a due esigenze: capitale di crescita per le imprese e opportunità d’investimento per i risparmiatori. Occorre dare una soluzione semplice e conveniente ad ambedue. Questo significa ridurre la complessità, definendo dinamicamente delle regole di quotazione e negoziazione che siano capaci di soddisfare il quadro normativo, la trasparenza, la parità di trattamento e la protezione per tutte le parti. Supervisione, controllo e coaching (soprattutto per i piccoli e medi imprenditori e investitori) sono parti essenziali del lavoro, per garantire un equilibrio delle utilità. Il mio obiettivo è di rendere trasparente e accessibile anche ai piccoli risparmiatori l’investimento in diverse classi di strumenti finanziari.

In che cosa la BX Berne eXchange, oggi BX Swiss, si distingue dalle altre analoghe realtà europee (Aim a Londra, Open Market a Francoforte, Free Markets a Parigi...)?
 
Il paragone si limita alla area della quotazione di pmi svizzere. Per queste, una differenza delle borse svizzere è l’autoregolamentazione, un principio che permette alle borse di rispondere in maniera più flessibile e veloce alle esigenze di mercato con regole di quotazione e negoziazione proprie. Il prospetto di quotazione, ad esempio, in Svizzera è valutato dalla borsa, non dalle autorità di controllo dei mercati finanziari. Alla BX per ogni segmento abbiamo cercato di differenziarci: così per le piccole e medie imprese svizzere adottiamo regole adatte e, per esempio, accettiamo principi contabili svizzeri senza pretendere l’IFRS (gli International Financial Reporting Standards) o US GAAP (i Generally Accepted Accounting Principles degli Stati Uniti). Per la negoziazione delle azioni internazionali, invece, abbiamo creato un modello di negoziazione unico al mondo, al fine di proteggere l’investitore e avere sempre liquidità sufficiente. Inoltre, a differenza delle grandi borse internazionali, evitiamo da anni sistematicamente gli high frequency traders, che sono oggetto di forti critiche negli ultimi anni in tutto il mondo.

A Berna sono quotate circa 50 aziende, un numero relativamente esiguo rispetto ad altre piazze analoghe...
 
Il numero contenuto di società quotate si spiega non solo con l’ampiezza oggettiva del mercato, ma anche con alcune radicate abitudini culturali. Di norma le aziende svizzere sono ben finanziate in partenza e poi c’è un tradizionale riserbo da parte degli imprenditori che li rende istintivamente meno propensi ad aprirsi al pubblico. Al numero all’apparenza esiguo di aziende svizzere quotate, vanno però aggiunte le più di 1.000 blue-chip internazionali che vengono negoziate da noi in franchi svizzeri. Inoltre, se mi è consentito, il volume non dice tutto. La BX ha un’ottima reputazione, per esempio, che non so quanti altri possano vantare.

Pochi mesi fa, nella sede dell'Ocse di Parigi, la Svizzera, insieme a Singapore e altri Paesi, ha raggiunto un'intesa programmatica per l'abolizione del cosiddetto segreto bancario. Dal suo punto di osservazione, quali potranno essere i riflessi sulle attività borsistiche elvetiche e sulla loro capacità di attrattiva per gli investitori stranieri?
 
Viviamo in un’epoca nella quale la trasparenza è l’imperativo. Con o senza segreto bancario, penso che le banche svizzere abbiano un know-how e una qualità della gestione eccellenti. Per fare un esempio, la Svizzera è da anni all’avanguardia per le norme antiriciclaggio. Inoltre, la Svizzera e il franco svizzero sono considerati luoghi sicuri. In ragione delle sue eccellenti infrastrutture e contesto giuridico, il paese elvetico continua ad essere preferito come sede di gruppi multinazionali. Sono pertanto ottimista per la piazza finanziaria svizzera, anche se non posso nascondere di essere preoccupato per i continui tentativi di Washington e Bruxelles di indebolirne la reputazione semplicemente puntando il dito, senza badare a quanto accade in casa propria. Sicurezza, fiducia e buon servizio continueranno a essere chiave di successo nell’ambiente internazionale. Chissà se in questo contesto esiste un first mover advantage?
 


di Lorenzo Martini

Ultimi articoli Alumni

Vai all'archivio
  • La tecnologia oggi e' al cuore di tutto

    Un tempo supporto, oggi al centro di tutti i modelli di business, sta trasformando tutti i beni, anche quelli non propriamente digitali. Silvia Candiani, vice president Telco and Media di Microsoft e presidente della Bocconi Alumni Community, racconta come Ai, cloud ed ecosistemi aperti stiano cambiando la vita delle imprese e degli utenti

  • Aggiornarsi e' la chiave di volta

    Marco Ceresa (CEO di Randstad Italia e alumnus Bocconi) delinea i fattori che condizioneranno le professioni di domani, dalla crescente importanza dell'equilibrio tra lavoro e vita privata all'avvento dell'intelligenza artificiale. Una sfida per le persone, ma anche per le imprese

  • Roadshow nel mondo e mentorship, ecco la fase due di Changed by Women

    Dopo aver ispirato in una grande serata di storie e musica in occasione dell'8 marzo, adesso il progetto da' il via a una serie di incontri nei chapter della Bocconi Alumni Community nel mondo e ad un programma di mentorship al femminile. Oltre al sostegno delle studentesse attraverso il Women Fund

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30