OPINIONI |

Quando la folla ti da' una mano

START UP, COME ROCKET DESIGN, E AZIENDE, COME POSTE ITALIANE, HANNO TROVATO LA SOLUZIONE AI LORO PROBLEMI RICORRENDO A CROWDFUNDING E CROWDSOURCING

di Arianna Brioschi e Anna Uslenghi, lecturer del Dipartimento di marketing della Bocconi

Trovare un’idea creativa vincente è una vera impresa ma lo è altrettanto, se non di più, trasformare tale idea in un’impresa vera. In questo, possono venire in aiuto alcuni stimoli che arrivano dalle frontiere del marketing. Secondo l’ultima Recession survey dell’Ana, l’associazione degli investitori pubblicitari Usa, per l’84% dei chief marketing officer la sfida oggi è tagliare gli investimenti di marketing accrescendone però l’efficacia.

Anna Uslenghi (a sx)
e Arianna Brioschi

Una strategia è esternalizzare o condividere alcune attività facendo leva sulla volontà di partecipazione delle persone, specialmente online. Parole chiave sono crowdsourcing e crowdfunding. Il primo è un modello di collaborazione con il quale le aziende si avvalgono del contributo attivo di appassionati, esperti e semplici consumatori nella realizzazione di processi di marketing, quali la comunicazione o lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Tutti i primi dieci brand della classifica Interbrand 2012 negli ultimi anni hanno sviluppato nomi di marca, lanci di prodotto e campagne di comunicazione sfruttando il potere del crowdsourcing. Sempre più brand affidano la comunicazione al passaparola promosso spontaneamente dai clienti più entusiasti (ai quali vengono fatti sperimentare in anteprima i prodotti) che, in alcuni casi, è stato in grado di raddoppiare il tasso di prova delle nuove varianti, linee e marche.

Dal crowdsourcing è nato Threadless, il più importante sito di e-commerce di T-shirt create dagli stessi utenti; ogni settimana più di mille grafiche originali disegnate da persone comuni vengono sottoposte al voto dei visitatori del sito, i quali scelgono le migliori dieci da produrre e mettere in vendita in tutto il mondo. E non sono solo le piccole aziende o i brand sconosciuti ad attingere alla creatività collettiva: Poste italiane a giugno scorso ha indetto un concorso su Zooppa.com per raccogliere spot video e grafiche promozionali per Paccoweb, il nuovo servizio online di spedizioni e, per un montepremi complessivo di 13mila euro (ben al di sotto del prezzo che avrebbe dovuto pagare ad un’agenzia di comunicazione), ha raccolto più di 500 proposte di grafica e oltre 50 video. Il secondo (dall’inglese crowd, folla, e funding, finanziamento) è un sistema di finanziamento che parte dal basso mobilitando persone e risorse tramite il web.

Mediante il crowdfunding è possibile presentare online idee e progetti di business e raccogliere fondi per la loro concretizzazione. Il crowdfunding ha permesso a milioni di individui con intuizioni geniali ma senza una grande azienda alle spalle di trasformare in business le proprie idee. Sono un bocconiano ed un ex analista finanziario i fondatori di Rocket Design (rocketdesign.it), azienda di design specializzata in arredi e accessori ispirati al mondo del rock. La loro proposta di finanziamento pubblicata sul sito di equity crowdfunding SiamoSoci (siamosoci.com) ha raccolto 100 mila euro in 48 ore che per il contesto italiano è un record assoluto. Mentre i creatori dei Coffee Joulies, chicchi di acciaio contenenti una sostanza assorbi-calore che mantengono costante la temperatura del caffè, hanno ottenuto finanziamenti grazie a Kickstarter (la piattaforma americana per il finanziamento di progetti creativi più grande al mondo) raccogliendo, a fronte di un budget iniziale di 9.500 dollari, più di 300mila dollari, la terza cifra più alta mai raggiunta dal sito. Il web ha dunque liberato voci, talenti, ispirazioni, dando a tutti la possibilità di essere maker e rivoluzionando i modi di lavorare e innovare attraverso la collaborazione tra consumatori e imprese.

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