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Laureandi e primo impiego: oltre lo stipendio

UN'INDAGINE DI BRUNO BUSACCA (BOCCONI) E GUIDO CRISTINI (UNIVERSITA' DI PARMA) COGLIE I CAMBIAMENTI DI ATTEGGIAMENTO VERSO IL MERCATO DEL LAVORO PRIMA E DOPO LA CRISI

Con la crisi, cambia il modo in cui i laureandi guardano al mondo del lavoro. Rispetto al passato crolla l’importanza attribuita alla remunerazione e viene ridimensionata la spendibilità del brand dell’impresa per impieghi futuri. I fattori di attrazione del primo impiego percepiti dagli studenti oggi sono più allineati con quelli ai quali attribuiscono importanza le imprese.

La ripetizione, a fine 2009, della ricerca Competere per i talenti, già condotta da Bruno Busacca (Università Bocconi) e Guido Cristini (Università di Parma) nel 2007 mostra che i valori in cima alla scala dei desideri dei giovani sono l’apprendimento, la trasparenza (nelle relazioni interpersonali e nei percorsi di carriera) e la meritocrazia. La rilevazione è stata condotta, nel 2009, su 262 studenti di laurea specialistica o master di cinque università italiane.

Il tracollo dell’importanza attribuita alla remunerazione complessiva (che passa dalla quinta alla dodicesima posizione tra i fattori di attrazione) e il ridimensionamento della spendibilità del brand (dalla seconda alla quinta posizione) testimoniano di una maggiore ansia nella ricerca del primo impiego: in un momento di crisi è fondamentale trovarlo, al di là di quanto possa fruttare nell’immediato e rimandando le problematiche attinenti i futuri cambiamenti.

Ciò non significa che la ricerca proceda con affanno o in modo casuale. “Gli studenti maturano aspettative sia sull’azienda che sulla tipologia e sul contenuto del lavoro”, afferma Busacca. Nella scelta del primo impiego i tre bisogni considerati fondamentali sono l’investimento reciproco nella relazione (i laureandi sono disposti a sacrificare garanzie, retribuzione e tempo, ma solo in cambio di una credibile possibilità di migliorare la propria condizione futura), la prevalenza della persona sulla risorsa umana (la ricerca del primo impiego viene vissuta come passaggio verso l’età adulta, con il bisogno di un ambiente lavorativo che accompagni tale transizione) e la possibilità di “avere un impatto” (deve essere possibile la dimostrazione delle proprie capacità tramite l’assegnazione di compiti adeguati).

La ricerca mostra che l’interessamento al mercato del lavoro sorge, di solito, poco prima della fine degli studi e che le fonti privilegiate di raccolta di informazioni iniziali sono i docenti e servizi universitari (se ne avvale il 70,7% degli intervistati) e i conoscenti esperti (63,7%, erano possibili risposte multiple), mentre la famiglia, del tutto marginale in questa fase, assume una certa importanza nella valutazione finale delle opportunità concretamente presentatesi.

In mancanza di una forte strategia di employer branding (le tecniche utilizzate dalle imprese per rendersi attrattive nel mercato del lavoro), le preferenze degli studenti vanno, in primo luogo, al settore e solo in seconda battuta alla singola impresa. I due studiosi hanno segmentato i laureandi, a seconda degli attributi considerati rilevanti nel primo impiego, in achievers, ambiziosi equilibrati, cash oriented, disinteressati e social oriented. Ebbene, a strategie di employer branding diverse da parte delle imprese corrispondono diverse probabilità di attrarre individui appartenenti ai cinque segmenti: un’immagine sbagliata danneggia l’impresa non solo nei mercati dei beni prodotti, ma anche in quello del lavoro.

I PRIMI DIECI FATTORI DI ATTRAZIONE PER GLI STUDENTI

  Indagine 2007 Indagine 2009
1. Sviluppo continuo di competenze Sviluppo continuo di competenze
2. Spendibilità del brand per impieghi futuri Correttezza/trasparenza delle relazioni
3. Dinamismo del contesto e del percorso di carriera Trasparenza del percorso professionale/di carriera
4. Correttezza/trasparenza delle relazioni Incentivazione/carriera basata sui risultati conseguiti
5. Remunerazione complessiva Spendibilità del brand per impieghi futuri
6. Internazionalizzazione impresa Internazionalizzazione impresa
7. Varietà dei task assegnati Equilibrio tra lavoro e vita privata
8. Incentivazione/carriera basata sui risultati conseguiti Varietà dei task assegnati
9. Equilibrio tra lavoro e vita privata Valorizzazione dello spirito imprenditoriale
10. Contesto di lavoro informale Velocità del percorso professionale/di carriera

 

 

 



di Fabio Todesco

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