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Master universitari: l'offerta Bocconi

INTERVISTA A BRUNO BUSACCA, RESPONSABILE COMMISSIONE MASTER UNIVERSITARI UNIVERSITà BOCCONI

Per il 2004-2005 la Bocconi propone una ventina di corsi master universitari. Come si compone il portafoglio dell’offerta?

Quella dei master universitari è una linea di prodotti molto importante per L’Università. L’ampiezza stessa dell’offerta – con circa 20 corsi attivati per il prossimo anno accademico – lo dimostra. Se prendiamo in considerazione il tipo di competenze sviluppate dai corsi, possiamo individuare una macro-divisione tra master di taglio disciplinare e master di taglio settoriale.
Tra i master disciplinari, alcuni coprono temi che hanno collegamento con funzioni aziendali. Ad esempio, si va dal master in Accounting & Control (Miac) o in Marketing e comunicazione (Mimec), ai master in Management dei Sistemi informativi (Masi) o in Organizzazione e Personale (MasterOP). Altri toccano temi più trasversali, come il master in Strategia aziendale (Misa). Altri ancora sono incentrati su specifiche discipline, come il master in Diritto tributario(Mdt), il Master in Economics (Mec) e il master in Quantitative Finance and Risk Management (Mafinrisk).
Tra i master settoriali abbiamo invece corsi come il master in Economia del turismo (Met), e, per esempio, tutti i master che fanno capo all’area pubblica, sanità e non profit. Sono master settoriali anche le due novità del prossimo anno: il master in New media (Mnm) e il master in Economia e management dei Trasporti, della logistica e delle infrastrutture (Memit).

Rispetto agli anni passati, alcuni master sono stati accorpati. Si tratta di una precisa strategia dell’Università ?

Di fatto, da alcuni anni è in corso un processo di razionalizzazione dell’offerta. Questo ha dato luogo l’anno scorso, per esempio, all’accorpamento tra Master in Marketing e Master in Comunicazione, confluiti nel Mimec. E i risultati sono stati ottimi, a giudicare dal successo di iscrizioni registrate dal nuovo master.

Quest’anno è stata la volta dei master in Accounting e in Auditing, riuniti nel master in Accounting & Control (Miac), e dei master in Quantitative Finance and Insurance e in Risk Management, ora insieme nel master in Quantitative Finance and Risk Management (Mafinrisk).

Il processo probabilmente non si fermerà qui, e aprirà la strada alla creazione, nel prossimo futuro, di nuove sinergie didattiche e di processo. Del resto, è indispensabile restare in un’ottica di gestione del portafoglio dinamica, per un’offerta formativa sempre più chiara e funzionale.

I master universitari sono solo una parte dell’offerta graduate della Bocconi. Quali sono le loro specificità? In che cosa si differenziano, per esempio, dalle lauree specialistiche biennali, o dai master SDA?

Rispetto alle lauree specialistiche, i master universitari sono innanzitutto più concentrati da un punto di vista temporale. Va detto anche che, rispetto alle lauree specialistiche, i master universitari si rivolgono a un target di studenti spesso laureati in materie non economiche. I debiti formativi previsti dalla normativa attuale renderebbero più difficoltoso accedere ai bienni. I master prevedono invece un percorso iniziale di ‘omogeneizzazione’ delle conoscenze, che permette anche a chi è laureato in materie non economiche di seguire con profitto le lezioni.

Rispetto ai master SDA, invece, il target dei master universitari è nettamente più giovane. La SDA si rivolge infatti a chi ha almeno tre anni di esperienza di lavoro, mentre i master universitari sono diretti a neolaureati o a laureati con poca esperienza professionale. I master SDA, inoltre, a differenza dei master universitari non rilasciano crediti.

Una peculiarità dei master universitari è inoltre nel metodo didattico...

Certamente. Sono stati identificati alcuni parametri precisi per orientare l’organizzazione dei corsi. Il numero di ore di didattica “tradizionale”, per esempio, non è superiore al 50%. Grande spazio hanno il lavoro svolto fuori dall’aula, sotto il controllo dei tutor, i lavori sul campo e gli stage. Tanto per dare un’idea, sui 60-70 crediti rilasciati da un master, 10-15 sono determinati da lavoro sul campo e stage. Questo perché è essenziale dimostrare di saper applicare quanto si è appreso. Grande importanza alla verifica del “saper fare” viene data anche nei metodi di valutazione dell’apprendimento.

Quale ruolo potranno giocare i master universitari nelle politiche di internazionalizzazione dell’Ateneo?

Quella dei master universitari è, a mio avviso, una linea di prodotto che si presta molto bene a supportare le strategie di internazionalizzazione della Bocconi nel segmento graduate. Fa infatti riferimento a un format di programma che a livello internazionale è abbastanza consolidato. I numeri dimostrano che la domanda c’è, ed è significativa. Nel 2003-2004 la percentuale media di iscritti stranieri ai programmi master universitari Bocconi è stata del 12%, un dato davvero interessante.

Il prossimo anno avremo quattro programmi in inglese: il Master in International Health Care Management, Economics and Policy (Mihmep), che l’anno scorso ha avuto ben il 78% di iscritti stranieri, il Master in Economics (Mec), il Master in Quantitative Finance and Risk Management (Mafinrisk), e il Master in Management Pubblico (Mmp).

L’apprezzamento dei diplomati master Bocconi da parte del mercato del lavoro è fondamentale. Come sta rispondendo il mondo delle imprese?

I dati che abbiamo tracciano una situazione nel complesso positiva. Le percentuali di diplomati che a soli tre mesi dalla fine del corso hanno trovato lavoro sono di tutto rilievo. Per l’anno accademico 2001-2002 si parla, ad esempio, dell’87% dei diplomati Master in Economia e management ambientale (Mema), del 93% dei diplomati Master in Marketing e Comunicazione (Mimec), addirittura del 100% dei diplomati Master in Economia e gestione dei servizi di pubblica utilità (Meges). È anche molto significativo che tutti i diplomati abbiano trovato un lavoro coerente con le materie affrontate nel master.

Bisogna dire che il coinvolgimento delle imprese è molto forte anche durante i corsi. Queste vengono ampiamente coinvolte sia sul piano del finanziamento, con borse di studio e progetti sul campo, sia sotto il profilo degli stage e dell’attività didattica, attraverso testimonianze aziendali. Nel 2001-2002 sono state coinvolte più di 100 imprese, con l’organizzazione di 308 tra stage e field project.

Uno degli obiettivi chiave dell’Università è di mantenere molto alta la qualità dei partecipanti ai master. Come fare a garantirla?

È fondamentale mantenere un rapporto virtuoso tra la qualità dei partecipanti in ingresso e la qualità dei partecipanti in uscita, e di conseguenza anche la qualità dei rapporti con le imprese. Questo è possibile solo assicurando rigorosi processi di selezione.

Parlando da docente, insegnare in classi ben selezionate ed eterogenee è oltretutto un’esperienza assolutamente affascinante. Si entra in contatto con una ricchezza di punti di vista unica.

I master universitari Bocconi

Finanziamenti per master universitari



di Anna Boccassini

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