CAMPUS |

Tettamanzi: “Non guardiamo all’etica come a un limite per l’economia”

IL CARDINALE HA DISCUSSO DELL’ENCICLICA “CARITAS IN VERITATE”, IERI IN BOCCONI, CON MARCHETTI, GUZZETTI E DEBENEDETTI. DURANTE L’INCONTRO è STATO PRESENTATO IL VOLUME DI TETTAMANZI “ETICA E CAPITALE. UN’ALTRA ECONOMIA è DAVVERO POSSIBILE?”

Scorgere “la forza propulsiva e innovativa dell’etica”, abbandonando l’idea “finalmente, di vederla come limite all’agire, una serie interminabile di divieti, di ‘no’. Perché non cogliere l’etica come il traino di ogni aspetto dell’economia?”. La domanda risuona nelle riflessioni sull’enciclica papale “Caritas in veritate” fatte dal cardinale Dionigi Tettamanzi durante un convegno su etica ed economia in Bocconi. L’incontro, aperto da Mario Monti e Guido Tabellini e organizzato con l’Arcidiocesi di Milano e Rizzoli, è stato l’occasione per presentare il volume Etica e capitale. Un’altra economia è davvero possibile?, che lo stesso arcivescovo ha scritto sull’enciclica.

“Che anche l’economia abbia bisogno dell’etica è emerso con crescente chiarezza e forza proprio dagli stessi esiti negativi del mondo economico-finanziario attuale”, ha detto Tettamanzi. Citando Benedetto XVI, “che precisa il bisogno non di un’etica qualsiasi, ma di un’etica amica della persona”, l’arcivescovo ha sottolineato il rischio di abuso del termine e della conseguente depauperazione del suo significato profondo. Se infatti oggi si parla molto di etica in campo economico, finanziario, aziendale”, spiega Tettamanzi citando l’enciclica, emerge tuttavia “il compito pastorale di far superare interpretazioni superficiali, inadeguate, distorte ed errate dell’etica”. E, inoltre, si domanda Tettamanzi, “è sufficiente prendere in considerazione solo gli apporti dell’etica a livello di scienza economica, di politica economica?”. Non sarebbe invece più opportuno “introdurre sistematicamente l’etica in ogni ambito del sapere e dell’agire economico, così che ogni aspetto dell’economia ne venga plasmato, integrato, migliorato?”.
 
L’etica in economia, inoltre “non è una proposta astratta”, dice Tettamanzi. L’Enciclica “mostra come proprio novum precisamente una di queste proposte: l’economia del dono o della gratuità”. Economia del dono che, per essere compresa, richiede un superamento della dicotomia tra la sfera dell’economico e la sfera del sociale. “È un’eredità, questa”, continua l’arcivescovo, “che ci è stata lasciata dalla modernità, per la quale l’economia è fatta per il massimo profitto ed è sostenuta dal proprio interesse, mentre il sociale è il luogo della solidarietà per un’equa distribuzione della ricchezza”. Superamento che, peraltro, è già in atto là dove nascono forme, come l’impresa sociale, che dimostrano che è possibile fare impresa anche quando si perseguono fini di utilità sociale. “È venuto il tempo”, conclude Tettamanzi tornando poi alle sfide post crisi, “di smettere il racconto dei fallimenti che hanno rischiato di trascinare l’economia in un baratro senza ritorno e di parlare invece delle storie ordinarie, quotidiane e nascoste di chi ha continuato ad agire secondo principi etici, saldi e limpidi, e così facendo ha permesso all’economia di non crollare definitivamente”.
 
Un sociale che non corregge semplicemente ex post il fallimento del mercato, ma che si innesta in esso, “nuovi elementi che si contaminano con i vecchi”, commenta Piergaetano Marchetti, presidente di Rcs MediaGroup e prorettore della Bocconi. Due gli esempi evidenti nell’enciclica: “La posizione di fronte alla globalizzazione e la considerazione del mercato”. Sulla prima, in particolare, Marchetti sottolinea l’approccio positivo della Chiesa, che non vi si oppone nella convinzione che “una globalizzazione adeguatamente gestita offra una grande occasione di redistribuzione della ricchezza”. Parlando dell’etica in economia, inoltre, il presidente di Rcs MediaGroup ha sottolineato come questa debba essere concepita soprattutto come “il rifiuto di situazioni di conflitto di interesse”.
 
Convinto che sia necessario convergere su un unico concetto di etica economica è anche Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, “e il fulcro deve essere la solidarietà: senza di essa lo sviluppo del mondo è solo utilitaristico”. In questo, il terzo settore rappresenta “un importante momento di risposta positiva”.
 
Critico sulla visione del mercato nell’enciclica è invece Franco Debenedetti, presidente di Cmex: “Per l’enciclica, il mercato si baserebbe sul ‘principio dell’equivalenza di valore dei beni scambiati’. In realtà nel mercato chi cede un bene in cambio di un altro lo fa perché valuta che ciò che riceve abbia un valore superiore a ciò che cede; non c’è equivalenza di alcun tipo, anche lì c’è un ‘di più’. Il mercato, dove persone libere volontariamente si accordano su prezzi, salari, locazioni, prestiti è fattore di accrescimento generale, non può essere considerato ‘moralmente neutro’”. Il pontefice, secondo Debenedetti, “invita a rivalutare i poteri dello Stato per far tesoro degli insegnamenti della crisi. In realtà sono unanimemente riconosciuti gli effetti dei poteri pubblici nel produrla (controllo della moneta, regolamentazione finanziaria, politiche sociali sulla casa) e ci sono buoni motivi per ritenere che le loro scelte interventiste stiano aggravando la situazione”. E sul rapporto tra etica, economia e crisi precisa: “Attribuire la crisi al mancato rispetto di valori etici significa precludersi di comprendere i cambiamenti epocali che l’hanno prodotta; pretendere che il rispettarli la eviti in futuro, significa offrire l’illusione di una falsa medicina e precludere di prendere le misure volte a evitarle”.


di Andrea Celauro

Foto E' possibile un'altra economia?

Ultimi articoli Campus

Vai all'archivio
  • Perche' andare a votare per l'Europa

    'Vivo a Milano, voto Europa', l'iniziativa promossa da Parlamento europeo, Comune di Milano e Institute for European Policy Making @Bocconi per combattere l'astensionismo in vista delle elezioni di giugno, vedra' una serie di talk informativi e uno speed date con professori della Bocconi per consentire a tutti di farsi un'idea sui grandi temi dell'Unione

  • #GenerazioneEU 2024: vincono i debaters di Palermo

    Finale in diretta dalla Bocconi del torneo di dibattito che ha visto opporsi 42 squadre nel corso della stagione. Si chiude cosi' l'edizione 2024 dell'iniziativa dell'Universita' e della Cattedra Boroli in collaborazione con la rappresentanza italiana del Parlamento europeo e della Commissione a Milano, con il supporto della rete WeDebate

  • Le universita' chiedono ai leader del G7 di collaborare per eliminare le barriere e aumentare l'accesso all'istruzione a livello globale

    La Bocconi ha ospitato il Presidential Summit dell'alleanza U7+ che ha stilato uno Statement con proposte di azioni concrete per promuovere l'istruzione inclusiva da presentare al G7 in vista del vertice di giugno in Italia

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31