Il corso per i moderni CFO. Ma non solo
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Il corso per i moderni CFO. Ma non solo

UN PROGRAMMA SPECIALISTICO E INTERDISCIPLINARE ALLO STESSO TEMPO, DICE ANTONIO MARRA, MA SEMPRE AL PASSO CON I TEMPI

Le economie mondiali sono oggi strettamente interconnesse e l’analisi e la gestione tempestiva ed accurata delle performance economico-finanziarie delle imprese gioca un ruolo cruciale nelle dinamiche d’impresa. Il Master of Science in Amministrazione, Finanza aziendale e Controllo (AFC) “risponde a queste esigenze sviluppando un percorso di studi su tre sentieri di conoscenza” - spiega Antonio Marra, professore associato presso il Dipartimento di Accounting dell’Università Bocconi e direttore di AFC – “Financial Accounting, Finanza aziendale e Controllo di Gestione. Gli insegnamenti impartiti sono legati a queste aree tematiche e concorrono, nel primo anno, a fornire agli studenti una visione al tempo stesso specialistica ma trasversale volta a dare agli studenti una visione globale delle dinamiche d’impresa, sia finanziarie che operative. Nel secondo anno potranno poi scegliere alcuni major legati a sbocchi professionali: financial accounting e controllo di gestione; auditing; corporate finance; data analytics”. Il tutto mantenendo sempre stretti rapporti con il mondo del lavoro e integrando le tradizionali lezioni d’aula con testimonianze, simulazioni, case histories.

“E’ importante che le competenze tecniche relative alla performance e comunicazione economico-finanziaria, finanza aziendale, pianificazione e controllo di gestione siano integrate dalla capacità di leggere il mondo in cui l’impresa opera e interpretare i suoi scenari evolutivi. Per questo i nostri studenti acquisiscono competenze in economia, diritto, istituzioni e mercati finanziari, corporate governance e gestione aziendale”, dice Marra, “imparano a collegare e utilizzare queste conoscenze per operare con efficacia sia all’interno delle organizzazioni, sia come business partner esterni aiutando le imprese ad effettuare scelte complesse e gestire il cambiamento.
Il modello didattico è legato agli aspetti professionalizzanti più che alle nozioni in sé, perché si vuole sviluppare la capacità di ‘saper fare’ ed al ‘problem solving’ più che acquisire una mera conoscenza di alcuni principi, indispensabili ma che da soli non sono sufficienti per gestire - a tutto tondo - la complessità degli aspetti economico-finanziari delle imprese nelle economie moderne che devono rispondere in maniera veloce, efficace ed organizzata a molti interlocutori in tempi molto rapidi.” Due sono le tradizionali traiettorie professionali dei nostri studenti: la prima, quella interna all’impresa, in genere nella direzione finanziaria che vede il suo traguardo ultimo nella figura del Chief Financial Officer o del Direttore Generale; la seconda invece per chi l’impresa l’osserva dall’esterno nel ruolo di auditor, analista finanziario, nelle banche di investimento, e nella consulenza: “Tutti settori che attingono a piene mani ai nostri laureati”, precisa Marra. Negli ultimi anni, però, due nuove tendenze vanno affermandosi e richiedono un costante aggiornamento dei programmi: “Da un lato quella dei big data e dei data analytics, con la crescita di richieste da parte degli employer di figure professionali in grado di leggere e interpretare dati complessi; dall’altro, il tema della disclosure non finanziaria, tutto quello che le aziende fanno in termini di ‘well being’, sostenibilità, rispetto per l’ambiente. Indicatori non numerici che oggi rivestono un ruolo centrale nella vita d’impresa”, dice ancora Antonio Marra. AFC ha due classi in italiano ed una in inglese.

In quest’ultima la rappresentanza di studenti stranieri è piuttosto elevata: “Sono circa il 40% provenienti da una quindicina di paesi”, conferma Marra. “Sul piano internazionale il corso ha tre peculiarità che lo distinguono: innanzitutto è biennale, molti altri programmi sono annuali. Questo permette a chi lo frequenta di avere una preparazione più approfondita. In secondo luogo, è interdisciplinare, è un corso dove si valorizza il ‘financial management’  a tutto tondo. Terzo, le soft skills acquisite attraverso una scelta di corsi extracurriculari estremamente completa”.

di Davide Ripamonti

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