Otto bocconiani gia' ben inseriti nell'anno 2050
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Otto bocconiani gia' ben inseriti nell'anno 2050

QUATTRO DEI DIECI TEAM CHE HANNO RAGGIUNTO LA FINALE ITALIANA DELL'HENKEL INNOVATION CHALLENGE SONO COMPOSTI DA STUDENTI DELLA CLASSE IN INGLESE DI MARKETING MANAGEMENT

Quattro delle dieci squadre che prenderanno parte alla finale italiana dell’Henkel Innovation Challenge sono composte da studenti Bocconi. Il business game offre agli universitari di tutto il mondo la possibilità di fare un’esperienza di business mettendo in pratica le conoscenze teoriche acquisite. La finale nazionale si terrà giovedì 26 febbraio presso la sede milanese di Henkel Italia. I gruppi avranno quindici minuti per convincere una giuria formata da top manager di Henkel che la loro idea è innovativa e sostenibile. In aprile la squadra vincente volerà a Vienna per rappresentare l’Italia alla finale internazionale di tre giorni, e magari assicurarsi uno dei premi: un incontro con il ceo di Henkel Kasper Rorsted e biglietti aerei around-the-world del valore di 10.000, 4.000 e 2.000 euro.
 
Cinque mesi fa, 36 studenti della classe inglese di Marketing management sono stati suddivisi in squadre di due persone ciascuna e invitati a creare un prodotto innovativo o una tecnologia per uno dei marchi Henkel in una delle tre aree di business in cui opera la multinazionale: beauty care; laundry and home care; adhesive technologies. Particolare di non secondaria importanza, hanno dovuto sviluppare il progetto in base alle esigenze del mercato nel 2050. “Non si è trattato di un esercizio di fantasia”, avverte Cristian Chizzoli, che ha seguito i suoi studenti Bocconi insieme a Deborah Raccagni e Laura Colm. “Le squadre sono sì state liberate dai vincoli tecnologici, ma hanno dovuto elaborare i progetti partendo da trend esistenti come l’invecchiamento della popolazione, il riscaldamento globale, la scarsità dell’acqua. Ho apprezzato la capacità di legare le idee a bisogni del mercato che si sono già manifestati e fornire una solida analisi quantitativa”.
 
Tutte le squadre Bocconi hanno lavorato sul tema adhesive technologies. Pietro Cupolo e Helena Vallve si sono battezzati The Sopranos e hanno immaginato un adesivo in grado di captare, immagazzinare, convertire e trasferire energia – una sorta di fonte d’energia alternativa in un mondo di dispositivi elettronici sempre più diffusi. “Il marketing richiede immaginazione e creatività”, dice Cupolo. “È stata l’esperienza più stimolante dell’intero programma di Marketing management”. Tommaso Bressa e Iva Mladenovic (CyanoFix), che hanno ideato una potente colla medica da utilizzare nelle operazioni chirurgiche e nella medicina preventiva, sottolineano l’importanza del lavoro di squadra: “Conciliare capacità e talenti è stato essenziale”. Come ogni altro team che si sta avvicinando alla finale, sono ora guidati da un tutor Henkel: “Il confronto con un manager non ha prezzo”.
 
Anna Capati e Zsofia Kereszy (Binding Team) hanno pensato a Fix’n’Roll, una colla spray in grado di aggiustare i collant, un prodotto d’emergenza leggero e portatile. “Abbiamo toccato con mano l’importanza di una solida base di conoscenza finanziaria quando si sviluppa un’idea. Sono poi state necessarie flessibilità, capacità di adattare le proprie idee alle richieste della società, umiltà nel correggere qualche punto smentito dalle ricerche fra i consumatori, fiducia nella propria idea”. Anna Marsanasco e Mario Natale (4D Future) hanno immaginato un adesivo da usare per costruire la casa del futuro. “Combinato con materiali locali e riciclabili, il composto verrà utilizzato nella stampa di edifici in 4D, una tecnologia che darà alle costruzione la capacità di autoripararsi in caso di crepe o danni. Avere come anno di riferimento il 2050 ha fatto sì che potessimo pensare in grande”.
 
Le quattro squadre sono state in grado di bilanciare le capacità analitiche acquisite con gli studi con la creatività necessaria per pensare a un futuro così lontano. “Miriamo a fare emergere l’abilità nel tradurre idee innovative in soluzioni di business sostenibili e di successo”, dice Ambrogio Dossena, Hr business partner di Henkel Italia. “Diamo loro la possibilità di calarsi nei panni di un manager Henkel e dimostrare doti di leadership. Solo coloro che saranno in grado di convincere il top management del potenziale successo della proposta otterranno una visibilità che potrebbe tradursi in opportunità di carriera anche all’estero”. Come spiega Chizzoli, non è raro trovare studenti che lavorano per la società che due o tre anni prima ha promosso un concorso a cui hanno partecipato.

di Claudio Todesco

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