I docenti scendono dalla cattedra e salgono sul podio
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I docenti scendono dalla cattedra e salgono sul podio

LA PLANCIA DI COMANDO DELLE NUOVE AULE RICONFIGURABILI E' IN FUNZIONE IN 13 AULE DEL VELODROMO E DUE DI VIA SARFATTI. FAVORISCE L'INTERAZIONE TRA DOCENTE E STUDENTI

Lo chiamano Podium, ma non è stato progettato per premiare gli studenti. Lo scopo è offrire ai docenti il controllo di ogni aspetto tecnico della lezione e migliorare l’esperienza didattica. Entrate in una qualsiasi nuova aula del Velodromo e lo vedrete: la vecchia cattedra è rimpiazzata da una postazione di lavoro che controlla tre grandi schermi, livelli audio e luci, videoconferenza, persino le imposte. Ogni cosa è a distanza di un click. I docenti possono connettere il loro portatile oppure usare il pc con touchscreen da 20 pollici in dotazione. Podium nasce dallo sforzo congiunto del Servizio logistica e infrastrutture, BETA (Bocconi Education & Teaching Alliance, il laboratorio dedicato all’innovazione), Divisione Didattica, Area Sistemi Informatici e Telematici, biblioteca, scuole. Dopo un anno di sperimentazione, è stato inaugurato lunedì 8 settembre in quindici aule, tredici del Velodromo e due dell’edificio di Via Sarfatti. Per ora sarà usato per lo più nel primo anno dei bienni in Master of Science.

Il Podium non è un gadget tecnologico. «È parte di un ecosistema», spiega Luigi Proserpio, presidente di BETA. Le nuove aule sono state costruite per superare il concetto di lezione frontale. Le lavagne circondano gli studenti. Le sedie possono essere spostate per creare agevolmente gruppi di lavoro. Le luci sono forti, ma non fastidiose. Il soffitto è fonoassorbente per dare la possibilità di discutere in gruppo senza stordire i colleghi. In mezzo ai banchi c’è una sorta di piazza che può essere abitata sia dai docenti, sia dagli studenti. Il wi-fi è stato potenziato e sono state distribuite prese elettriche secondo la logica BYOD, acronimo che sta per Bring Your Own Device. Gli studenti sono incoraggiati a portare con sé computer, tablet e smartphone per inviare al Podium i lavori che, una volta proiettati sugli schermi, vengono discussi dall’intera classe. Già, l’uso del Podium non è riservato ai docenti. Proserpio considera gli studenti cittadini delle aule tanto quanto gli insegnanti. «Ora possono sporcarsi le mani e imparare non solo il knowledge, ma anche il know how».

Le aule sono state studiate per incoraggiare modalità attive d’apprendimento. Ai docenti è data la possibilità di usarle a proprio piacere, se necessario riconfigurandole. Le lezioni diventano più dinamiche. Ariela Caglio ha sperimentato il Podium l’anno scorso nel corso delle sue lezioni al Master of Science in International Management. «Ho apprezzato il fatto di avere tre schermi. Dà l’opportunità di proiettare contemporaneamente slide, calcoli e siti Internet. Un tempo dovevi scegliere che cosa mostrare. Mi piace la possibilità di enfatizzare contenuti usando un pennarello digitale direttamente sul touchscreen. Si possono sottolineare le parti fondamentali e spiegare più facilmente fogli Excel complessi. Il messaggio arriva in modo più efficace. E poi sono aule esteticamente belle e, si sa, l’ambiente condiziona l’apprendimento». Il Podium è anche iconico: «La cattedra evoca un vecchio rituale d’insegnamento. Il Podium rompe con la tradizione». Il prossimo obiettivo è fornire agli studenti software in modalità cloud. La sperimentazione è già iniziata.



di Claudio Todesco

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