I Blues (Cleam II anno) vincono la Bocconi Soccer Cup

SCONFITTI IN FINALE 7-5 GLI ULTIMI F.C., ANCH’ESSI DEL CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE E MANAGEMENT (I ANNO)

Più fortunati, o forse più bravi, dei loro omonimi del Chelsea sconfitti ai rigori dal Manchester United nella finale di Champion’s League, i Blues vincono la prima edizione della Bocconi Soccer Cup, il torneo di calcio a 5 riservato alle rappresentative dei corsi di laurea triennali, sconfiggendo in finale dopo i tempi supplementari gli Ultimi F.C., stesso corso di laurea e (quasi) stessa abilità sul campo. Una finale combattuta, con larga partecipazione di pubblico e l'onore della diretta radiofonica sulle onde di Radio Bocconi.

Come in un lungo derby durato un mese, le squadre, formate da amici e colleghi che si incontrano quotidianamente nelle aule e nei corridoi dell’università, si promettono sfottò che dureranno a lungo, magari fino alla prossima edizione. Che ci sarà certamente, anche se forse con una formula diversa. Fabio Leuzzi, uno degli studenti organizzatori della Bocconi Soccer Cup, anticipa le possibili novità: “Durante la festa di premiazione delle squadre, Alessandro Ciarlo, presidente del Bocconi Sport Team che ha supportato il torneo, ha proposto di trasformare la competizione in un vero e proprio campionato, che duri più mesi e che coinvolga più squadre, visto anche che quest’anno, essendoci posti un limite massimo di 16 squadre, siamo stati costretti a respingere molte altre richieste di iscrizione”. L’idea di un campionato piace anche ai vincitori: “Da ottobre a maggio con partite di andata e ritorno sarebbe l’ideale”, dice Francesco Paolone dei Blues, “ma anche con la formula di quest’anno è stata davvero una bella iniziativa. Semmai, in futuro, oltre al trofeo per la squadra vincitrice si potrebbero introdurre premi per i giocatori, come il capocannoniere o il miglior portiere”. Si accettano dunque suggerimenti e proposte, la Bocconi Soccer Cup si avvia a diventare un appuntamento fisso nel panorama delle attività sportive dell’ateneo.

di Davide Ripamonti