Il vento caldo di Chicago
UNA CITTA' FREDDA COME IL SUO CLIMA MA CALDA COME LA MUSICA CHE ANIMA I SUOI LOCALI. LA CAPITALE DELL'ILLINOIS RACCONTATA DA DUE ALUMNI BOCCONIE’ chiamata Windy City per il suo clima pungente, aspro e ventoso, che durante l’inverno trasforma l’immenso lago Michigan in un mare di ghiaccio. Ma nelle atmosfere avverse di Chicago arde un fuoco unico, quello che ha consentito alla metropoli di diventare il palcoscenico privilegiato di importanti eventi politici, finanziari, sportivi e musicali: questa, infatti, è la città di Barack Obama, ma anche di Lincoln e di Michael Jordan, di Oprah Winfrey e dei Blues Brothers. Le origini di Chicago risalgono alla fine del XIX secolo, quando venne dilaniata da un incendio di proporzioni leggendarie che, nonostante la sua tragicità, rappresentò una grande opportunità per l’architettura americana: personaggi come Frank Lloyd Wright si trasferirono in città richiamati dal desiderio di rimetterla in piedi. Non esisteva più nulla e ogni cosa era possibile, furono costruiti molti grattacieli e definita la griglia reticolare che caratterizza l’impianto urbanistico attuale.
Chicago divenne una città moderna, con le sue industrie, fra cui quella della macellazione e dello smistamento delle carni, che soddisfaceva metà del fabbisogno del paese. Oggi, la zona dei meatpackers rappresenta il quartiere più trendy della città, il West Loop, dove gli antichi edifici di mattoni rossi sono stati convertiti in loft di lusso o ristoranti alla moda. Nel profilo austero e dal retrogusto metallico, ricordo di un passato industriale, continua a far breccia il grande segreto che tiene in vita questa metropoli: il calore della musica, dell’arte, dello spettacolo e del cibo. Dalle finestre degli edifici di Old Town, dai nuovi e modernissimi grattacieli di Downtown o dalle villette a schiera di tradizione vittoriana dei suburbs, le note si diffondono nelle strade. La città vive a ritmo di jazz, quello dei concerti alla Chicago Symphony Center dove ascoltare artisti del calibro di Wynton Marsalis, Jon Batiste o Trombone Shorty, oppure quello dello storico palco della House of Blues, più informale e caratteristico, dove il profumo dolciastro della carne alla griglia si mescola con le melodie soul.
La maggior parte dei locali di Chicago, infatti, offre la possibilità di riscaldare stomaco e cuore con la musica del Mississippi, accompagnata da piatti di qualsiasi provenienza culturale. Lasciati i grattacieli di Downtown, verso nord, sulla riva del fiume, Metro è un altro dei locali preferiti dai Chicagoan; in zona, si trova anche The Beat Kitchen che offre un’ottima cucina e un programma musicale sorprendente: la ricetta perfetta per liberare la testa da ogni pensiero.
A cura di Allegra Gallizia
Carola Trematerra
Laureata nel 2014 in Acme alla Bocconi, ha lavorato a Milano come producer per Discovery Communications, curando
i contenuti per i canali Nove, Eurosport, Real Time e DMAX. Nel 2017 si è trasferita nell’ufficio di Chicago di Discovery Communications per occuparsi dei clienti cinema, innovation technology e automotive, nel ruolo di producer della divisione Ad Sales Marketing.
Michele Canzi
Laureato nel 2014 in Management alla Bocconi, ha lavorato a Milano presso la società di consulenza strategica The Boston Consulting Group, servendo clienti dei settori technology e consumer goods, su progetti di corporate development e M&A. Dal 2017 vive a Chicago, dove frequenta un Mba al Kellogg School of Management.
di Carola Trematerra e Michele Canzi