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INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL RETAIL, NELLA LOGISTICA E NELL'IMBALLAGGIO, IN NEGOZIO PER EVITARE LE CODE, PERFINO PER EVITARE LA CONTRAFFAZIONE. E IN FUTURO, COME SPIEGA L'ALUMNUS GIORGIO BUSNELLI, DIRECTOR CONSUMER GOODS PER AMAZON.IT E AMAZON.ES, SEMPRE PIU' PER INTEGRARE ESPERIENZA FISICA E REALE

Intelligenza Artificiale nel retail per un’esperienza d’acquisto più piacevole, Intelligenza Artificiale nelle case degli italiani sotto forma di assistente vocale ma soprattutto, nelle aziende, a supporto della logistica per ottimizzare i trasporti, le consegne dei prodotti e in particolare i loro imballaggi. L’Intelligenza Artificiale (IA) si può applicare in diverse fasi della filiera, arrivando fino al cuore del business: il prodotto stesso, quello che viene recapitato. Come? In chiave di anti-contraffazione, grazie al machine learning che garantisce ai clienti di ricevere prodotti autentici. “In Amazon sperimentiamo diversi impieghi dell’IA, dallo store Amazon Go, che usa la visione artificiale per eliminare le code alla cassa, fino ad Alexa, il nostro servizio vocale basato su cloud”, conferma Giorgio Busnelli, director consumer goods per Amazon.it e Amazon.es. “Utilizziamo l’IA anche nella logistica. L’obiettivo è rendere, già entro il 2030, il 50% delle nostre spedizioni a zero emissioni e, grazie all’IA, ottimizziamo continuamente l’allocazione dei prodotti all’interno del nostro network così come le rotte di consegna e i carichi dei van. Siamo in grado anche di scegliere le migliori opzioni di imballaggio per le spedizioni”, continua Busnelli, “identificando quali prodotti non necessitano di una confezione aggiuntiva e quali sono adatti a packaging flessibili”.
 
Quali sono i principali punti delicati di queste procedure?
Le nostre soluzioni basate sull’intelligenza artificiale sono il frutto di un’attività di machine learning: si tratta del punto più delicato, nel senso che richiede lavoro e attenzione. Considerata per esempio la dinamicità e i volumi del nostro catalogo, sarebbe impossibile scegliere l’imballaggio opportuno, per ogni articolo, avvalendosi d’ispezioni manuali. Per questo, gli approcci basati sul machine learning ci permettono di determinare la quantità e la tipologia migliore di confezione. Detto questo, il contributo umano è e rimarrà centrale per disegnare, governare, ispezionare e manutenere i processi automatici.

Come misurate, se c’è, il ritorno economico sugli investimenti tecnologici in sostenibilità ambientale ed energetica?
Investire in sostenibilità e collaborare con tutti gli attori della filiera porta un ritorno positivo per il business, i clienti, l’ambiente e le comunità. Sarebbe miope affrontare il problema usando una lente privata di ritorno economico. Nel 2019 abbiamo co-fondato il Climate Pledge, un impegno per le aziende a raggiungere zero emissioni di Co2 entro il 2040, dieci anni in anticipo rispetto all’Accordo di Parigi. Questo si traduce in importanti investimenti per portare un’azienda così “fisica” come Amazon a raggiungere la carbon neutrality. Perciò, ad esempio, acquistiamo energia prodotta da impianti rinnovabili con l’obiettivo di raggiungere il 100% dei nostri fabbisogni, entro il 2025, e investiamo in start-up per accelerare lo sviluppo delle clean tech.

Quali possono essere, per voi, i prossimi ambiti di applicazione dell'IA?
In Amazon, sono responsabile per la categoria del largo consumo e un ambito, che penso possa avere interessanti potenzialità, è l’utilizzo della realtà aumentata nel retail, per integrare sempre più esperienza fisica e online. Ne sono alcuni esempi soluzioni come il Virtual try on, con cui i clienti provano virtualmente un prodotto cosmetico, o le animazioni 3D per selezionare i complementi di arredo.
 

Giorgio Busnelli è director consumer goods per Amazon.it e Amazon.es. Si è laureato in Discipline economiche e sociali all'Università Bocconi. “Durante il mio periodo alla Bocconi ho avuto la fortuna di incontrare professori e compagni con cui confrontarsi, dibattere e avere scambi d’opinioni sempre arricchenti”, sottolinea Busnelli. “Ritengo che quella sia stata una grande fortuna e un momento formativo importante per la mia crescita personale e professionale. E’ stato proprio grazie alla Bocconi che ho fatto il mio ingresso nel mondo del lavoro, partendo dalla consulenza strategica con un internship in McKinsey, dove ho poi lavorato per 17 anni, prima di entrare in Amazon”.
 
 
 

di Camillo Papini

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