Contatti
Persone

Un nuovo mercato per le aziende

, di Emanuele Elli
Un passato nel mondo del non profit e poi a Google e Youtube, Paola Marinone ha lanciato BuzzMyVideos, che offre servizi e tecnologie per favorire la crescita dell'audience e la monetizzazione dei contenuti in rete

Per chi pubblica contenuti video su YouTube, BuzzMyVideos è ormai il network di riferimento. L'idea di Paola Marinone, maturata durante i suoi trascorsi in Google e in YouTube, si è concretizzata in un una start-up e altrettanto rapidamente si è evoluta al suo stadio attuale di scale up, confermando la sede a Londra e la mission di offrire servizi e tecnologie per favorire la crescita dell'audience e la monetizzazione dei contenuti in rete.

«I margini di crescita sono ancora molto ampi», commenta la giovane imprenditrice, laureata Clapi nel 2003 con una tesi sul non profit, «perché il video sul web è una forma di comunicazione sempre più virale. Tanto che, in questa fase, abbiamo inaugurato una nuova linea di business, che porta la nostra tecnologia alle aziende, ai publisher, alle agenzie creative, ai direttori marketing». L'approccio a questo nuovo mercato ha allargato gli orizzonti di BuzzMyVideos e proiettato l'impresa a uno stadio di evoluzione più complesso.

«In questo momento le priorità sono quella di scalare in modo veloce sul mercato, che è fortemente competitivo, e di valorizzare l'azienda lavorando sull'organizzazione interna, perché si tratta di affiancare il modello B2B nuovo a quello B2C», commenta Paola. Per questo, dopo un momento nel quale è stato molto importante il contributo del venture capital, il management di BuzzMyVideos ha preferito non percorrere la strada di nuovi finanziamenti esterni.

«La nuova linea di business è stata sviluppata creando partnership perché non dobbiamo più scalare per creare valore aziendale, ora è il momento di ottimizzare e massimizzare il profitto», spiega la bocconiana. «È come essere in una seconda fase di start up. Ricordo che quando, dopo aver lavorato 4 anni nel non profit, sono passata alle tech company ho notato che c'era un mindset comune tra i due ambienti, ovvero la voglia di cambiare il mondo».