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Giulia e Matteo, quando rappresentare e' una vocazione

, di Davide Ripamonti
Giulia Gargiulo e Matteo Giugovaz sono stati rispettivamente eletti nel cda della Bocconi e nel Consiglio nazionale degli studenti universitari


Non si è ancora insediato, perché il cambio di governo ha rallentato un po' le procedure. Ma le idee non mancano e presto, "nel giro di due-tre settimane", cominceranno a essere discusse. Matteo Giugovaz, 22enne studente triestino iscritto al primo anno della specialistica in Economic and Social Sciences in Bocconi, è uno dei 30 membri (28 rappresentanti degli studenti, 1 degli specializzandi e 1 dei dottorandi) del nuovo Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (Cnsu), che attende di essere convocato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per le prime riunioni. "Ho sempre fatto rappresentanza, sia alle superiori sia in università", racconta Matteo, "mi piace spendermi per gli altri, in particolare recepire i motivi di malcontento e fare da tramite con le istituzioni e risolverli". I punti nel programma di Matteo, che saranno portati all'attenzione dei colleghi e del ministero nei primi incontri ufficiali, riguardano tematiche importanti: dal diritto allo studio all'innovazione didattica con una maggiore interdisciplinarità, dall'incremento delle opportunità di studio all'estero alla possibilità di periodi di scambio anche tra università italiane, a una maggiore connessione con il mondo del lavoro. "In Bocconi siamo molto avanti su alcuni di questi aspetti", riconosce Matteo, "e mi piacerebbe che anche gli studenti di altre realtà potessero avere queste opportunità. In particolare il tema della didattica sarà centrale nel mio programma, perché in Italia è ancora troppo nozionistica e frontale, con limitato ricorso ai casi pratici".

Il tema della didattica innovativa è caro anche a Giulia Gargiulo, 22 anni, di Sorrento, iscritta al secondo anno della specialistica in International management, dallo scorso maggio rappresentante degli studenti nel cda della Bocconi. "I casi aziendali e le visite in azienda sono una parte fondamentale della nostra formazione e andrebbero se possibile incrementati", dice Giulia, "ma un aspetto sul quale mi impegnerò molto riguarda la vita sociale degli studenti. Vorrei un campus sempre più a misura di studente, con luoghi per il relax oltre che per lo studio. In questo potrà essere molto importante il ruolo delle attività sportive, che sono un elemento di grande aggregazione". Anche Giulia, prima di essere eletta nel cda, ha ricoperto altri ruoli di rappresentanza all'interno dell'università. Uno, in particolare, le ha dato ampie soddisfazioni personali: "Quando ero all'Isu mi sono accorta di poter fare la differenza, perché assegnare le borse di studio significa cambiare la vita delle persone. In generale penso che gli studenti vadano sempre più coinvolti nella vita dell'Università, perché possono dare davvero molto".