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Una solicitor a Londra per aiutare il tech italiano

, di Davide Ripamonti
Per Cecilia Gozzoli, che ha aperto un proprio studio nella capitale inglese e uno anche a Milano, il diritto britannico e quello italiano non hanno segreti

Ha da poco vinto per il secondo anno consecutivo il prestigioso Le Fonti Awards come Studio Boutique di eccellenza per il settore Consulenza societaria internazionale. Cecilia Gozzoli, modenese, laureata in giurisprudenza in Bocconi nel 2003, specializzata alla Scuola di professioni legali nel 2005, Master in legge alla London School of Economics, avvocato sia in Italia sia nel Regno Unito, vive a Londra dal 2007, quando vi si trasferì per lavorare in uno studio legale americano e, successivamente, in Deutsche Bank, specializzandosi in prodotti finanziari e diritto societario. "In Italia, tranne qualche breve esperienza di stage, non ho praticamente mai lavorato", spiega Cecilia, "ho avuto fin da subito chiaro l'obiettivo di una carriera internazionale, che è culminata nel 2012 con l'apertura di un mio studio autonomo, Gozzoli Solicitors".

Operazione non semplice, sia per i tantissimi aspetti burocratici, tecnici e amministrativi che non si devono affrontare quando si lavora in un grande studio, sia perché, racconta Cecilia, "avendo scelto come campo di attività l'internazionalizzazione, in particolare nel Regno Unito, delle imprese italiane tech, è necessario conoscere molto bene sia la legge italiana sia quella britannica".
Quella per il settore tech, in particolare per innovazione e sviluppo, è una passione che Cecilia ha maturato nel tempo, ma è anche un campo in grande espansione visto che le imprese italiane del settore sono molto apprezzate e l'approdo londinese una tappa quasi obbligata per chi voglia internazionalizzarsi.

"Di recente abbiamo aperto anche uno studio a Milano, dove ci occupiamo sia di fornire consulenza a studi italiani sulla legge inglese sia di seguire l'internazionalizzazione delle start-up tecnologiche. E' un'area abbastanza di nicchia, (i solicitors, ossia avvocati inglesi, specializzati in corporate finance sono poco più di 7.000 a livello globale), ma l'obiettivo è quello di espandersi sia in altri settori sia in paesi diversi, penso per esempio a Dubai e Malta. Solo nella prima metà dell'anno, lo studio ha assistito la chiusura di circa 15 operazioni di investimento in altrettanti progetti blockchain negli Stati Uniti e Singapore per lo sviluppo di nuove criptovalute e tre deal fra aumenti di capitale e M&A in società chemicals e tech in UK - al momento per esempio un caso interessante di start-up italo-inglese di successo che sto seguendo è quello di Oval Money. In attesa, ovviamente, di capire meglio quello che avverrà con la Brexit, che un po' di apprensione, inutile negarlo, la sta generando".