Il bocconiano che vuole rendere le tasse piu' facili. Con una app
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Il bocconiano che vuole rendere le tasse piu' facili. Con una app

LUCA RAI, INSIEME E UN SOCIO, GESTISCE EASYTAX ASSISTANT, UNA DELLE STARTUP OSPITATE DALL'INCUBATORE SPEED MI UP

Secondo le stime del Financial Complexity Index 2018 di Tfm Group, l’Italia ha il quarto fisco più complesso al mondo, il secondo in Europa dopo la Turchia. Una startup incubata in Bocconi vuole usare la tecnologia digitale per democratizzare l’accesso alla gestione fiscale, accorciando la distanza fra contribuente e legislatore. Si chiama EasyTax Assistant ed è stata fondata due anni fa da Daniele Pace e Luca Rai, dottore commercialista e alumnus Bocconi. “Una porzione della nostra vita passa attraverso gli smartphone, eppure la fiscalità non è ancora al passo con l’evoluzione tecnologica”, affermano i fondatori. “È un tema che tocca 41 milioni di italiani”.
 
Daniele Pace, 33 anni, è laureato in Economia e ha un passato di consulente in Accenture, Canon e Reply. Luca Rai, suo coetaneo, si è laureato in Economia e finanza in Bocconi nel 2007 (nella foto, da sinistra, Pace e Rai). Due anni dopo ha ottenuto la laurea specialistica in Economia e management delle istituzioni e dei mercati finanziari. «Mi interessava la finanza aziendale e così sono entrato in uno studio di commercialista. Lì ho compreso quante attività a basso valore aggiunto vengono svolte». Rai non ha mai rescisso i legami con la Bocconi e dal 2011 è teaching assistant nei corsi di Corporate Finance e Financial Risk Management. «Siamo complementari», dice rivolto al socio. «Io porto il punto di vista dell’intermediario, lui del contribuente». Nella gestione della società, i due sono affiancati da quattro persone, o “easytaxers” come li chiamano loro.
 
EasyTax Assistant è una app che aiuta i contribuenti nella gestione della contabilità passiva. È un assistente digitale pensato per ottimizzare il risparmio fiscale e facilitare i rapporti fra i tre attori del sistema: il legislatore, l’intermediario e il contribuente. Non usa un modello a consuntivo, ma registra e calcola la contabilità passiva giorno per giorno. Offre suggerimenti su come risparmiare e permette di modificare le proprie azioni in corso d’opera. I beneficiari sono soprattutto lavoratori dipendenti e piccoli professionisti.
 
EasyTax Assistant agisce in tre fasi. Fornisce informazioni all’utente in relazione alla sua situazione fiscale e in particolare alle agevolazioni a cui ha diritto. «Non è perciò necessario dichiarare quanto si guadagna, se non un valore indicativo che serve come parametro di calcolo». In secondo luogo, EasyTax permette di digitalizzare i documenti fiscalmente rilevanti, dagli scontrini delle farmacie alle fatture d’acquisto, che il sistema categorizza sfruttando una tecnologia proprietaria. «A quel punto, una serie di algoritmi prevedono il risparmio associato alla spesa. E così EasyTax informa costantemente sull’andamento della gestione fiscale che può essere così controllata, effettuando le spese giuste al momento giusto. Il contribuente è più informato e responsabile. Si rende conto del risparmio connesso alle proprie spese ed è meno incline ad effettuare pagamenti in nero».
 
La società è nata alla fine del 2016. La app è stata progettata nella prima metà del 2017 e lanciata in versione beta nel giugno di quell’anno. Nell’arco di sei mesi è stata scaricata da 20 mila persone. Nel febbraio 2018, la startup è entrata in Speed MI Up, l’incubatore di Università Bocconi, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Comune di Milano. «Siamo stati corteggiati da altri incubatori, ma in cambio chiedevano equity. Non Speed MI Up, che pur non entrando nel capitale della società ha dimostrato un forte commitment. L’incubatore e la Bocconi ci sono stati di grande aiuto dal punto di vista formativo e rappresentano un ottimo biglietto da visita».
 
Mikkel Draebye, docente di Strategy and Entrepreneurship presso SDA Bocconi School of Management e tutor della startup, nota che «EasyTax Assistant si inserisce in una tendenza di applicazioni informatiche che aiutano a gestire i processi amministrativi. È uno strumento particolarmente utile per la categoria sempre più ampia dei lavoratori autonomi e aiuta ad allineare il commercialista agli interessi del contribuente».
 
La app non mira a sostituire gli intermediari, ma facilita loro la vita sgravandoli delle attività a basso valore aggiunto di cui parla Luca Rai, tra cui la catalogazione delle spese. L’intermediario può lavorare direttamente sulla piattaforma nel corso dell’anno oppure esportare la storia del cliente prima della scadenza fiscale in un file leggibile dal proprio gestionale. «Siamo in contatto con le associazioni di categoria», spiega Rai, «e abbiamo avanzato proposte di partnership con Caf di primaria importanza per testare una versione della app integrata al 100% con i loro sistemi». La nascita nel 2015 del 730 precompilato non sembra spaventare i soci. “La dichiarazione precompilata non è diffusa quanto si pensa: nel 2017 è stata usata da 2 milioni e 400 mila persone. Inoltre, tende a deresponsabilizzare il contribuente, che è portato a fidarsi dei dati che trova sul sistema, a volte rimettendoci. Esattamente il contrario di EasyTax, che permette di tenere traccia di tutte le spese e agisce come strumento di controllo».
 
Il modello di business della startup è di tipo freemium. Una versione base è pensata per chi ha un profilo fiscale semplice. «È gratuita», tengono a dire i soci, «e lo sarà per sempre in virtù della nostra missione sociale: democratizzare l’accesso alla gestione fiscale». Chi ha un profilo più complesso può accedere alla versione Silver che offre servizi extra (9,99 euro all’anno). In occasione del Tax Freedom Day 2018, il giorno in cui i contribuenti smettono di lavorare per pagare le tasse (20 giugno), è stata lanciata una versione Gold (59,99 euro all’anno). Prodotta in partnership con Datlas, società di business process outsourcing, permette fra le altre cose di attribuire valore legale ai documenti digitali. «Ora miriamo a internazionalizzare la startup. Ci stiamo già muovendo in Francia, Inghilterra e Olanda».

di Claudio Todesco

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