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Francesca, la giovane studentessa che vuole portarti la benzina a domicilio

, di Andrea Celauro
Ha creato la startup Fuelly con i colleghi della Bocconi per lanciarsi nel mondo dell'imprenditoria, suo sogno da sempre. Titolare di una BAA scholarship, racconta desideri e vittorie

Insieme a tre colleghi bocconiani ha creato Fuelly, una startup che vuole portare a domicilio la benzina a chi rimane a secco, e l'impresa è stata selezionata tra le trenta ammesse al marketplace dell'ultima edizione di Bocconi Startup Day, lo scorso novembre, durante il quale è stata presentata agli investitori. Francesca Lisi, studentessa 22enne al primo anno della laurea magistrale in International management (e laureata alla triennale in economia aziendale e management della Bocconi) ha l'imprenditoria nel sangue, "anche se non avrei mai pensato di riuscire a concretizzare quest'idea già all'Università", racconta.

Una carriera universitaria all'insegna dell'impegno, quella della studentessa di Bagno a Ripoli (Firenze), che l'ha resa beneficiaria dell'esonero parziale dalle tasse universitarie della BAA scholarship e l'ha portata sul palco dell'edizione 2018 del Donor Event Bocconi tra le tre storie di studenti meritevoli raccontate durante l'iniziativa. In quell'occasione Francesca ha spiegato l'idea del gruppo: "Fuelly è nata meno di un anno fa da esperienze di vita vissuta. Con i miei colleghi Luca Camagni, Andrea Anesa e Francesco Chiarpenello abbiamo studiato cosa è già stato sviluppato all'estero, come Yoshi e Booster negli Stati Uniti. La nostra intenzione è di partire con il B2B, attraverso collaborazioni con le società di car sharing e poi passare anche ai privati. L'idea è semplice: se ti finisce la benzina, te la portiamo noi dove ti trovi".

Al marketplace dello Startup Day l'idea ha destato interesse, ma "ci è stata chiesta la prova del mercato", continua la studentessa. "Gli investitori vogliono prima rendersi conto se la cosa può funzionare e dunque stiamo lavorando per lanciare l'attività".
Per Francesca Lisi l'imprenditoria, comunque, è un pallino di vecchia data: "È il mio sogno nel cassetto da sempre e per questo ho scelto di fare economia", sebbene ammetta di aver pensato anche a giurisprudenza al momento della scelta. "La Bocconi è molto stimolante e incoraggia a lanciarsi su quella strada. Fare l'imprenditrice è anche un po' nel mio dna: nella mia famiglia non sarei l'unica".

E vista la strada che sta intraprendendo, la BAA scholarship la rende più serena: "Odio l'idea di gravare sulle spalle degli altri", racconta la giovane, che durante la triennale è stata selezionata anche tra i 20 studenti l'anno che fanno da tutor di informatica ai colleghi. "La borsa di studio mi stimola a fare sempre meglio e il fatto di stare sul palco del Donor Event per raccontare chi sono e cosa faccio ai sostenitori dell'Università l'ho vissuto come un'occasione per mostrare loro, concretamente, che ciò che hanno investito su di me è a profitto".

E se la strada della startup non dovesse ingranare? "Mi vedo all'estero, a Londra, magari nella consulenza", conclude.