Super Poteri: la app che infonde coraggio nei bambini in ospedale
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Super Poteri: la app che infonde coraggio nei bambini in ospedale

BRAVE POTIONS, STARTUP FONDATA DAL BOCCONIANO ALBERTO PIRAS E CHE HA PARTECIPATO AL CES DI LAS VEGAS, LANCIA UNA APP CHE TRASFORMA GLI OSPEDALI IN LUOGHI MAGICI E I PRELIEVI E LE OTTURAZIONI IN AVVENTURE

Un’iniezione di coraggio per i bambini che devono andare dal medico. Questo l’obiettivo di Brave Potions, startup nata nel 2015 che ha partecipato al primo Bocconi Startup Day con il suo progetto Super Poteri, una app che, avvalendosi della realtà aumentata, trasforma la visita in ospedale o dal dentista in un’esperienza magica. Già in sala d’attesa il bambino potrà infatti scegliere uno dei sei eroi da impersonare e interagire con l’ambiente circostante attraverso lo smartphone o il tablet dei genitori. “L’ospedale si popolerà di personaggi magici, una serie di adesivi ricopriranno trapani e siringhe e alla fine il medico consegnerà al piccolo paziente una carta dove è riportato il potere acquisito. Il bambino potrà inoltre scattarsi un selfie con l’aggiunta di filtri che dimostreranno l’avvenuta trasformazione”, spiega Alberto Piras, Ceo della startup che si è laureato in Management alla Bocconi nel 2009. Tutto ciò con un duplice scopo: rendere l’esperienza meno traumatica per il bambino, che sarà più sereno e collaborativo, e permettere ai medici di lavorare al meglio.

“Partecipare al Bocconi startup day è stato fondamentale per avviare il nostro progetto perché in quell’occasione abbiamo chiuso il primo round di finanziamento”, dice Alberto, che ha fondato la startup insieme alla moglie Benedetta De Magistris e a Federico Simionato, e che proprio a metà gennaio ha portato Brave Potions al Ces di Las Vegas, la fiera dell’elettronica e del consumo. “Oltre 600 studi odontoiatrici in tutta Italia e due ospedali in Sardegna si avvalgono del nostro servizio. Il nostro obiettivo è quello di espanderci, oltre che in Italia, anche negli Stati Uniti, motivo per cui abbiamo lanciato una campagna di equity crowdfunding”.  

La spinta iniziale è venuta dalla sua poca simpatia per aghi e prelievi, “il che è buffo visto che i miei genitori e mia sorella sono tutti odontoiatri”, scherza Alberto, che prima di lanciarsi in questo progetto ha lavorato proprio nella gestione di due cliniche odontoiatriche. In particolare, l’idea di Super Poteri è arrivata dopo aver visto una foto scattata in un ospedale brasiliano dove la Warner Bros aveva realizzato delle cover per le sacche delle flebo con i loghi dei supereroi. “Volevamo fare però qualcosa di più che camuffare gli strumenti medici, così, con l’aiuto di un team di psicologi e una serie di test e focus group, abbiamo creato un’esperienza a tutto tondo”, continua. “Non soltanto i dati, ma anche le storie personali ci confermano che siamo sulla strada giusta: di recente ho sentito un’infermiera che segue una bambina talassemica di 3 anni, che si è sempre mostrata chiusa e timorosa. Quando però ha provato Super Poteri, alla vista di uno dei personaggi magici e alla richiesta di allungare il braccio per la trasfusione, li ha subito allungati entrambi. Sono proprio queste le storie che ci spingono ad andare avanti, più convinti che mai”.   

 

di Benedetta Ciotto

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