Il volto del made in Italy personalizzato

Il suo volto è protagonista della campagna pubblicitaria di un gigante dell'elettronica mondiale, al fianco di quello di alcuni personaggi famosi, perché, racconta Monica Calicchio, «volevano raccontare storie vere, di persone che hanno saputo trasformare una passione in attività professionale». Napoletana, laureata in Bocconi in Economia aziendale e management, con specialistica in International management, Monica è oggi amministratore delegato di Tailoritaly, la prima piattaforma online per personalizzare e acquistare capi di abbigliamento femminile made in Italy e riceverli a casa propria. «L'idea, partorita tre anni fa e diventata realtà da circa un anno», spiega Monica, «permette alle clienti di selezionare un capo sul nostro portale e dalla versione base realizzare una serie di personalizzazioni come colore, lunghezza e altro ancora. Le personalizzazioni vengono realizzate da un artigiano». Il risultato è un indumento di qualità elevata a un prezzo concorrenziale. La moda è sempre stata una passione per Monica, così come quella per la finanza, ma se da un lato non voleva entrare in una big del fashion, dall'altro le prime esperienze lavorative in campo finanziario, «iniziate quando ancora frequentavo l'università», non sono state soddisfacenti. «Mi mancava l'aspetto creativo e umano», dice, «ho anche rifiutato alcune proposte. Sono andata a Sydney, a lavorare a Rocket Internet, dove ho imparato come si fa ad aprire un'azienda e ho potuto lavorare al fianco di persone da cui ho appreso molto». Dopo un'esperienza in Germania nel marketing della moda, tre anni fa il rientro in Italia: «Ho vinto un finanziamento e da lì è iniziato il mio percorso di startupper. Tailoritaly adesso è una realtà di una quindicina di persone, e il 51% della società appartiene al Gruppo Miroglio. Il nostro punto di forza è un configuratore in 3D molto avanzato che permette di vedere il capo com'è e come sarà dopo le personalizzazioni richieste», continua Monica, «e le nostre clienti sono essenzialmente di due tipi: da un lato persone che amano il made in Italy e la possibilità di avere un capo personalizzato, non necessariamente acquistato su internet; da un lato le millennials, che privilegiano gli acquisti in rete. Cosa vedo nel nostro futuro? L'internazionalizzazione».