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Andrea Ordanini, uno studioso nel mondo dei servizi e della musica

, di Claudio Todesco
Il direttore del Dipartimento di marketing studia un'economia che si va smaterializzando e il consumo di beni culturali

La tesi è il momento preferito da Andrea Ordanini, fra quelli che contraddistinguono l'attività didattica. "È il frangente in cui lo studente ha la possibilità di fare emergere la propria personalità smarcandosi dallo schema lezione-esame", dice il direttore del Dipartimento di marketing. "È anche il momento in cui un docente può incidere maggiormente sul modo di pensare di un ventenne o poco più. Mettere la propria esperienza al servizio dei più giovani e fare in modo che possano usarla per sviluppare progetti innovativi è un'attività impagabile".

In fondo, è quel che è accaduto a lui. Iscritto ad economia aziendale presso la Bocconi, durante i lavori per la tesi con Alessandro Frova si appassiona al tema dell'economia dei servizi, che rimarrà uno dei suoi ambiti di ricerca più importanti. "È stato il mio primo innamoramento. Mi ero reso conto che buona parte dei modelli che studiavo si riferivano al mondo dei prodotti, mentre le economie sviluppate stavano diventando immateriali". È la metà degli anni '90. Ordanini segue Frova all'Università di Pavia per il dottorato. "Dopo qualche anno Frova è diventato sottosegretario alle comunicazioni del governo Dini e mi sono trovato sostanzialmente senza guida accademica. Ho inviato la tesi di dottorato ai docenti Bocconi e mi ha risposto un entusiasta Enrico Valdani. È iniziata così la seconda parte della mia carriera, più legata allo studio del marketing".

Un'area di interesse più recente, sviluppata parallelamente alla nascita del Corso di laurea in economia e management per arte, cultura e comunicazione, è lo studio dei processi di consumo dei beni culturali. "Buona parte dei modelli di marketing sviluppati in passato non sono adatti a descrivere il consumo di un libro o di un film". O di musica, di cui Ordanini è un grande appassionato. Si autodefinisce consumatore onnivoro e collezionista di vinili non nostalgico. "Faccio uno sforzo per restare il più aggiornato possibile e non fossilizzarmi sui generi musicali con cui sono cresciuto".