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Mattia, che genera valore per la Terra di Mezzo

, di Allegra Gallizia
Marino, alumnus Bocconi e ceo di Ambrosetti (Beijing) Consulting, racconta come si affiancano le societa' estere nel loro ingresso in Cina

"Un espatriato alla prima esperienza di Cina, dopo tre mesi pensa di aver capito i cinesi; trascorso il primo anno è pronto a scrivere un libro sul Paese; all'avvicinarsi del quinto anno finalmente ha capito di non aver capito nulla, perché questo è un paese diverso", racconta Mattia Marino, ceo di Ambrosetti (Beijing) Consulting che ha rapporti con la Terra di Mezzo dal 1999, quando ancora studente della Bocconi, durante un colloquio di orientamento con la professoressa Stefania Saviolo viene incoraggiato a fare un'esperienza in Cina per dare un taglio distintivo al proprio curriculum.

Dopo uno stage a Shanghai, Mattia Marino torna in Italia, si iscrive a un corso serale di lingua e letteratura cinese presso l'ISIAO di Milano e nel 2001 si laurea in Economia per le imprese internazionali in Bocconi. A meno di quindici giorni dalla laurea viene selezionato dalla società di consulenza The European House – Ambrosetti per un internship con il compito di seguire un importante progetto per il governo svedese. Il 2005 è l'anno della svolta: Marino viene mandato in Cina con un contratto part-time di due anni per supportare le attività di Ambrosetti nel paese e perfezionare il proprio mandarino alla East China Normal University con l'obiettivo, una volta raggiunta la padronanza linguistica, di prendere in mano la direzione della sede di Shanghai, di cui dal 2010 ricopre la carica di ceo. "La consulenza strategica è conoscenza, competenza, esperienza.

La padronanza della lingua è uno strumento necessario per potersi formare una visione indipendente e non filtrata dai colleghi cinesi o dagli interpreti. Solo in questo modo è possibile generare valore per il cliente", racconta Marino che sottolinea come, tuttavia, la lingua sia solo uno degli strumenti. La conoscenza della cultura cinese è, infatti, anch'essa necessaria per interpretare comportamenti e reazioni, così come per aiutare le aziende a lanciare e posizionare sul mercato locale i propri prodotti. Ecco allora, che l'attività di Marino consiste nell'affiancare le società estere nel loro percorso di ingresso, nella crescita e nella risoluzione dei problemi, per esempio, di tipo cross cultural. "Negoziare e far rispettare un contratto con una State Owned Enterpires o un'amministrazione cinese è come ballare un tango con un partner sempre pronto a svincolarsi. La firma dell'accordo è il punto di partenza e non di arrivo: è l'inizio di una negoziazione continua che richiede una certa capacità nel decodificare il nuovo contesto, anticipare le mosse della controparte, identificare contromisure, senza allontanarsi troppo dal contratto d'origine".

Mattia Marino è uno degli oltre 500 alumni Bocconi in Cina, dove, l'11 marzo a Shanghai si terrà la quarta Bocconi Alumni Global Conference.

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