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Il talent scouting di Alice

LAUREATA IN BOCCONI, ALICE VALENTI HA LA PASSIONE PER IL DESIGN. E GIRA IL MONDO ALLA RICERCA DI ARTISTI E OGGETTI DA LANCIARE IN ITALIA

Da un lato un innato gusto artistico e la passione per il design, una famiglia di architetti alle spalle e una solida preparazione universitaria alla Bocconi, il Corso di laurea in economia e management per arte, cultura e comunicazione, prima, la specialistica in Management, poi. Dall’altro, la crisi economica.

Con queste premesse, e alcune esperienze lavorative in l’Oreal, Graniti Fiandre e ancora L’Oreal,  Alice Valenti, 27enne di Arezzo, ha deciso di prendere il coraggio a due mani e lanciarsi nel mondo del business con una propria attività nel settembre 2010, nel pieno della crisi.
“Avevo 26 anni e mi sembrava l’età giusta”, dice Alice, “l’idea, maturata quando lavoravo in L’Oreal, era precisa: cercare, in giro per il mondo, giovani designer poco conosciuti e poi commercializzarne i lavori, soprattutto gioielli e bijoux, in Italia”. Una vera attività di talent scouting, per la quale è nata Scicche, che comporta brevi e lunghi viaggi in giro per il mondo con l’occhio attento a non lasciarsi sfuggire le più interessanti novità: “La ricerca avviene sul campo, mi sposto nelle varie fiere e saloni dell’arredamento in Europa e prendo contatti. Ma frequento anche le mostre organizzate nelle facoltà di Architettura e poi c’è il web. Infine, il passaparola visto che ormai Scicche è una realtà piuttosto conosciuta”.

Quello che Alice cerca sono oggetti di piccole dimensioni, per scrivania, piccole sculture o vasi ma soprattutto gioielli realizzati con materiali alternativi e di riciclo, seguendo i gusti e le mode. “E’ un lavoro che non fanno in molti, lo fanno Rinascente e alcuni grandi negozi, una piccola percentuale nel panorama italiano. Io però non mi occupo direttamente della vendita, che avviene presso alcune gioiellerie e presso i bookshop di grandi musei, come la Triennale a Milano, Palazzo Grassi a Venezia, il Maxxi a Roma”. Alice acquista oggetti finiti, solo raramente “progetti” che devono ancora essere realizzati. Ma, nel caso, è anche in grado di ‘collegare’ l’artista con aziende che si occupano della produzione, fornendo un apporto a 360 gradi. “Offro soprattutto un servizio, compro solo quando sono sicura di aver venduto, senza accumulare magazzino e non ho quindi avuto bisogno di un grande investimento iniziale. Quello che è importante, per avere successo in tempi difficili, è saper cambiare continuamente, ricercare sempre l’innovazione, quello che gli altri non hanno ancora fatto”.
Ma Alice, imprenditrice giovane, ha anche un occhio di riguardo per chi di anni ne ha ancora meno e potrebbe rappresentare un talento da coltivare. In quest’ottica è nato il Premio Scicche. “Ci siamo rivolti a due licei artistici milanesi, il liceo Orsoline e il liceo Boccioni, chiedendo ai ragazzi, tutti tra i 17 e i 18 anni, di disegnare una serie di oggetti, dando loro precisi vincoli anche per l’uso dei materiali. Ne sono usciti oggetti interessanti che sono stati presentati nel Fuorisalone di Milano ad aprile ed esposti in varie mostre, e stiamo lavorando alla loro realizzazione”. Ora però l’attività di Alice cerca nuove frontiere e in estate sarà la volta dell’Australia: “Trascorrerò lì due mesi, per cercare oggetti da portare in Italia e per farmi conoscere. Come dicevo prima, bisogna sempre essere un passo avanti…”.


di Davide Ripamonti

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